Cosa accade alle vibrisse del micio quando si tagliano? Ecco se i baffi del gatto ricrescono o no e se è meglio non toccarli.
Cosa succede se proviamo ad accorciare quei simpatici baffi che rendono il musetto del micio ancora più tenero? Ma soprattutto è giusto o no tagliarli? Purtroppo spesso queste ‘scelte’ dei padroni rispondono solo ad ‘esigenze estetiche’ e non hanno cura delle conseguenze. Qualora si fossero tagliate le vibrisse, è ovvio chiedersi in quanto tempo e se ritorneranno come prima. Vediamo se i baffi del gatto ricrescono o no e cosa sapere su questo elemento estetico, che è forse qualcosa di più.
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Le vibrisse del micio: cosa dicono di loro
Tante sono le ‘dicerie’ sui baffi del gatto ed è importante distinguere il vero dal falso, soprattutto se ne abbiamo uno in casa (Approfondisci qui: 10 Fatti affascinanti sui baffi del gatto: l’importanza delle vibrisse). Quindi ecco un breve elenco di cose a cui credere e altre che invece dovremmo accogliere con una sonora risata.
Verità
- Sono dei sensori: in effetti sì, perché funzionano come vere e parti del corpo, come le zampe ad esempio.
- Misurano lo spazio: grazie a delle terminazioni nervose di base, essi riescono a percepire la distanza degli oggetti e rimandare l’informazione al cervello.
- Servono a ‘vedere’ da vicino: la vista del gatto, sebbene famosa per essere funzionale anche di notte (Leggi qui: La vista notturna del gatto), in realtà non è efficientissima alle distanze molto ravvicinate.
- Ci danno informazioni sul gatto: per sapere come sta un gatto e quali sono le sensazioni che sta provando in quel momento basta guardargli i baffi. Anch’essi infatti hanno un proprio linguaggio ed esprimono relax (quando tendono al basso) o agitazione (se sono dritti e rigidi).
Falsi miti
- Se provi a toccarli o tagliarli sanguinano: non c’è flusso di sangue in essi, quindi è alquanto improbabile che possa avere una qualche emorragia dalle vibrisse.
- Un gatto con i baffi tagliati non uscirà mai più da casa: ci sono, come vedremo, delle conseguenze al taglio dei baffi ma la voglia di uscire non ne è compromessa. Si dice anche il contrario, e cioè che un gatto con i baffi tagliati che esce di casa tornerà di sicuro: altra frottola.
- Se hanno i baffi più corti non saltano più da altezze: data la consuetudine del micio di scegliere sempre posti in alto (Leggi qui: Il gatto ama dormire in posti alti della casa: i motivi), si dice che il gatto senza baffi non lo farà più. Ma non vi è nessuna certezza scientifica in merito.
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I baffi del gatto ricrescono o no: cosa accade quando li tagli
Esattamente come tutti quelli che ne ricoprono il corpo, i baffi del gatto sono peli ma la differenza sostanziale, oltre che nello spessore, vi è anche nelle terminazioni nervose alla base. Quindi se non si tagliano alla base, il gatto non sentirà né dolore né si avranno perdite di sangue. Ma la conseguenza è che il micio perderà degli ottimi sensori per orientarsi nello spazio. Come accennato prima, il gatto si serve delle vibrisse anche per le distanze ravvicinate ed è probabile che vada a sbattere contro mobili od oggetti che sono in prossimità.
Qualora avessimo fatto questo taglio inutile, oltre che dannoso, potremmo sperare che ricrescano? Sì, ma è sempre meglio non farlo. Anche in caso di spontanea perdita del pelo (Leggi qui: Il gatto perde più pelo del solito: perché e quando preoccuparsi), questi peli ricrescerebbero (esattamente come gli altri). I tempi di ricrescita del pelo, e dunque dei baffi, solitamente segue sempre lo stesso ciclo di crescita. In ogni caso, qualora il gatto dovesse perdere un baffo, gli ricrescerà più forte di quello precedente.
Francesca Ciardiello