Una delle cause che più ricorre in gatti e cani con problemi neurologici che vengono portati dal veterinario sarà di tipo cerebellare e quindi atassico. E’ difficile che se non ci si trovi in ambito medico si sappia bene esplicare che cosa sia l’atassia cerebellare. Noi di amore a quattro zampe proveremo a esplicare in maniera esaustiva che cosa comporta questa malattia e come potremo tenerla sotto controllo vista la sua difficoltà nella diagnostica e nell’individuazione.
Parlando di funzione motoria e sensoriale nel gatto potremmo dire che l’andatura normale è quando tronco encefalico, cervelletto, midollo spinale (sia le vie ascendenti che discendenti), nervi periferici (sia quelli motori che quelli sensitivi), giunzione neuro-muscolare e muscoli funzionano correttamente. Quindi nel momento in cui ci ritroviamo davanti a un malfunzionamento dovremmo farci sicuro due domande.
Nei cani e nei gatti, quando si hanno lesioni prosencefaliche, quindi delle alte vie dei nervi, le variazioni dell’andatura possono essere quasi impercettibili, si hanno maggiormente movimenti convulsivi (per esempio l’animale che cammina senza sosta o che preme con la testa contro gli ostacoli). Mentre invece quando il veterinario parla di propriocezione si sta parlando di speciali neuroni che mandano dei feedback, sulla posizione del corpo e del movimento nello spazio, alla corteccia somatosensoriale e al cervelletto, che gestiscono la propriocezione cosciente e incosciente.
L’atassia è la mancata coordinazione nell’andatura , e ne esistono tre tipi di atassia cerebellare: sensoriale o propriocettiva, cerebellare e vestibolare.
L’atassia sensoriale si ha nel momento in cui ci sono delle lesioni alle strutture nervose che di norma controllano la propriocezione generale, le fibre sensitive dei nervi periferici, le radici nervose, il midollo spinale, il tronco encefalico o anche il prosencefalo. La parte grave dell’atassia propriocettiva è che si ha la perdita della consapevolezza di sé nello spazio, soprattutto per quanto riguarda gli arti. Nei casi gravi il gatto abduce o adduce eccessivamente gli arti, li incrocia, appoggiando il peso della zampa sul dorso della stessa causandosi anche lesioni secondarie. In concomitanza con l’atassia potremo poi riscontrare paresi, oltre che a colpire il treno posteriore con lesioni alle vertebre T2 o anche tutti e 4 gli arti.
Per quanto riguarda l’atassia cerebellare, come suggerisce il nome, prevede lesioni al cervelletto e gli animali che ne sono affetti non sono capaci di regolare l’ampiezza dei movimenti e si parla così di dismetria nella forma di ipermetria. I sintomi che accompagnano la forma cerebellare sono i tremori intenzionali e l’aumento della base di appoggio. Inoltre in caso dell’atassia cerebellare manca la paresi.
Terminiamo ora con l’atassia vestibolare: di solito si associa a lesioni vestibolari unilaterali e come sintomi si ha la deviazione del movimento, la caduta e il rotolamento da un lato. Questa forma di atassia potrebbe essere associata ad altri sintomi, come il nistagmo, lo strabismo posizionale e i movimenti di maneggio. Quando invece parlaimo di atassia bilaterale, il gatto perde l’equilibro da ambo i lati e muove la testa sia a destra che a sinistra. Altra caratteristica è che gli animali con atassia vestibolare hanno grossi problemi a scendere le scale o saltare sul letto o scendere dal divano.
B.M
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