Avvelenamento da sodio nel gatto: quando troppo sale nel cibo fa male al micio

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By Francesca Ciardiello

Alimentazione Gatti

Quali sono i sintomi di avvelenamento da sodio nel gatto? Bisogna fare attenzione alla quantità di sale nel cibo di micio? Cosa c’è da sapere.

Avvelenamento da sodio nel gatto
(Foto Pixabay)

Se il sale fa così male sia ai cani sia ai gatti, allora perché lo troviamo indicato sulle confezioni di cibo per i nostri animali domestici? Di certo la ragione c’è e non è assolutamente quella di danneggiarli. E’ tutta questione di quantità: per questo è importante sapere che il sale non è sempre il rimedio più adatto in alcune occasioni. E’ importante riconoscere i sintomi di un avvelenamento da sodio nel gatto e correre subito ai ripari prima che sia troppo tardi.

Il sale è pericoloso: allora perché è nel cibo per gatti?

Dopo aver saputo che il sale fa male a cani e gatti, ci sarà venuto in mente di denunciare le industrie alimentari che indicano la presenza di questo condimento nelle crocchette e nel mangime che solitamente gli propiniamo!

Sale
(Foto Pixabay)

Non c’è da preoccuparsi: nessuno sta attentando alla vita del nostro fedele felino domestico. Quando leggiamo sulle etichette del cibo la formula chimica NaCI, ovvero il comune cloruro di sodio o sale da cucina, è ovvio che vi è una spiegazione: troppo sale fa male ai nostri animali domestici ma non nella quantità contenuta nel cibo industriale.

Non a caso il cibo ‘già pronto’ è spesso consigliato dai veterinari come il pasto più completo e adatto alle esigenze dei nostri animali domestici: esso infatti contiene una serie di elementi, nelle quantità adatte, che apportano solo benefici al loro stato di salute. Anche il sale quindi può essere ingerito ed assorbito dal loro corpo ma in quantità minime.

Avvelenamento da sodio nel gatto: quando la colpa è di noi padroni

E’ ovvio che non vorremmo mai danneggiarlo o fargli del male, ma spesso siamo noi padroni la causa del malessere del nostro animale, seppur spinti dalle migliori intenzioni. Uno dei primi consigli che danno i veterinari è quello di non utilizzare assolutamente il sale nelle diete casalinghe del nostro micio: per sbaglio o inconsapevolmente potremmo condire la sua pappa perché la troviamo ‘insipida’ e vorremmo renderla più gustosa oppure non ci rendiamo conto che un condimento salato può essere davvero dannoso per la sua salute.

In alcuni casi siamo addirittura noi stessi a fargli ingerire acqua e sale per stimolargli il vomito: ma questo ‘rimedio’ non solo rischia di non risolvere il problema, quello di liberargli lo stomaco, ma addirittura può solo contribuire a peggiorare la situazione. Infatti se si sbagliano le dosi, il micio potrebbe morire per avvelenamento da sodio.

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Avvelenamento da sodio nel gatto: cause e sintomi della ipernatriemia

In medicina, un alta concentrazione di sodio nel sangue si indica con il nome ‘ipernatriemia’: si tratta di una conseguenza della disidratazione nel gatto, quando cioè la quantità d’acqua è inferiore a quella di sodio.

Avvelenamento da sodio nel gatto
(Foto AdobeStock)

Tra le cause principali di questo alto livello di sodio nel sangue del micio vi sono:

  • insufficiente assunzione di acqua o altri liquidi,
  • episodi frequenti di diarrea,
  • episodi frequenti di vomito,
  • quando il gatto suda troppo,
  • somministrazione di diuretici.

La disidratazione può essere anche uno degli effetti del diabete mellito, che ‘induce’ i felini a urinare spesso, ma anche di problemi a livello renale e delle ghiandole surrenali. Tra i sintomi più evidenti possiamo riscontrare:

  • sete eccessiva (quindi il gatto beve molto o chiede tanta acqua),
  • spasmi muscolari,
  • stato di confusione,
  • convulsioni,
  • stato comatoso,
  • morte.

Questi stessi danni a livello cerebrale possono comportare a loro volta emorragie interne ed ematomi. Insomma la disidratazione non è un problema da prendere sottogamba, anzi va affrontato nel più breve tempo possibile e affidandosi alle mani di un esperto.

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