Secondo un nuovo studio, il nostro gatto preferisce mangiare solo una volta al giorno un unico pasto, perchè più in linea con la natura.
Sembra che i gatti riescano a controllare meglio il loro appetito se mangiano solo un pasto al giorno. Durante degli esperimenti, se un gatto mangiava solo una volta al giorno, un pasto abbondante era più soddisfatto di un micio che mangiava più volte al giorno degli spuntini più piccoli. Questo significa che dovremmo nutrire il nostro gatto con un unico pasto, al mattino, che contenga la sua intera razione di cibo?
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Se diamo da mangiare al gatto solo una volta, all’ora di colazione, potremmo evitare che chieda cibo tutto il giorno, o che resti in attesa di un boccone per ore in cucina.
Inoltre, i felini selvatici sopportano quello che viene definito “digiuno intermittente”, mangiando solo una volta al giorno, prima di trovare un nuovo pasto.
Ma non serve solo a evitare comportamenti fastidiosi, nutrire il micio una sola volta al giorno, può aiutare a ridurre il rischio di obesità felina.
L’obesità infatti accorcia le aspettative di vita del nostro gatto e lo rende più incline ad ammalarsi. Oggi giorno questa patologia è il problema nutrizionale più comune dei gatti domestici.
Secondo gli esperti, almeno finora, sarebbe ideale nutrire il nostro micio con due pasti al giorno, a circa 12 ore di distanza: una volta a colazione ed una volta a cena.
Ma non è esattamente una regola fissa, perché la frequenza con cui un gatto viene nutrito dipende anche dalla sua età: un micio più giovane ha bisogno di più energie da bruciare.
I gattini devono mangiare tre volte al giorno, almeno fino ai sei mesi di età. Dai sei mesi in poi, invece, possiamo passare a due volte al giorno.
E invece, secondo questo nuovo studio, un singolo pasto al giorno può essere sufficiente per la maggior parte dei gatti.
Nonostante potrebbe sorprendere sia gli esperti che i padroni di gatti, i cui animali chiedono cibo anche più volte al giorno, sembra sia davvero un approccio migliore.
L’alimentazione con pasti multipli si basa sull’idea che i gatti in natura mangiano più volte al giorno, nutrendosi di piccole prede.
Ma questo non è valido per alcuni grandi felini. I leoni, ad esempio, mangiano prede più grandi e magari non così spesso, o comunque non con più pasti al giorno.
I gatti, comunque, sono animali molto abitudinari, e una volta raggiunta l’età adulta amano avere una normale routine anche per quello che riguarda l’alimentazione.
Spesso, i padroni di gatti sanno quando è il momento della pappa perché il loro micio inizia a fare dei versi particolari e a richiamare l’attenzione, magari muovendosi molto dove sa che c’è il suo cibo.
Lo studio di cui parliamo, ha coinvolto quattro gatti maschi e quattro femmine, tutti domestici e sani, dal peso ideale, in età tra uno e quattro anni.
I gatti vivevano insieme in un ambiente libero ma al chiuso nell’università, con accesso a varie fonti di divertimento (scatole, trespoli, letti, tiragraffi, giocattoli, ecc).
Ricevevano anche i loro amici umani, per due ore al giorno in cinque giorni a settimana, per avere la giusta dose di interazione con delle persone conosciute.
Dopo una serie di test con pasti unici o multipli al giorno, si è notato che i gatti che mangiavano quattro volte al giorno avevano una maggiore attività fisica.
Ma nonostante l’attività fisica fosse diversa, il dispendio energetico complessivo era simile tra i gatti che avevano avuto diversi piani alimentari.
Un gatto che mangiava una sola volta al giorno aveva dei livelli di ormoni dell’appetito più elevati, quindi era più soddisfatto rispetto a un gatto che mangiava più pasti.
Anche altri fattori fisici erano migliori: respirazione a digiuno più bassa, quindi un maggior consumo delle riserve di grasso, maggiori amminoacidi nel sangue, quindi più proteine.
Questo fattore in particolare è interessante perché nei gatti più anziani la massa muscolare si riduce (una condizione detta sarcopenia), e una maggiore produzione di proteine può aiutare.
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Questo tipo di alimentazione, comunque, potrebbe non essere adatta a tutti i gatti. Ogni animale, infatti, ha uno stile di vita diverso ed unico (come il suo proprietario).
Ad esempio, un gatto che deve assumere dei farmaci due volte al giorno, dovrà comunque ricevere due pasti.
Inoltre, i gatti di età compresa tra sei mesi ed un anno, secondo gli esperti, devono essere nutriti due volte al giorno. Dopo si può passare ad una sola volta, ma sempre con cautela.
Alcuni gatti invece, nonostante tutto, potrebbero aver bisogno di due pasti al giorno, e solo il padrone che conosce il suo micio può capirlo in base alle sue esigenze.
F. B.
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