Ecco come pianificare la perfetta alimentazione del gatto Savannah: tutto sulla dieta del micio più costoso al mondo.
Il Savannah è un micio davvero particolare: incrocio tra un Serval e un comune micio domestico, mantiene un aspetto selvatico e delle dimensioni ragguardevoli. Come soddisfare il suo appetito, senza rischiare che accumuli peso in eccesso? Scopriamo insieme l’alimentazione ideale del Savannah.
Alimentazione del Savannah: dosi e frequenza dei pasti
Un fattore fondamentale da considerare nella pianificazione dell’alimentazione perfetta per il Savannah riguarda le dosi di cibo da somministrare all’animale.
Gli esemplari di questa razza hanno una stazza variabile a seconda della generazione a cui appartengono.
I mici F1 e F2, che conservano maggiormente le caratteristiche riconducibili a un felino selvatico, sono di dimensioni più grandi e, di conseguenza, il loro fabbisogno nutrizionale è più consistente rispetto ai gatti delle generazioni successive.
Per questo, l’ideale sarebbe rivolgersi al veterinario, che sulla base di fattori strettamente individuali, come peso, stile di vita e stato di salute del gatto, potrà individuare le quantità giuste.
In linea di massima, comunque, si consiglia di somministrare al gatto un quantitativo di crocchette pari a 40 grammi per ogni chilo di peso corporeo.
La cifra andrà poi divisa per 3, così da ottenere anche la dose di cibo umido. Quante volte al giorno dare da mangiare al micio? Se l’animale è in grado di autoregolarsi, sarebbe opportuno lasciare cibo a disposizione tutta la giornata, in modo che il quattro zampe mangi quando ha fame.
In natura, infatti, i felini sono soliti dedicarsi anche a 9-10 spuntini quotidiani. In alternativa, potremo suddividere la sua razione giornaliera in piccole porzioni, da somministrare al quattro zampe a più riprese nel corso della giornata.
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Cosa dare da mangiare al Savannah?
Quali nutrienti non possono mancare nella perfetta alimentazione del Savannah?
I felini sono carnivori obbligati: necessitano di consumare proteine di origine animale da cui assimilare vitamine essenziali per il loro benessere, che non riescono a produrre autonomamente.
Tra queste sostanze fondamentali, ad esempio, ci sono niacina, tiamina e cobalamina, che svolgono funzioni indispensabili per il corretto funzionamento dei sistemi immunitario e nervoso.
Per questo, la dieta del gatto dovrebbe essere principalmente basata sull’apporto di carne e pesce: via libera a pollo, manzo, coniglio, salmone, trota e via dicendo.
Per renderla equilibrata, naturalmente, occorrerà introdurre anche una di carboidrati, grassi, fibre, vitamine e sali minerali.
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Alimentazione casalinga o industriale per il Savannah?
Qual è la migliore alimentazione per il Savannah tra dieta casalinga e industriale?
Non esiste una risposta univoca, poiché molto dipende dalle nostre preferenze e dal tempo che abbiamo a disposizione.
La prima modalità è più impegnativa, perché prevede che siamo noi ad occuparci della preparazione del cibo per il gatto, dalla selezione degli ingredienti alla loro cottura.
Va da sé, d’altro canto, che questa opzione consenta una scelta di materie prime fresche e di qualità, oltre che l’individuazione di metodi di cottura sani e gustosi.
L’accortezza fondamentale da mettere in pratica se si scegliere di optare per l’alimentazione casalinga riguarda il consulto veterinario: dovrà essere un esperto a pianificare i pasti del quattro zampe.
In caso contrario, il micio potrebbe sviluppare carenze nutrizionali e problemi di salute. Vuoi scoprire tutto sulle malattie comuni nel Savannah? Consulta questo articolo.
La dieta industriale, invece, prevede semplicemente l’acquisto di pappe già pronte, da somministrare al quattro zampe.
Questa modalità risulta più veloce e meno impegnativa. Sarà fondamentale, però, prendere visione della lista degli ingredienti riportati sulla confezione del cibo per gatti, in modo da sincerarsi sull’effettiva bontà e qualità del prodotto selezionato.