Che benefici può avere una pianta così ‘miracolosa’ sul nostro amico a quattro zampe? Eppure può essere pericoloso usare aloe vera sul gatto.
Per tutti i benefici che comporta la sua assunzione, sia in forma liquida, gelatinosa o altro, l’aloe viene considerata una ‘pianta miracolosa’. E non è un caso se negli ultimi anni tutti hanno pensato di averne una sul proprio terrazzo di casa, sebbene il suo utilizzo sia piuttosto antico. Ma fa solo bene anche al nostro micio? Vediamo quali sono gli effetti dell’aloe vera sul gatto, quando usarla e quali rischi ci sono.
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Reperti hanno dimostrato che l’uso dell’aloe vera era piuttosto diffuso fin dall’Antico Egitto e anche prima. I popoli antichi dunque ben conoscevano i benefici di questa pianta, sebbene venisse usata anche per la toelettatura (si pensa sia stata uno dei primi deodoranti). Già nel 41 D.C. le proprietà cicatrizzanti del suo gel interno venivano utilizzate su ferite e cicatrici, ma anche arrossamenti e irritazioni interne della bocca.
E non veniva utilizzata solo per gli umani, ma anche su cani, gatti e cavalli, sebbene spesso miscelata ad altre sostanze per potenziarne l’effetto (soprattutto per le patologie intestinali). Ma cosa contiene questa sostanza così potente che deriva dalle sue verdi e appuntite foglie? Le saponine. Si tratta di composti vegetali che hanno proprietà antisettiche e antibatteriche. Pare che l’aloe riesca a pulire, purificare la pelle fino in fondo. Ma non è tutto ‘oro quel che luccica’.
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Dunque a cosa serve l’aloe? Oltre a risanare le ferite, lenire le irritazioni e le allergie con un suo uso topico, l’aloe riesce anche a purificare l’intestino. Pare infatti che, se assunta in forma liquida, essa possa favorire il buon funzionamento di questo organo con la sua azione disintossicante. Sono ben visibili anche i suoi effetti sul pelo: apparirà più lucido e setoso al tatto. In generale il succo di aloe può dare energia in caso di gatto malato, convalescente o semplicemente stanco (leggi qui: Il gatto è stanco: quali sono i segnali per capirlo).
Sebbene vi siano sostanze per gli umani che sul gatto hanno un effetto devastante, come ad esempio tutti quei cibi da evitare per il gatto e che si trovano spesso sulle nostre tavole, l’aloe non è una di queste. Ma dipende da quanta se ne assume! Infatti pare che una quantità eccessiva di aloe possa avere effetti lassativi sul nostro amico a quattro zampe.
La parte più ‘pericolosa’ della pianta è quella più vicina alla buccia e la stessa buccia. Insomma mai lasciare un gatto da solo davanti alla pianta di aloe perché potrebbe mangiarla e sentirsi male in casa (Leggi qui: Piante velenose per il gatto: quali sono e come riconoscerle). Per non parlare delle stesse spine che si trovano sul rivestimento esterno: il gatto potrebbe graffiarsi la bocca se provasse ad ingerirle e comunque potrebbe farsi male!
Dato che la specie di aloe più adatta al consumo dei felini è della specie ‘Vera Barbadensis’, meglio fare attenzione alla pianta che acquistiamo oppure affidiamoci ai prodotti già pronti (gli stessi per l’uso umano). Ma come si usa? Sebbene non abbia un gusto gradevole al naturale, pare che molti animali non facciano fatica ad assumerla. Si può somministrare sia in forma liquida sia in forma gelatinosa, al naturale in pratica per un uso sia orale sia topico.
Francesca Ciardiello
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