I felini domestici nascondono mille misteri, anche nella dieta: ci sono alcune curiosità sull’alimentazione del gatto che probabilmente non conosci, tutte da scoprire.
Proprio come i loro cugini selvatici, felini giganti della giungla e non solo come tigri e leoni, i gatti sono animali carnivori che in natura si alimentano grazie alla capacità di cacciare le proprie prede. Anche se nell’immaginario comune siamo abituati a pensare che i gatti siano gran mangiatori di pesce, la verità è che ciò che mai dovrebbe mancare nella loro alimentazione quotidiana è la carne: i gatti seguono una dieta essenzialmente proteica.
A differenza dei cani, che assaggiano molto volentieri praticamente qualsiasi cibo gli venga offerto o che riescono a “sgraffignare”, i gatti hanno la fama di essere animali piuttosto schizzinosi quando si tratta di alimentazione: un micio ama mangiare ciò che effettivamente è di suo gusto, e tende a snobbare o rifiutare determinati alimenti. In realtà, molto dipende dal fatto che le esigenze nutrizionali di un gatto sono ben precise e micio sa di cosa ha bisogno e cosa, invece, è meglio evitare.
In questo articolo abbiamo raccolto 6 curiosità sull’alimentazione del gatto: cose interessanti da sapere, anche e soprattutto per prenderci cura al meglio del nostro amico a 4 zampe.
I carnivori obbligati sono quegli animali che hanno un tratto digestivo specifico per la digestione di proteine e grassi della carne: in pratica, l’intestino di questi animali è più corto e la maggior parte dei nutrienti necessari alla sopravvivenza di questi animali è data appunto dal consumo di carne. In via assolutamente teorica, i gatti potrebbero sopravvivere mangiando solo ed esclusivamente carne: in realtà, una dieta equilibrata specifica per il felino domestico comprende almeno il 40-50% di proteine animali, alle quali devono affiancarsi carboidrati, grassi, vitamine e sali minerali.
Chi sceglie di adottare un gatto lo sa bene: questi animali hanno bisogno di assumere taurina. Un po’ di tempo fa, circolava la notizia secondo la quale sempre più gatti stavano diventando ciechi o soffrivano di insufficienza cardiaca. Si è poi scoperto che la causa era la carenza di questa sostanza nei cibi industriali per gatti. La taurina è un amminoacido essenziale, che si trova soprattutto nella carne e nel pesce, oggi opportunemente integrata negli alimenti per gatti in commercio.
I grassi svolgono una funzione indispensabile per la salute del gatto, come ad esempio il rifornimento di energia o il supporto nell’attività di assorbimento di alcune vitamine. In particolare, acidi grassi come l’acido linoleico e l’acido arachidonico sono essenziali per mantenere il gatto in buona salute: queste sostanze nutritive si trovano in alcuni tra gli alimenti più comuni nella dieta di micio, come ad esempio la carne di pollo.
Tra le curiosità inaspettate sull’alimentazione del gatto c’è l’assoluta importanza di alcune vitamine e in particolare della tiamina, una vitamina del gruppo B che è contenuta soprattutto nei cereali. I gatti hanno bisogno di ben 5 volte più tiamina rispetto ai cani ed è proprio questa una delle sostanze per le quali micio non può mangiare solo ed esclusivamente carne.
Tra le conseguenze di una carenza di tiamina nei gatti segnaliamo la testa costantemente inclinata, la mancanza di coordinazione, la postura china, le convulsioni. Nei casi più gravi è possibile anche il decesso dell’animale: assicurati che il cibo per gatti che acquisti ne abbia una quantità adeguata o chiedi consiglio al veterinario per degli integratori utili.
Sono molti i proprietari di gatti che preferiscono alimentare il proprio amico a 4 zampe con una dieta fatta in casa, piuttosto che fare affidamento ai cibi industriali comunemente in commercio. Se si seguono tutte le indicazioni degli esperti e si assicurano le giuste quantità e varietà di nutrienti, la dieta casalinga è una buona soluzione per il gatto, ma è fondamentale chiedere prima il parere del veterinario e seguire alla lettera le sue linee guida.
In natura sono molti i predatori che digiunano regolarmente tra una caccia e l’altra. Anche alcuni animali domestici possono restare di tanto in tanto a digiuno, ad esempio i cani spesso restano anche 24 ore senza mangiare senza subire alcun danno e a volte saltano i pasti di propria volontà. Questo discorso non vale, però, per i gatti che se restano a digiuno possono sviluppare una lipidosi epatica grave.
La lipidosi epatica è una malattia epatica che può essere addirittura fatale per l’animale, portando il gatto a una morte improvvisa: il digiuno, infatti, costringe il corpo a spostare nel fegato le riserve di grasso per convertirle in energia. L’organismo dei gatti, però, non è programmato per elaborare grandi quantità di grasso e il fegato di micio va rapidamente sotto sforzo: se il gatto smette di mangiare, quindi, è importante contattare subito il veterinario.
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