Per qualche giorno, abituare il micio a mangiare in un punto adatto per la cattura, somministrandoli delle prelibatezze in modo da attirarlo: come il tonno o del pesce in lattina. Non è una bella parola, ma in alcuni casi si può rivelare utile. Si tratta di una gabbia fatta apposta per catturare i felini, all’interno della quale vi è del buon cibo e che si chiuderà in automatico, una volta che l’animale è entrato. Controllare di tanto in tanto la gabbia/trappola per verificare se l’operazione della cattura è andata a buon fine, aspettare qualche minuto per calmare il gatto e successivamente portarlo dal veterinario del servizio sanitario locale o ad un rifugio per animali in grado di manovrare i randagi.
Nel caso i cui abbiate solo il trasportino a disposizione, potrete tentare di catturare l’animale con lo stesso sistema, ovvero, introducendo del cibo all’interno del trasportino e chiuderlo manualmente quando il gatto si sarà introdotto al suo interno per mangiare. Non è un’operazione molto facile, tanto più se l’animale è diffidente o impaurito. Per cui i movimenti devono essere molto lenti e discreti all’inizio, rapidi e istantanei dopo. L’unico modo per poter riuscire nell’impresa è quello di armarsi di pazienza!
In entrambi i casi, predisporre dei cuscini o mettere un telo per coprire il fondo e il metallo delle gabbie e renderle più comode per il piccolo ospite.
E’ sconsigliato prendere il gatto randagio a mani nudi o con un sacco o una federa, in quanto si tratta di metodi che potrebbero fare arrabbiare l’animale.
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