In Umbria l’iscrizione del gatto nel registro dell’Anagrafe felina territoriale è obbligatoria? Ecco cosa stabilisce la legge regionale.
Il gatto, insieme al cane, è l’animale d’affezione per eccellenza della nostra cultura. Eppure la legge non impone ai proprietari dei felini gli stessi obblighi gravanti su quelli dei cani. Sono le Regioni, con la propria potestà legislativa, a dettare la disciplina che i residenti debbono rispettare: scopriamo come l’Umbria regola l’Anagrafe felina territoriale.
Il microchip è un dispositivo elettronico che va inoculato sulla pelle dell’animale d’affezione. L’apparecchio è contrassegnato da un codice di 15 cifre, associato univocamente a quest’ultimo e al rispettivo proprietario. A cosa serve?
Principalmente a fornire un mezzo di identificazione del quattro zampe; ad esempio, nell’ipotesi di smarrimento, sarà sufficiente procedere alla lettura del microchip per poter risalire all’identità dell’animale e del suo proprietario. Va da sé che il dispositivo costituisca anche un importante strumento alla lotta contro il reato di abbandono di animali.
In Italia, nel Registro nazionale degli animali d’affezione, si possono iscrivere il cane, il gatto ed il furetto. Ma soltanto per il primo il microchip è obbligatorio. Non per il furetto, e nemmeno per il gatto, salvo che la disciplina regionale non disponga diversamente.
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L’Umbria regola la materia degli animali d’affezione con la L. R. n. 11 del 2015.
Uniformandosi a quanto imposto dalla Legge quadro n. 281 del 1991, anche l’ente regionale ha stabilito l’obbligo per i proprietari di cani residenti nel proprio territorio di competenza di iscrivere l’animale nel registro dell’Anagrafe canina: ma in Umbria esiste un registro dell’Anagrafe felina?
Purtroppo al momento no; o meglio, non esiste alcun obbligo, per chi possiede un gatto, di registrarlo e inoculargli il microchip. Tutto ciò nonostante le denunce di alcune associazioni del territorio, che si sono fatte carico nell’estate del 2020 dei numerosi abbandoni di felini, in particolare in prossimità del periodo di Ferragosto.
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Iscrivere il gatto nel registro dell’Anagrafe resta dunque una libera scelta dei proprietari; è chiaro, tuttavia, che lo strumento di identificazione e di repressione del reato di abbandono perde del tutto la sua efficacia. D’altronde è piuttosto inverosimile che chi decida di mettere il microchip al proprio amico a quattro zampe abbia intenzione di abbandonarlo.
Al momento, dunque, solo in Puglia ed in Lombardia il microchip per i gatti è obbligatorio.
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Antonio Scaramozza
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