L’alimentazione del cucciolo di gatto nelle fasi che vanno dalla nascita allo svezzamento prevede una serie di aspetti da non sottovalutare: ecco tutto ciò che devi sapere.
Il fabbisogno nutrizionale del gatto cambia molte volte nell’arco della sua vita, a partire dalla nascita fino ad arrivare alla vecchiaia: controllare l’alimentazione del gatto in tutte le fasi è fondamentale per il benessere del micio, per cui bisogna conoscere le linee guida giuste per ciascuna età.
Quando è ancora un cucciolo, il gattino ha bisogno di quantità e qualità di cibo specifiche per le sue esigenze di crescita da un lato, e per il suo apparato digestivo ancora delicato dall’altro. Non dimentichiamo, inoltre, che un gatto cucciolo mette i denti solo a partire dalla seconda settimana di vita e anche i ritmi della dentizione felina incidono inevitabilmente sull’alimentazione del gatto cucciolo.
In questo articolo, approfondiremo il fabbisogno nutrizionale e la dieta sana ed equilibrata del cucciolo di gatto, a partire dal momento della nascita fino alla fase di svezzamento.
Di solito i gatti appena nati non hanno bisogno di essere nutriti dal padrone, considerando che la gatta provvederà a tutte le loro esigenze attraverso l’allattamento materno: tuttavia, ci sono dei casi limite in cui i gattini non possono essere allattati dalla mamma e siamo noi a dover provvedere al loro sostentamento.
L’allattamento artificiale nei cuccioli di gatto è necessario nei micini al di sotto dei 2 mesi di vita. In generale, non bisogna mai dare latte di mucca: l’ideale sarebbe avere a disposizione una mamma adottiva, oppure acquistare in un negozio specializzato del latte artificiale per gatti e un biberon adatto alla situazione.
Ricordate di sterilizzare accuratamente il biberon a ogni poppata, di seguire scrupolosamente le indicazioni del veterinario riguardo alle quantità di cibo, di rispettare le istruzioni sulla confezione per il rapporto tra acqua e latte. Infine, proprio come farebbe mamma gatta, stimolate la zona ano genitale del micino e massaggiate l’addome, per facilitare la digestione.
Per la frequenza dei pasti nell’allattamento artificiale del gatto cucciolo si può seguire la seguente tabella:
– Fino a 2 settimane > ogni 3/4 ore per un totale di 7/8 poppate al giorno;
– Dalle 3 settimane > ogni 5/6 ore, per un totale di 5/6 poppate al giorno;
– A due mesi > inizia la fase di svezzamento del gatto cucciolo.
A partire più o meno dalla terza o quarta settimana dopo il parto, mamma gatta inizia a produrre una quantità di latte sempre minore. Per seguire il naturale ritmo dell’allattamento e svezzamento felino, da quel momento in poi bisogna abituare i gattini a mangiare cibi di consistenza e sapore differente dal latte materno.
L’ideale sarebbe far assaggiare del cibo un po’ più solido al gattino a partire dal compimento del 25° giorno di età: si può optare sia per un cibo commerciale specifico per cuccioli, sia per la preparazione di alimenti casalinghi adatti all’età del gatto. La cosa migliore è dare piccolissime quantità da aumentare pian piano, provando a mescolare il cibo solido al latte se il gatto cucciolo non sembra propenso all’assaggio.
Naturalmente per cibo solido a questa età si intendono ancora consistenze morbide e cremose, tipo mousse o omogeneizzati. E’ possibile anche utilizzare acqua tiepida o brodo di pollo per ammorbidire il mangime del micio.
A questa età, il micino dovrebbe fare 4 piccoli pasti distribuiti nell’arco della giornata.
In questa fase, il gatto cucciolo impara quelle che saranno le basi della sua alimentazione in futuro: l’ideale è fargli assaggiare più varietà di cibo possibili, in modo tale che possa avere una dieta sana, equilibrata e varia.
Ok ad alimenti secchi e umidi, ma anche a pappe fatte in casa e piccoli esperimenti con cibi crudi seguendo le regole della Dieta BARF per gatti.
Se il gatto si abitua fin da cucciolo a mangiare differenti tipologie di cibo, sarà più facile per lui affrontare eventuali cambiamenti dietetici nel corso dell’età adulta o quando sarà anziano: a volte, infatti, i gatti possono incorrere in problemi di salute che richiedono un’alimentazione particolare.
I cibi da preparare a casa per un gatto cucciolo di due mesi devono essere leggeri e facili da digerire: ad esempio, petto di pollo lesso, carote lesse, pasta ben cotta, pesce lesso senza lische. Per iniziare, possono essere una buona soluzione anche gli omogeneizzati di carne e verdure. In ogni caso, bisogna consultare il veterinario per evitare che il cucciolo abbia pericolose carenze nutrizionali.
All’età di 4 mesi il gattino ha ancora uno stomaco delicato e ha bisogno di mangiare piccoli pasti leggeri e frequenti: l’ideale è suddividere la razione quotidiana di cibo del gatto in circa 4/6 pasti al giorno.
Con il passare delle settimane si continuerà a aumentare la proporzione di cibo solido e a scegliere consistenze via via meno cremose e pezzettini sempre più grandi, naturalmente senza esagerare.
Dal 6° mese in poi, si può aumentare la dose giornaliera in maniera graduale con 10 grammi di cibo in più ad ogni pasto.
Al compimento di 1 anno di età, il gatto si potrà considerare adulto e bisognerà introdurre cibo commerciale adatto alla sua età o continuare con la dieta casalinga, adeguando quantità e frequenza dei pasti alle sue esigenze specifiche.
Che si tratti di un gattino ancora piccolo, di un gatto adulto oppure di un esemplare di gatto anziano bisogna sempre fare attenzione alle tipologie di cibo che offriamo al nostro felino domestico.
Esistono alcuni alimenti che sono assolutamente vietati al gatto, perché potenzialmente tossici e pericolosi.
Attenzione quindi a scegliere i cibi giusti nella fase di svezzamento: tra le carni sono da preferire pollo, manzo, tacchino e prosciutto, mentre per le verdure è bene puntare su carote, piselli e spinaci. Crescendo si potranno aggiungere nella ciotola del micio altri alimenti tra cui il pesce, le uova, le interiora.
Tra i cibi da evitare assolutamente nell’alimentazione del gatto cucciolo e adulto ricordiamo invece: latte di mucca, insaccati, zucchero, cioccolato e dolciumi vari, aglio e cipolla, patate, pomodori e melanzane, noci e semi in genere, ossa cotte.
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C.B.
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