Il caldo sta per arrivare e temi per la salute del tuo gatto? Ecco cosa devi sapere sul colpo di calore per combatterlo ed evitarlo.
I gatti amano il sole: questo è assolutamente vero. Anche perché i gatti provengono da zone molto calde (pensiamo all’antico Egitto) e hanno una temperatura interna molto più alta di quella umana. Ma nonostante la sua grande resistenza un’esposizione prolungata ai raggi solari o una claustrofobica condizione in cui potrebbe trovarsi il nostro micio potrebbe mettere a repentaglio la sua salute. Ecco quali sono i sintomi da riconoscere per evitare il colpo di calore e cercare di prevenirlo prima che sia troppo tardi.
Un gatto ha una temperatura corporea interna che oscilla tra i 38˚ e i 40˚: ciò significa che quando la temperatura all’esterno è alta, il felino soffre il caldo molto meno di noi. Inoltre ha dei meccanismi di ‘resistenza’ al caldo molto sviluppati: ad esempio la concentrazione dell’acqua nelle urine, che consente al corpo di non disidratarsi. Ma anche il fatto che abbia l’abitudine di leccarsi la pelliccia spesso aiuta a mantenere la temperatura corporea bassa e costante. Eppure non sono dei robot! Quindi un’esposizione prolungata o una situazione di calore eccessivo potrebbe essere fatale anche per loro.
Uno dei primi segnali di un gatto in sofferenza a causa del caldo è la sudorazione eccessiva. Il micio ha un meccanismo di espulsione del sudore piuttosto bizzarro: infatti suda soltanto in determinate zone come cuscinetti sotto le zampe e la zona genitale. Inoltre inizia a respirare affannosamente e come se fosse in apnea o avesse l’asma: ma come avviene tutto questo? Quando il felino resta chiuso in luoghi ‘invivibili’ per mancanza di aria e di ossigenazione.
Quando pensiamo a un luogo privo di ventilazione giustamente ci viene in mente una macchina parcheggiata al sole e un gatto rinchiuso al suo interno senza possibilità di uscirne. L’abitacolo diventa un forno e il micio ha davvero poche possibilità di sopravvivenza: ecco perché lasciare un gatto chiuso in auto rientra tra i reati contro gli animali, punibili per Legge. Ma non solo in macchina può soffocare un micio: anche nei sottotetti dove l’assenza di acqua, luce e aria ‘intrappola’ il gatto in una sorta di forno. Quindi non lasciamo il gatto in macchina neppure per qualche minuto e facciamo attenzione che il micio ci abbia seguito ovunque, anche in soffitta, e si sia nascosto silenziosamente in un angolino, senza che noi ce ne accorgessimo.
Un gatto che si trova in una condizione di ipertermia respira affannosamente, come se non riuscisse a prendere aria. Di solito ha la bocca aperta e la lingua di fuori. Probabilmente lo ritroverete steso su un fianco, completamente privo di forze. Un altro segnale da non sottovalutare è la bava alla bocca ma anche dei forti tremori che gli attraversano tutto il corpo. Potremmo provare a misurare la temperatura al gatto per avere la certezza che sia davvero molto alta. Internamente il suo apparato digerente potrebbe avere degli ‘scossoni’ molto forti: ad esempio potrebbero verificarsi episodi di diarrea, nausea e scariche di vomito schiumoso. Infine il cuore batte in maniera più accelerata del solito: basterà mettergli una mano sul petto per verificare che non si tratta di un battito regolare.
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E’ probabile che conoscendo le cause che comportano nel gatto una condizione di ipertermia, faremo più attenzione affinché il nostro micio non si trovi in una situazione simile. Vi sono alcune tipologie di micio più soggetto a ipertermia, come ad esempio il gatto obeso o il gatto anziano, ma generalmente vi sono fattori che determinano uno stato di calore eccessivo: ecco quali sono.
Non solo quando dimentichiamo di riempire la ciotola dell’acqua mettiamo a rischio la salute del gatto, ma anche quando non facciamo attenzione a che sia pulita e fresca. Un micio non si bagna né tanto meno beve un’acqua sporca o calda. Quindi non basta controllare che vi sia acqua nella ciotola, ma è fondamentale anche cambiarla in modo che sia sempre ‘appetibile’ per il nostro micio.
E’ fondamentale che l’ambiente in cui sta il gatto sia sempre ventilato e non troppo umido. Luoghi come i sottotetti, dove il sole batte sul soffitto seppur non lo vediamo entrare direttamente da qualche finestra, diventano come dei forni privi di aperture. In generale è bene evitare che il gatto si chiuda da solo in ambienti chiusi e claustrofobici: quando non lo troviamo andiamo subito a controllare nei luoghi più pericolosi!
Non solo nelle automobili, dove ha comunque maggiore possibilità di muoversi, ma soprattutto negli spazi piccoli come trasportini e gabbie, il gatto può sentirsi in trappola. E’ sempre opportuno preferire gabbie di ottima qualità, per fare in modo che l’ambiente sia sempre ventilato: anche una gabbietta può raggiungere temperature altissime anche se vi sono piccole aperture. Quindi è meglio non rinchiudervi il gatto dentro per troppo tempo.
I gatti amano stare al sole e magari godere dei suoi raggi da dietro a una finestra, ma non è il caso di farli stare troppo a contatto col calore. In spiaggia o in casa è opportuno controllare che il gatto non esageri con la sua ‘tintarella’ poiché la temperatura corporea potrebbe alzarsi in breve tempo.
Una volta che abbiamo notato nel nostro gatto i sintomi descritti in precedenza, cosa dobbiamo fare prima che sia troppo tardi? Se abbiamo una struttura veterinaria nelle vicinanze è bene portarlo subito lì, ma nell’attesa di raggiungere il posto e prima che l’esperto lo visiti, possiamo adottare alcuni semplici rimedi per abbassare la temperatura corporea del nostro micio sofferente.
Potrebbe essere la soluzione peggiore in questi casi: il freddo del ghiaccio stringerebbe i vasi sanguigni della pelle e impedirebbe al caldo interno del corpo di uscire. Quindi ricoprirlo di cubetti di ghiaccio è il modo migliore per ucciderlo.
Potrebbe sembrare scontato ma in realtà la prima cosa da fare è toglierlo dal sole e garantirgli un riparo al fresco e all’ombra. Vedrete che la sensazione di bruciore dovrebbe diminuire e il gatto avrà già una prima sensazione di benessere.
Una volta all’ombra è opportuno ricoprire il gatto con dei panni umidi: utilizziamo sempre degli stracci vecchi o dei teli stracciati. Non è il caso di avvolgerlo totalmente in un asciugamano perché il telo potrebbe fare l’effetto di una ‘cappa’ sul suo corpo e il micio potrebbe soffocare. E’ meglio utilizzare una serie di bende bagnate che gli coprono la fronte, il collo, le ascelle e l’inguine. L’acqua deve essere fresca e non fredda, poiché l’impatto violento col gelo potrebbe causare danni anche peggiori come lo shock termico.
Con l’aiuto di uno spruzzino possiamo idratargli lingua e musetto. Talvolta il gatto è così provato da non riuscire neppure a muoversi, quindi è opportuno aiutarlo con uno spruzzo costante e continuo di acqua fresca.
Alcuni suggeriscono di bagnare totalmente il micio con l’alcool: non per farlo andare su di giri, bensì per l’azione che questa sostanza ha sul suo corpo. L’alcool infatti ha un’azione vaso-dilatatore e, una volta a contatto con la superficie corporea del gatto che ha raggiunto i 40˚, evapora istantaneamente. Infatti i vasi si dilatano e ciò consente al calore interno di fuoriuscire.
Va bene rinfrescare l’aria ma non con un getto di aria fredda direttamente sul corpo del micio. Non è il caso di puntarlo direttamente su di lui, bensì di posizionarlo in maniera perpendicolare al suo corpo. Anche l’aria condizionata troppo fredda potrebbe avere effetti devastanti sul suo organismo: meglio un ventilatore distante e ad una velocità moderata.
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F.C.
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