Non è così scontato accettare che il nostro amato gatto sta invecchiando: non è solo una questione estetica, ma bisogna imparare ad affrontare i problemi legati all’età e l’idea della probabile fine.
Per molti padroni l’idea degli anni che passano e lasciano segni visibili nell’aspetto e nel comportamento dei propri adorati animali domestici può essere davvero difficile da accettare. Questo perché cani, gatti, criceti, tartarughe e tanti altri animali che vivono in casa con noi spesso hanno accompagnato la nostra infanzia e hanno superato con noi momenti belli e brutti. Insomma quanto è difficile accettare che il gatto sta invecchiando e come fare per vivere al meglio un periodo difficile per lui (e per noi) come l’anzianità e trovare rimedi agli acciacchi del tempo che passa?
Come facciamo a capire che il gatto sta invecchiando? Succede gradualmente, fino a passare del tutto inosservato, oppure è qualcosa di immediato? Di certo non accade da un giorno all’altro, ma può capitare che siamo noi padroni ad accorgerci che la risposta di un cane o un gatto ad uno stimolo, un trauma o una condizione particolare è diversa da qualche tempo fa.
Oltre a questo vi sono anche alcuni segnali che possono farci capire che il gatto non è più il ‘giovanotto felino’ di un tempo:
Volendo fare un calcolo dell’età del gatto e ‘tradurla’ in fasi dell’età umane, possiamo affermare che:
Questa è una classificazione veterinaria del micio, che dunque che valuta i segni di invecchiamento previsti per quella fase specifica dell’età nostro amato amico a quattro zampe. Le funzionalità dei vari apparati fisici, le attività cerebrali e la funzionalità cellulare subiscono un progressivo ma inesorabile rallentamento.
In realtà potremmo dire che il problema è tutto nostro: l’età avanza per tutti, anche per il nostro gatto. Sì, proprio quel micio indipendente e magari anche schivo, timido e riservato, che però ci ha accompagnato per gran parte della nostra vita o almeno tutta la nostra infanzia e giovinezza. Insomma è tipico dell’essere umano la difficoltà di accettare gli anni che passano, il pensiero che alcune cose o attività che si facevano un tempo non sarà più possibile ripeterle.
A questa condizione si aggiunge anche il disagio per un pensiero angosciante che può sopraggiungere: l’idea che il nostro gatto possa lasciarci da un momento all’altro. Sono tante le cose che possiamo fare quando i nostri animali sono in fin di vita, ma ce n’è una assolutamente da evitare: lasciarli soli negli ultimi istanti della loro vita. Loro non lo farebbero mai. Ma cosa possiamo fare prima che il gatto esali l’ultimo respiro e viva al meglio la fase dell’anzianità, o magari quella geriatrica?
Tante sono le cose che, spesso involontariamente, facciamo e che rendono la condizione legata all’età del micio ancora più pesante. Alcuni di questi consigli sono validi in realtà per tutta la vita del gatto e non solo quando diventa anziano.
Francesca Ciardiello
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