Ci risiamo, è scappato di nuovo: puoi riprendere il cane o il gatto nel giardino del vicino? Come agire senza commettere errori, anche dal punto di vista della Legge.
Talvolta i comportamenti dei nostri amici a quattro zampe ci pongono davanti a dei quesiti che richiedono una risposta immediata e spesso ci pongono in grossa difficoltà: come ad esempio quando cane e gatto entrano nel giardino del vicino. A quel punto ci si chiede se è opportuno andarli a riprendere oppure se questa azione potrebbe essere penalmente perseguibile per Legge: insomma urge avere una risposta.
Prima di rispondere a questa domanda è opportuno sapere che il proprietario di un animale domestico, o il detentore temporaneo dello stesso, sarà responsabile di tutti i suoi comportamenti e delle sue azioni. Non potendo ‘punire’ ovviamente il diretto interessato, le sue responsabilità cadranno sull’umano che ha il dovere di badare a lui.
Egli dovrà infatti rispondere sia civilmente sia penalmente alle azioni del cane o del gatto, ripagando lesioni e danni eventuali provocati da quest’ultimo, anche per quel che riguarda le deiezioni dello stesso lasciate in luoghi pubblici da rimuovere. Quindi se l’animale dovesse scappare in una proprietà privata, è lecito chiedersi se è possibile andarlo a recuperare oppure vale la regola di non poter entrare in un luogo il cui accesso deve essere ammesso dal legittimo proprietario.
Ma prima di entrare d’istinto in una proprietà privata per cercare di recuperare il ‘fuggitivo’ animale, pensiamo a cosa potrebbe accadere se varcassimo la soglia di un luogo che appartiene ad altri. La Legge ovviamente vieta l’accesso alla proprietà privata senza il consenso del padrone, ma vale anche in questo caso, anche se l’animale potrebbe combinare danni e guai di cui dovrebbe rispondere il proprietario? Ebbene pare che la Legge, in questa specifica situazione, garantisca al proprietario dell’animale di andarlo a recuperare anche in altre proprietà non sue.
Ma la questione è che il detentore della proprietà può ugualmente ‘impedirglielo’: infatti non è detto che costui debba ‘sottostare’ all’accesso di terzi, proprietari di animali, senza far valere i suoi diritti. Quindi potrebbe negare l’accesso al padrone e consegnare lui stesso l’animale che è scappato. In qualche modo quindi il cane o il gatto in questione dovranno essere recuperati, o dal padrone o dal proprietario del giardino.
Ma cosa accade se, spinti dalla preoccupazione per il nostro Pet, entriamo in una proprietà privata senza aspettare l’assenso del proprietario? Commetteremmo a nostra volta un reato, quello appunto di violazione di domicilio, come previsto dall’Art 164 del Codice penale, che punisce
‘chi si introduce clandestinamente o con l’inganno nell’abitazione altrui, contro la volontà espressa o tacita di chi ha il diritto di escluderlo‘.
Ma in realtà, prima ancora di entrare in una proprietà non nostra per recuperare l’animale sfuggito, è già stato commesso un altro reato, quello relativo all’Art 2052 del Codice civile, che descrive il padrone come:
‘responsabile dei danni cagionati dall’animale…sia che fosse smarrito o fuggito, salvo che provi il caso fortuito‘.
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