I cinque sensi nel gatto e come funzionano

I cinque sensi nel gatto e come funzionano

Come percepiscono i gatti il mondo che li circonda? In questo articolo parliamo dei cinque sensi nel gatto e di come funzionano

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I cinque sensi nel gatto: come lo aiutano a comprendere il mondo? (fonte foto Unsplash)

Conoscere come il nostro gatto percepisce la realtà che gli sta attorno, i suoni, i colori, gli odori e i sapori, ci permetterà sicuramente di comprenderlo meglio. Come scopriremo in questo articolo, la sua conoscenza del mondo è un po’ diversa dalla nostra, per via della differente sensibilità delle sue facoltà percettive.

I sensi del gatto sono molto acuti e sono in grado di aiutarlo ad operare al meglio nel suo ambiente per le proprie necessità: i gatti intendono le cose in modi che noi umani non possiamo pienamente cogliere.

Vediamo quindi quali sono i sensi maggiormente sviluppati e come il micio li utilizza per conoscere l’ambiente che lo circonda.

I cinque sensi del gatto

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Come funzionano i cinque sensi nel gatto? (Fonte foto Pixabay)

La natura ha dotato i felini di sensi estremamente raffinati e intensi, perfezionati col tempo a seguito di innumerevoli inseguimenti e attività predatorie per la sopravvivenza. L’alta sensibilità delle loro capacità percettive può quindi essere considerato un adattamento della specie: i gatti hanno una vista acuta, udito e olfatto eccezionali e un buon tatto, il gusto invece è meno sviluppato.

Analizziamo nel dettaglio ciascuno dei cinque sensi del gatto.

La vista

senso vista gatto
Un gatto dai bellissimi occhi verdi (Fonte foto Pixabay)

La vista del gatto è eccezionale, in particolare la sua visione periferica: le pupille del gatto possono dilatarsi per catturare una maggiore visione panoramica del paesaggio. I suoi occhi sono dotati di un elevato numero di cellule fotosensibili, molto maggiori rispetto a quelle presenti nell’occhio umano.

Nello specifico:

  • I gatti sono specializzati nella rilevazione dei movimenti, grazie al maggior numero di bastoncelli presenti sulla retina: una caratteristica affinata in migliaia di anni di caccia.
  • Il loro campo visivo raggiunge i 200° e questa è una connotazione determinante per un animale che è al tempo stesso preda e predatore, in quanto gli permette di tenere sotto controllo anche ciò che avviene ai lati.
  • I gatti, come i cani e altri animali, possiedono un tapetum lucidum, ossia uno strato di cellule riflettenti collocate dietro la retina che consente appunto di riflettere la luce, potenziando la sua vista notturna. In condizioni di luminosità intensa, la pupilla di Micio diventa lunga e simile a una fessura, mentre con il buio o in situazioni di scarsa luminosità diventa grande e tondeggiante.
  • I felini non sono in grado di distinguere tutti i colori che invece vede l’occhio umano. Test scientifici hanno dimostrato che sanno riconoscere il verde, il blu e il giallo, ma non il rosso, che vedono come grigio o verde scuro. Inoltre non sembra esserci per loro distinzione tra il giallo e il bianco: può essere utile tener conto di queste informazioni nel momento in cui si decide di acquistare accessori per loro.

Grazie a una vista così straordinaria, il gatto riesce a valutare con estrema immediatezza la distanza e le dimensioni dell’oggetto che gli interessa, considerando anche gli eventuali ostacoli interposti per raggiungerlo. L’avvicinamento del micio verso una preda viva avviene, infatti, in maniera graduale e calcolata, con la famosa posizione di attesa precedente al balzo.

Gli occhi dei felini, così limpidi e luminosi, non sono solamente uno strumento di caccia e di esplorazione, ma sono anche in grado di esprimere i suoi sentimenti e le sue emozioni: dovremmo utilizzarli sempre per comunicare con Micio.

C’è da sottolineare, infine, che anche i gatti (come gli umani) hanno un punto cieco, posto proprio sotto il mento, che può portarli a trascurare qualcosa posta “a portata di muso”.

Per un maggiore approfondimento sull’argomento visivo vi consigliamo la lettura dell’articolo Come vedono i gatti? Alla scoperta delle capacità visive di micio.

L’udito

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Il senso dell’udito nel gatto (Foto Pixabay)

Il senso dell’udito è molto sviluppato nel gatto.

I felini sentono meglio degli uomini, persino più dei cani, e l’ampiezza dello spettro di frequenze da loro udibili è tra le più estese fra tutti i mammiferi. Sono in grado di percepire anche gli ultrasuoni e si rivelano sensibili a frequenze che raggiungono i 100 kHz: questo è impressionante se pensiamo che l’uomo non sente oltre i 17 kHz.

Le orecchie del gatto sono mobili e possono ruotare, in maniera indipendente l’una dall’altra, verso la fonte del suono: ciò gli permette di sentire anche il più lieve fruscio provocato da un topolino, un passerotto o altre piccole prede.

Può capitare che alcuni gatti nascano sordi: a questo proposito si è riscontrata una predisposizione genetica alla sordità statisticamente significativa nei gattini bianchi che hanno entrambi gli occhi azzurri e con un occhio azzurro e uno di un altro colore.

L’olfatto

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L’olfatto del gatto (fonte foto Pixabay)

Il senso dell’olfatto è fondamentale per il gatto per conoscere l’ambiente che lo circonda. E’ più sviluppato rispetto a quello dell’essere umano, anche se meno potente di quello del cane.

Nel naso di un gatto si trovano circa 200 milioni di cellule sensibili all’odore, che sono utilizzate non solo per individuare possibili prede e riconoscere i diversi tipi di cibo, ma anche per comunicare. L’olfatto ha perciò un’importante funzione sociale, perché permette a Micio di riconoscere gli altri individui della sua specie: ogni gatto ha il suo odore specifico e attraverso gli odori che si propagano strofinandosi o marcando il territorio i felini riescono a ottenere importanti informazioni relative al sesso, all’età e alla disponibilità all’accoppiamento di un loro simile.

Dal momento che l’olfatto è in loro più sensibile rispetto al gusto, i gatti preferiscono annusare il cibo prima di mangiarlo, e talvolta lo toccano anche con le zampe ancora prima di annusarlo, per ottenere quanti più dati possibili.

Il tatto

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Il gatto e il senso del tatto (Foto fonte Pixabay)

La percezione tattile è molto sviluppata nel gatto, che la utilizza sia per conoscere gli oggetti e l’ambiente, sia per orientarsi al buio. Il micio possiede recettori tattili su tutto il corpo, ma gli organi principali in cui risiede il senso del tatto sono due: le zampe e le vibrisse, ovvero i baffi del gatto.

Nelle zampe del gatto risiedono i cuscinetti plantari con i quali Micio tocca l’oggetto per poterlo riconoscere: come abbiamo visto, spesso il tatto anticipa il senso dell’olfatto nella conoscenza degli oggetti e può capitare che i felini diano colpetti o sollevino qualcosa che stimoli la loro curiosità o anche il loro sospetto.

Ancora più sensibili sono le vibrisse, i peli tattili che si trovano su mento, labbro superiore, sopra gli occhi e dietro le zampe anteriori e che raccolgono informazioni su persone, cose e altri animali ancora prima che questi sfiorino il corpo. Si attivano a ogni minimo spostamento d’aria e proteggono il gatto sia da quello che è molto vicino al suo corpo, sia da ciò che si muove nell’ambiente circostante, come se fossero una sorta di “radar” speciale.

Il gusto

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Il gusto: il senso meno sviluppato del gatto

Chi ha un gatto probabilmente conosce la sua pignoleria in fatto di cibo. Il motivo per cui Micio è così esigente potrebbe ricondursi al fatto che dispone di meno di 500 papille gustative, molto meno numerose di noi uomini, che ne abbiamo circa 9000. Questo spiega anche perché il gatto preferisca affidarsi ad altri sensi più affinati, come il tatto e l’olfatto, per raccogliere dati utili sugli alimenti che ha davanti.

I felini sono in grado di distinguere bene i sapori acidi, amari e salati, mentre non posseggono ricettori per i sapori dolci, per via della loro natura quasi esclusivamente carnivora.

I calici gustativi del micio sono specializzati, infatti, nell’identificare gli aminoacidi presenti nella carne, solitamente ben gradita dal nostro amico a quattro zampe. Questo non vuol dire, tuttavia, che dovremo dare a Micio sempre gli stessi alimenti: è meglio variare sempre, anche per evitare che si annoi, rifiutando di conseguenza di mangiare.

Infine, c’è da distinguere tra le differenti funzioni delle pupille sensitive e di quelle abrasive: le prime contribuiscono alla sensibilità della lingua verso caldo o freddo, mentre le seconde sono visibili nella rugosità della lingua del gatto, utile a strappare anche i più piccoli brandelli di carne.

 

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R.B.

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