Quello dell’alimentazione è un capitolo importante per quanto riguarda la gestione del nostro gatto; similmente a quanto avviene negli esseri umani, le esigenze nutrizionali di un gattino sono molto diverse da quello di un gatto adulto, ma quanto deve mangiare un gattino? Quali sono gli alimenti più adatti per supportare una crescita sana e lo sviluppo delle sue difese naturali?
Dalla nascita fino al termine delle prime quattro settimane di vita, l’alimento ideale è il latte materno; inizialmente, proprio come succede nei neonati, con le prime poppate, il gattino assumerà il colostro (il cosiddetto primo latte): si tratta di un nutrimento fondamentale dalla specifica composizione in grado di offrire, tra l’altro, una prima importante protezione anticorpale. Successivamente il colostro si trasforma in latte. Tipicamente, il periodo dell’allattamento dovrebbe durare circa quattro settimane.
In alcuni casi, la madre potrebbe non essere in grado di allattare i propri gattini oppure il latte prodotto potrebbe non essere sufficiente per tutta la cucciolata; in questi casi sarebbe opportuno ricorrere a un sostituto del latte (latte artificiale) appositamente formulato per i gattini. Dal momento che il latte di altre specie animali (per esempio quello di mucca) ha una composizione molto diversa da quella del latte della gatta (è meno proteico e meno ricco in grassi), non sono adatti a soddisfare i fabbisogni nutrizionali del gattino.
È possibile che, nel corso delle prime settimane dell’allattamento, il gattino perda un po’ di peso; si tratta di un evento, da considerarsi nella maggioranza dei casi del tutto fisiologico; dopo questo periodo di assestamento, l’aumento di peso dovrebbe essere costante (indicativamente circa 90-100 g a settimana); è consigliabile effettuare delle verifiche periodiche. Qualora il peso non aumentasse o, addirittura, stesse calando, sarebbe opportuno rivolgersi al proprio Medico Veterinario di fiducia.
Indicativamente, i gattini consumano circa 20 ml di latte al giorno per i primi sette i giorni; nella seconda settimana il quantitativo è di circa 30 ml al giorno; nel corso della terza e della quarta settimana, la quantità di latte assunta è di circa 60 ml giornalieri.
Nota – Nel corso di questo periodo i gattini possono cominciare ad assumere acqua; può quindi essere opportuno che abbiano alla loro portata una piccola ciotola poco profonda alla quale potranno bere se ne sentiranno l’esigenza.
Al termine delle quattro settimane di età, spuntano i primi dentini da latte e si entra nella cosiddetta fase dello svezzamento, ossia il passaggio dall’alimentazione lattea a quella solida; dal momento che l’apparato digerente dei gattini non è ancora del tutto maturato, è fondamentale che consumino cibi che possano digerire con facilità.
Tipicamente, i Medici Veterinari consigliano un alimento commerciale di elevata qualità formulato appositamente per la crescita; spesso questi alimenti possono essere reidrati con un po’ di acqua o con un po’ di latte per gatti per ottenere una consistenza morbida che incoraggia la masticazione. Per quanto riguarda i quantitativi giornalieri da offrire, è consigliabile attenersi alle tabelle di razionamento presenti sulle relative confezioni.
Al termine dello svezzamento, l’alimentazione può diventare del tutto solida; per quanto riguarda il consumo dei pasti, per natura i gatti sono in grado di autoregolarsi: è quindi consigliabile lasciare a loro completa disposizione la razione giornaliera e fare si che siano loro a decidere mangiare. Diversamente si può pensare di presentare il cibo in due o più pasti a seconda del caso.
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