In cosa consiste e quali sono i cibi da inserire in un’alimentazione mista per il gatto? Cosa significa e perché si dovrebbe scegliere per la salute del nostro amato micio.
Che cosa indica il termine ‘mista’ per quanto riguarda la dieta del nostro felino domestico? Ci sono benefici nello scegliere un’alimentazione mista per il gatto? Cosa c’è da sapere prima di adottare questo regime alimentare e soprattutto come dosare i vari tipi di alimenti. Comprenderemo bene i fattori utili a determinarla e cosa inserire in essa o lasciare fuori.
Alimentazione mista per il gatto: che significa e perché sceglierla
Probabilmente è facile intuire che l’aggettivo ‘mista’ si riferisce ad un mix equilibrato di cibo misto e cibo umido. Sappiamo quali sono i benefici per la salute di micio ma anche la praticità dell’uno superiore rispetto all’altro. Ma perché il gatto non dovrebbe mai abituarsi a mangiare un solo tipo di alimento?
Diciamolo chiaramente: il cibo secco è una vera comodità anche per noi padroni! Non solo è pratico da acquistare e si conserva molto meglio, ma è anche più facile da fare in porzioni. In questo modo il rischio di ‘sbagliare’ con le dosi è ridotto davvero al minimo.
Le crocchette sono quindi più facili da dividere in porzioni giornaliere e per giunta hanno anche un’azione igienizzante sui denti, contro il rischio di tartaro, ma allora perché il cibo umido non va eliminato dalla dieta felina? Perché è ricca di liquidi, molto utili ad ridurre il rischio di calcoli e problemi all’apparato urinario del gatto.
Alimentazione mista per il gatto: caratteristiche negative degli alimenti
Premesso dunque che entrambi gli alimenti che formano un’alimentazione mista, ovvero secco e umido, hanno i loro vantaggi, vediamo anche quali sono i rischi legati a questa particolare dieta.
Il micio ha indubbiamente bisogno dell’uno e dell’altro, e per questo non è il caso di abituarlo ad un solo tipo di alimentazione del gatto. Secondo i sostenitori della dieta mista, nessuno dei due tipi di pasto riuscirebbe a soddisfare da solo i suoi bisogni nutritivi.
Le crocchette assolute infatti rischierebbero di essere troppo caloriche e di indurre nel micio problemi di obesità, mentre quello umido potrebbe essere fin troppo ‘umido’. Senza contare il fatto che il gatto vuole, anzi pretende, di essere stimolato col cibo e non è certo un animale che si ‘accontenta’.
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Dosi corrette e da cosa dipendono
Quando siamo noi a dover preparare il pasto per il nostro gatto, nonostante la buona volontà, può essere facile incappare in qualche errore, soprattutto per quanto riguarda le porzioni.
Solitamente gli esperti consigliano per un gatto di circa 4 kg un pasto composto da 35 gr di cibo secco e una bustina di quello umido; per i gatti che soffrono di obesità invece si preferisce solo una porzione di 24 gr circa del primo.
Il nostro veterinario di fiducia saprà sicuramente consigliarci le quantità ma soprattutto se è il caso di adottare un regime alimentare del genere per il nostro felino oppure no. Infatti un’alimentazione mista non va bene per tutti e in ogni caso ma bisogna considerare fattori come:
- età,
- caratteristiche della razza,
- stato di salute.
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Francesca Ciardiello