Vorresti dare al tuo micio alimenti come la pasta, ma non sai se il gatto può mangiare carboidrati? Ecco cosa dicono gli esperti!
E’ sempre un momento piacevole la condivisione del pasto con il proprio animale domestico. In verità però le occasioni non sono così molte. Come saprete i nostri pelosetti hanno delle esigenze alimentari molto differenti dalle nostre, che è molto importante conoscere. Ad esempio, sapete se il gatto può mangiare carboidrati? Ecco cosa sapere a riguardo!
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Partiamo da un assunto: il nostro piccolo felino domestico è un cacciatore, ed è un carnivoro. Basti pensare che il 90% della sua dieta è (e deve) essere costituita da carne. Nel restante 10% trovano spazio altri alimenti, come il pesce, cereali, e anche le uova.
Volendo anche la frutta, purché si tratti di frutti non vietati al gatto, e purché in misura molto limitata (fermo restando che si tratta pur sempre di un’aggiunta umana; il felino in natura non mangia frutti). Insomma, no a regimi alimentari onnivori o vegani per il nostro gatto: non è quello di cui ha bisogno.
La risposta è no: i gatti non hanno bisogno dei carboidrati. Essendo un animale essenzialmente carnivoro, non è fatto per mangiare alimenti che ne contengano, se non sporadicamente. Come sappiamo, i carboidrati, che sono così importanti per la nostra alimentazione, costituiscono la principale fonte di energia per il nostro organismo.
Nell’alimentazione del gatto invece questa funzione è svolta esclusivamente dalle proteine, che in media devono coprire almeno il 25% del suo fabbisogno alimentare giornaliero: un amminoacido come la taurina è fondamentale per il gatto; una carenza di tale sostanza gli comporterebbe gravi problemi di salute, anche irreversibili.
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La risposta è sì, ma vanno fatte le opportune precisazioni. La quantità di carboidrati somministrata al gatto deve essere pur sempre irrisoria, in modo tale da non modificare alcun equilibrio all’interno del suo corpo. Tra la varie fonti di carboidrati da privilegiare il riso, purché sia molto cotto.
Va bene anche il pane, purché raffermo e in misura davvero ridotta. In generale vanno bene i carboidrati da alimenti che siano ben cotti, questo per facilitare la digestione dell’animale; in ogni caso è bene non alterare mai il quadro generale dell’alimentazione del gatto.
Fermo restando che i carboidrati non fanno parte della dieta naturale del gatto, e che quest’ultimo non ne ha bisogno, in alcuni casi ne potrebbe essere consigliata l’assunzione, purché in quantità limitate. Questo nell’ipotesi in cui il felino soffra di determinate patologie.
In particolare parliamo di malattie che comportano una carenza di zuccheri: in questo caso il corpo, per sopperire, farebbe ricorso alle proteine, che tuttavia sono la principale e unica fonte di energia del gatto. A quel punto però verrebbe ad innescarsi una carenza proteica, con danni sulle strutture articolari dell’animale.
Ovviamente mai a diagnosi fai da te: occorre sempre rivolgersi al proprio veterinario di fiducia, sia per la diagnosi della malattia, sia per l’eventuale assunzione di carboidrati, sia per ciò che concerne la quantità che gli alimenti da consumare.
Quindi, attenzione a prendere iniziative personali quando siamo in cucina con il micio; ci sono alcuni alimenti che possiamo condividere con il nostro gatto, molti altri no.
Antonio Scaramozza
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