Il latte artificiale per gattini, o latte in polvere, è la soluzione ideale per svezzare un gattino orfano: ecco cosa sapere.
Ci sono situazioni particolari in cui, per la sopravvivenza del piccolo appena nato, si consiglia il latte artificiale al posto di quello materno. Se vogliamo sapere tutto sulla sua somministrazione, sulle dosi e sulla tipologia da scegliere come latte artificiale per gattini questo è l’articolo giusto. Vediamo anche quali sono i rischi di una somministrazione eccessiva e tutti i consigli per darlo al nostro piccolo felino senza alcun rischio.
Li vediamo piccoli ed indifesi, e in un certo senso è proprio così perché hanno bisogno di mangiare e di tenersi in forze, soprattutto nei primi giorni di vita che sono quelli più delicati.
Eppure ci sono alcune situazioni in cui il latte materno di mamma gatta non è abbastanza, oppure non è ‘reperibile’, quindi la somministrazione di latte artificiale per i gattini si rende assolutamente necessaria. Ecco quando:
In realtà non si tratta di una vera e propria sfida in quanto è difficile che in presenza di mamma gatta sana e perfettamente in salute si preferisca il latte in polvere al colostro materno per cani e gatti.
Se per gli adulti della specie il latte è altamente sconsigliato, poiché provoca gravi disturbi intestinali nel gatto e non si digerisce bene, per i gattini è assolutamente necessario poiché fondamentale per la loro crescita.
E’ ovvio che il latte materno sia, in assoluto, la prima scelta: il colostro ha delle proprietà nutritive fondamentali per i primi giorni di vita del gattino, per la sua crescita e per il rafforzamento del suo sistema immunitario.
Il latte vaccino non è mai una valida alternativa, neppure scremato o diluito con abbondante acqua, poiché non contiene abbastanza proteine e grassi per il piccolo: ad esso si preferisce il latte di capra e il latte senza lattosio, perché più simili a quello materno.
Come troviamo in commercio il latte artificiale per gattini? Solitamente in due tipologie: quella in polvere e liquido.
In effetti non deve essere una nostra scelta arbitraria, poiché è sempre meglio confrontarsi con un veterinario esperto per capire quale tipo di latte fa al caso nostro.
Addirittura possiamo reperire in farmacia il colostro, se il nostro piccolo gattino non è stato allattato dalla mamma fin dalle prime sue ore di vita.
Per preparare la composizione del latte artificiale si consiglia di leggere attentamente le etichette sul retro della confezione.
E’ probabile che il medico consigli di diluire il composto con una maggiore quantità di acqua, per evitare che sia troppo pesante e provochi diarrea nel micio.
Consideriamo che appena nato i gattini hanno uno stomaco molto piccolo, che si riempie quasi subito: per questo è altamente sconsigliato ‘abbondare’ con le porzioni di latte artificiale, poiché potrebbe sentirsi male e avere un’indigestione.
Nelle prime due settimane di vita dei gattini, solitamente i veterinari consigliano di somministrare il latte artificiale ogni 3-4 ore per un totale di 7-8 volte al giorno.
Dalla terza settimana in poi meglio diminuire la frequenza, abbassandola a 5-6 volte. Una volta che il gattino ha finito di succhiare la sua porzione di latte è necessario che gli sia stimolato il ruttino, ovvero che venga indotto ad eliminare l’aria in eccesso che ha ingerito.
Meglio stimolare la zona intima (anale e genitale) con un batuffolo di cotone immerso in acqua tiepida, in modo da indurre il micetto a defecare e urinare, esattamente come farebbe mamma gatta con la sua lingua.
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Per somministrare il latte artificiale ai gattini appena nato non è sempre consigliabile utilizzare una ciotola, poiché il micio potrebbe non avere la forza neppure di avvicinarsi al bordo.
In commercio è facile reperire appositi biberon e siringhe senza ago da 3-5ml oppure dei contagocce.
Meglio non fare troppa pressione sullo stantuffo o simili, perché potrebbe immettere nella bocca del micio una quantità di latte eccessiva. Meglio aspettare che sia il piccolo felino a succhiarne.
Quando ‘allattiamo’ il gattino è opportuno non metterlo mai in posizione supina, ma sempre a pancia in giù, esattamente come farebbero se succhiassero il latte da mamma gatta.
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Il rischio maggiore è che il latte possa finire nei polmoni e bloccargli la respirazione.
Meglio svolgere l’operazione al caldo e in un ambiente calmo e confortevole. La temperatura ideale del composto invece deve aggirarsi intorno ai 35-37°C.
Il latte artificiale una volta pronto può essere somministrato ai gattini fino a due giorni dalla sua preparazione se tenuto bene in frigorifero.
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Francesca Ciardiello
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