È comprensibile che il profumo del risotto allo zafferano per casa attiri l’attenzione del nostro gatto. Ma Micio può mangiarlo?
Ci sono quelle giornate in cui, specialmente d’inverno, gradiamo un bel risotto allo zafferano. Ma solo chi possiede un gatto è in grado di capire che, quando in casa c’è lui, nulla potremmo fare senza essere visti da Micio. Se poi si associa il profumo che emana il ribollio della pentola, ecco che il nostro gatto non resiste e, con dolce miagolio, si avvicina smanioso a chiedercene un po’. Ma siamo sicuri che il gatto può mangiare il risotto con lo zafferano?
È rischioso dare il risotto con lo zafferano al gatto?
Sappiamo che, anche se non eccessivamente, il gatto può mangiare il riso. Ma in questo caso non si tratta di semplice riso in bianco.
Ognuno ha una sua ricetta, a volte segreta, ma nella maggior parte delle volte si utilizzano vari ingredienti per preparare un risotto allo zafferano. Bisogna valutarli uno per uno e, se ci fosse qualcuno tale da poter causare problemi di salute al gatto, sapremmo che Micio non potrà mangiare il nostro piatto.
Una classica ricetta del risotto allo zafferano comprende:
- Riso;
- Burro;
- Cipolla;
- Zafferano;
- Sedano, carota, aglio per il brodo;
- Sale;
- Formaggio.
Abbiamo detto che, in piccole quantità, il gatto può mangiare il riso, ma senza condimenti: nel nostro caso è ben condito, dunque ancora non possiamo sapere se potrebbe fargli male mangiandolo.
Di solito, infatti, diamo del riso al nostro Micio quando dovesse avere episodi di diarrea o disturbi gastrointestinali: pur essendo ricco di vitamine e sali minerali come il magnesio (importante per muscoli, nervi e per la trasmissione dei segnali tra le cellule), il riso ha tanti carboidrati.
Il gatto è carnivoro e la sua dieta deve essere improntata sulle proteine: troppi glucidi causerebbero gonfiore addominale, problemi digestivi e tendenza ad ingrassare.
Anche dare del burro al gatto equivale a scatenare accumulo di peso. Tuttavia il fatto che sia un alimento da non inserire nella sua dieta è dato anche dal fatto che molti gatti sono intolleranti al lattosio, non lo metabolizzano.
Proprio l’assenza della lattasi, o quantomeno la sua scarsa presenza, impedisce la scissione del lattosio in glucosio e galattosio e rende il burro non digeribile dal gatto, con i classici sintomi di accumulo di gas intestinali, eruzioni cutanee fino a vomito e diarrea. Questo discorso vale anche per il formaggio.
Aglio e cipolla sono tossici per il gatto: contengono grandi quantità di solfuri ed altre sostanze che vanno a colpire gli eritrociti (globuli rossi) del gatto causandone una brusca diminuzione e quindi anemie. Qualora li mangiasse, il gatto deve essere portato subito dal veterinario.
Il sedano apporterebbe solo benefici al gatto: ha la capacità di diminuire la concentrazione di grassi e colesterolo nell’organismo e porta a digerire ed a combattere il gonfiore intestinale. Inoltre, aiutando il corpo ad espellere liquidi, collabora a quei meccanismi che portano la pressione arteriosa ad abbassarsi.
Anche la carota, in questo caso bollita nel brodo e quindi facilmente consumabile, permetterebbe al gatto di assimilare tante vitamine e nutrienti (come il beta carotene): il problema sta solo nel fatto che contiene anche tanti zuccheri, cibo fertile per problemi gastrointestinali e diabete nei gatti.
Il sale è del tutto da eliminare nell’alimentazione del gatto. Per la sua natura chimica il cloruro di sodio (NaCl) trattiene acqua nei tessuti, provoca un innalzamento della pressione arteriosa ed è una concausa dell’insufficienza renale nei gatti.
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E lo zafferano? Il gatto può mangiarlo?
Ciò che noi mangiamo dello zafferano sono gli stimmi, i fili rossi che fuoriescono dai fiori dopo averli essiccati. È una pianta tanto particolare da maneggiare e la spezia che arriva nei nostri piatti ha altrettante capacità nutritive.
Partendo dalla sua particolare colorazione è facile dedurre che sia ricca di carotenoidi, ma non mancano le vitamine: ad esempio la vitamina A per il gatto è molto importante, ma anche le vitamine del gruppo B (tiamina e riboflavina in particolare).
Lo zafferano è anche ricco di sostanze antiossidanti: neutralizzano i radicali liberi ed impediscono che questi attacchino le cellule denaturandole e che intervengano nelle reazioni chimiche cellulari.
Senza dubbio sarebbe una spezia in grado anche di abbassare lo stress nel gatto e migliorarne l’umore nonché di garantire un benessere generale dell’organismo perché miorilassante ed anche antiemetico (combatte i sensi di vomito).
Tuttavia lo zafferano sarebbe tossico per il gatto che lo mangiasse: sarebbe un alimento pericoloso per la sua salute e potrebbe provocargli:
- Forte infiammazione alla mucosa della bocca;
- Vomito;
- Diarrea;
- Danni agli organi vitali fino ad arrivare a colpire il midollo osseo.
Per tutte queste ragioni possiamo affermare che non va assolutamente dato al gatto il risotto allo zafferano.
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Consigli utili
Non possiamo pensare di accudire al meglio il nostro gatto cedendo ogni qualvolta ci chieda cibo che fa parte della nostra alimentazione.
Il suo benessere dipende da noi e dobbiamo essere consapevoli che alcuni alimenti sono dannosi per i gatti: non sentiamoci in colpa a dirgli di no perché ci sentiremmo peggio qualora poi Micio si sentisse male.
Chiediamoci sempre se il gatto possa mangiare del cibo umano prima di dargliene un po’: le sue esigenze sono diverse dalle nostre ed il suo organismo non è in grado di metabolizzare ciò che ingerisce come faremmo noi.
Ora che sappiamo che potremmo rischiare un’anemia per il gatto, è bene ricordarci, ad esempio, che aglio e cipolla assolutamente non devono esistere nella sua alimentazione, neppure se volessimo soltanto fargli assaggiare qualcosa che li contiene.
La cosa migliore che possiamo fare per il nostro Micio è provvedere ad una dieta equilibrata, sapendo che per la maggiore parte dev’essere improntata su un fabbisogno proteico: è un carnivoro e, ad esempio, troppi carboidrati farebbero solo male e causare obesità nel gatto.
Teniamo sempre sotto controllo le possibili intolleranze, come l’intolleranza al lattosio per Micio, ed ogni volta che avessimo bisogno di sfatare un dubbio consultiamo il veterinario, esclusivamente il veterinario.
Michela