Potresti accarezzare il tuo gatto in modo sbagliato: lo svela uno studio

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By Laura Bellucci

Gatti

Anche chi ha grande esperienza con i mici potrebbe star accarezzando il gatto in modo sbagliato: a svelarlo è uno studio scientifico.

Accarezzare modo sbagliato gatto
(Foto Pixabay)

Siete davvero certi di coccolare il vostro amico a quattro zampe nel modo giusto? Una ricerca scientifica ha messo in luce che anche i padroni di felini più esperti potrebbero commettere qualche errore. Ecco quando e perché rischiamo di accarezzare il gatto in modo sbagliato.

Accarezzare il gatto in modo sbagliato: gli errori da evitare

Un interessante studio ha esaminato il rapporto tra esseri umani e mici di cui si prendono cura, per verificare come la loro relazione influisce sul benessere felino.

Il felino e il cibo
(Foto Unsplash)

A condurre questa affascinante ricerca sono stati gli studiosi dell’Università di Nottingham e della Nottingham Trent University, in collaborazione con il centro di recupero per animali randagi Battersea Dogs and Cats Homes.

Gli esperti, in particolare, hanno esaminato la personalità dei proprietari di gatti e il modo in cui interagivano con i quattro zampe.

Per farlo, hanno organizzato un esperimento con 120 persone, che hanno trascorso del tempo all’interno della struttura dedicata al salvataggio dei quattro zampe di strada.

I partecipanti hanno interagito con tre gatti interi che non conoscevano. Gli scienziati hanno chiesto ai volontari di relazionarsi con i mici come fanno abitualmente, ponendo come vincolo quello di non forzare i pelosetti e di accarezzarli solo quando ne avessero voglia.

Incredibile ma vero, lo studio ha dimostrato che coloro che si ritenevano più esperti in materia di gatti erano quelli che, durante le coccole, compivano il maggior numero di errori.

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I risultati dello studio

I risultati della ricerca sono stati pubblicati sul sito di Scientific Reports.

Osteomielite nel gatto
(Foto Unsplash)

Dai dati è emerso che i proprietari che vantavano maggior competenza accarezzavano i gatti in punti sgraditi, come pancia e base della coda.

Inoltre, erano meno propensi a far sì che il micio avesse libertà di scelta e di controllo nel corso dell’interazione.

Un ulteriore step della ricerca ha indagato la relazione tra atteggiamento nei confronti dei quattro zampe ed età dei partecipanti umani.

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In questo modo è emerso che le persone più anziane tendono a riconoscere meno frequentemente la volontarietà e l’autonomia degli animali.

Questo potrebbe dipendere dal fatto che, trattandosi di persone più in là con gli anni, il loro rapporto con i felini è vincolato a stereotipi che sono andati sgretolandosi solo ultimamente.

L’esperienza anagrafica, quindi, potrebbe non renderci automaticamente buoni proprietari di gatti: ciò che conta più di tutto è saper ascoltare i desideri di questi meravigliosi animali, riconoscendoli a pieno titolo esseri senzienti.

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