Adottare un Bengala: quali sono i motivi e qual è il proprietario ideale

Adottare un Bengala: quali sono i motivi e qual è il proprietario ideale

Perché adottare un bengala: scopriamo insieme i motivi per farlo e quali sono le caratteristiche ideali che deve possedere il proprietario.

Adottare un Bengala (Foto Adobe Stock)
(Foto Adobe Stock)

L’adozione di un nuovo animale domestico è sempre un momento di grande felicità per tutta la famiglia; ma è una scelta che va ponderata bene, valutando tutte le condizioni ambientali necessarie per accogliere nel migliore dei modi il nuovo arrivato. Scopriamo quali sono i motivi per adottare un Bengala e qual è il proprietario ideale.

La razza bengala

gatto bengala
(Foto Pixabay)

Il Bengala è una razza piuttosto recente, nata negli anni ’60 del Novecento. Il felino è frutto dell’incrocio tra il gatto domestico ed il leopardo asiatico. Si tratta una delle razze più affascinanti e facilmente riconoscibili, proprio grazie al mantello leopardato dell’animale e la coda di colore nero.

Si tratta di un gatto di media grandezza, ma che presenta uno sviluppo muscolare notevole. Basti pensare che gli esemplari maschi possono arrivare a pesare fino a 9 kg; le femmine hanno invece un peso più contenuto.

Il gatto Bengala è divenuto noto in tutto il mondo in pochissimo tempo, anche se va considerato che ancora oggi vi sono delle associazioni che non riconoscono ufficialmente la razza, in quanto prodotto dall’incrocio del gatto domestico con un felino selvatico.

È da precisare, infatti, che gli esperti ritengono che un Bengala possa essere adottato, e affrontare la vita domestica, solo a partire dalla quarta generazione. Gli esemplari delle precedenti generazioni presentano ancora, in maniera predominante, molti comportamenti del felino selvatico, e dunque non sono facilmente gestibili.

I motivi per adottare un Bengala

gatto bengala malattie comuni
(Foto Adobe Stock)

Il Bengala non è solo un gatto estremamente bello da un punto di vista estetica, ma è anche un animale estremamente socievole e allo stesso tempo molto energico. Come detto, si ritiene, generalmente, che tale razza sia adatta alla vita domestica solo a partire dalla quarta generazione.

Solo l’incrocio prolungato nel tempo riesce a rendere più mansueto il gatto, per via delle origini selvatiche derivanti dal leopardo asiatico. È un gatto estremamente particolare: è sempre in movimento, ama stare all’aperto, salire sugli alberi, e cacciare piccole prede.

Inoltre, a differenza della quasi totalità dei gatti, ama molto stare in acqua per giocare; questa sua attitudine torna particolarmente utile durante la stagione estiva, per rinfrescare il gatto.

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Qual è il proprietario ideale

(Foto Flickr)

Il Bengala è un gatto che richiede grande energia e tempo a disposizione. Il proprietario ideale di questa razza deve possedere diverse qualità, tra cui non può mancare appunto l’energia sufficiente per assicurare al gatto un idoneo ambiente di vita.

È preferibile adottare un Bengala se si ha uno spazio esterno. Il felino ama molto stare all’aperto, per passare diverse ore nell’erba e sugli alberi, a schiacciare un pisolino o ad inseguire piccole prede. Allo stesso tempo, però, il giardino, o comunque lo spazio esterno, deve essere messo in sicurezza, in modo tale che il felino possa stare all’aperto senza alcun pericolo.

Il gatto dedica molte ore al giorno al gioco: se decidi di prendere con te un Bengala è necessario riservare, ogni giorno, parte del tuo tempo, ad interagire e giocare con lui. Attenzione anche alla convivenza con altri gatti; potrebbe essere particolarmente turbolenta, soprattutto se si tratta di animali dominanti.

Meglio affiancare al Bengala esemplari di razze più mansuete, come ad esempio il Persiano. Nonostante il carattere predominante, è meglio far vivere il Bengala insieme ad altri gatti piuttosto che da solo: è un animale estremamente sociale ed è preferibile tenerlo in un ambiente in cui vivano altri gatti.

Rendi stimolante anche l’ambiente interno, ad esempio installando dei percorsi che si snodano verso l’alto o comprando dei giochi per gatti.

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Antonio Scaramozza

 

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