La ricerca “Cat Tracker” ha cercato di scoprire quali percorsi compiono i mici che vengono lasciati liberi di uscire dal loro territorio.
Sono molti i mici padronali che hanno la possibilità di girovagare al di fuori del loro territorio. Vi siete mai chiesti dove vanno, che percorsi compiono e a quali attività si dedicano durante le loro esplorazioni? A rispondere a queste domande è stato lo studio Cat Tracker dell’Università del North Carolina: ecco cosa sapere.
Se siete tra coloro che lasciano libero il proprio quattro zampe di uscire e rientrare quando vuole, vi sarete sicuramente domandati dove va e cosa fa il micio in vostra assenza.
Uno studio scientifico chiamato Cat Tracker ha svelato il mistero. Per gettare luce sugli spostamenti dei felini padronali che hanno la facoltà di allontanarsi dal loro territorio, i ricercatori hanno apposto sul collo di circa 1000 animali dei radiotrasmettitori GPS, monitorando i loro movimenti per una settimana.
In questo modo, sono stati in grado di sapere esattamente dove fossero, in qualsiasi momento della giornata.
I dispositivi di localizzazione hanno permesso di scoprire che raramente i gatti si allontanano dalla propria abitazione: solitamente, infatti, rimangono in un raggio di 100 metri dal proprio territorio.
Inoltre, nel caso in cui si spingano oltre, tornano nella loro “zona di comfort” dopo un breve lasso di tempo.
I risultati del monitoraggio dei mici padronali, poi, sono stati confrontati dagli scienziati con i dati ottenuti dalla tracciatura dei felini randagi, per comprendere se ci fossero differenze di comportamento tra gli esemplari.
La risposta è no: anche i mici che non hanno una famiglia, infatti, tendono a spostarsi di poco rispetto al luogo che hanno identificato come proprio rifugio e domicilio, seppure lo facciano più frequentemente rispetto ai gatti padronali, per questioni relative all’accoppiamento e alla ricerca di cibo.
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Quali sono le attività a cui i felini che hanno un padrone e vengono lasciati liberi di gironzolare si dedicano nel corso delle loro esplorazioni?
Questi animali si danno prevalentemente alla caccia: nell’85-91% dei casi, infatti, cercano di stanare prede come piccoli uccelli, lucertole e topi.
Infatti, il fatto che i gatti padronali abbiano a disposizione tutto il cibo di cui hanno bisogno non riduce il loro istinto predatorio.
Basti pensare che secondo la ricerca ogni felino domestico, nel raggio di 100 metri da casa, uccide una media annua di 26 esemplari della fauna selvatica tra mammiferi, uccelli, anfibi, rettili, pesci e insetti.
Se, suddiviso nel corso di 12 mesi, questo numero può sembrare esiguo, in realtà moltiplicato per ogni gatto censito in Italia raggiunge cifre spaventose.
Nel nostro Paese, infatti, i felini domestici sono circa 1.400.000. Supponendo che anche solo il 50% di loro sia lasciato libero di vagabondare, questi animali ucciderebbero oltre 18 milioni di esemplari della fauna selvatica
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Considerati i dati emersi, dovremmo davvero lasciare il nostro amico a quattro zampe libero di vagabondare al di fuori del suo territorio?
C’è chi sostiene che il gatto sia un animale cacciatore e l’essere umano non abbia alcun diritto di reprimerne l’istinto.
Ciò che non viene considerato in questo caso, però, è che il micio è un animale domestico, non più soggetto ai fenomeni della selezione naturale al pari delle prede a cui dà la caccia.
Forte e sano, perché alimentato e curato regolarmente, il felino domestico gode di un’energia e un vigore decisamente superiori rispetto ai gatti selvatici: la “lotta” con uccelli, topi e via dicendo, quindi, appare decisamente impari.
Ci sono altre considerazioni che dovremmo tenere in conto al momento di decidere se dare la possibilità al quattro zampe di uscire dal proprio territorio o meno?
Anche l’incolumità dell’animale può essere messa a rischio: il micio corre il pericolo di essere investito, di smarrirsi o di essere ferito (o, ancora peggio, ucciso) da cani randagi, volpi e altri animali.
Un buon compromesso tra sicurezza del gatto, tutela della fauna selvatica e soddisfazione del micio è rappresentato dal catio: si tratta di una struttura completamente recintata, che possiamo disporre all’aria aperta per regalare al felino la possibilità di godersi le belle giornate di sole senza nuocere a nessuno.
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