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Gatti

Insegnare al gatto ad usare la lettiera: come far abituare il micio

Abituare il micio a fare i bisogni negli spazi appositi è essenziale: ecco i trucchi per insegnare al gatto a usare la lettiera.

(Foto Adobe Stock)

Che sia cucciolo o adulto, un nuovo arrivato a quattro zampe deve imparare le regole da rispettare nella casa che lo ha accolto. In questo modo, la convivenza risulterà più serena e tranquilla per tutti i suoi abitanti. Come insegnare al gatto ad usare la lettiera? Scopriamo gli accorgimenti da mettere in pratica per un risultato veloce ed efficace.

Come far abituare il gatto alla lettiera?

Come molto spesso capita possiamo associare il gatto ad un animale che non ha bisogno di uscire di casa per fare i bisogni fuori ma che si gestisce in maniera completamente autonoma.

(Foto Pinterest)

A volte però persistono delle difficoltà concrete nell’educare il gatto a fare i bisogni nei posti giusti.

Il gattino dal momento in cui nasce fino a circa lo svezzamento è aiutato dalla madre tramite la stimolazione della lingua a fare i bisogni solidi liquidi.

Alla madre basterà leccare i genitali del gattino che in automatico farai bisogni. Lo stesso principio lo dovremo adottare con un gattino abbandonato che non supera le due

settimane di vita, e che quindi avrà bisogno della stimolazione tattile per fare i bisogni. Basterà usare del cotone imbevuto nell’acqua tiepida e stimolare le zone interessate.

Come riuscire a fare in modo che, una volta adulto, il quattro zampe faccia i bisogni dove deve? Di seguito elenchiamo i metodi efficaci Per educare il gatto ad usare la lettiera.

Come scegliere la lettiera giusta

La prima cosa da fare sarà quella di comprare una semplice lettiera di qualsiasi colore l’importante che sia di plastica e potremo sceglierla se aperta o chiusa.

(Foto Adobe Stock)

Il modello da scegliere sarà in base alla preferenza del gatto, ma di norma partiremo con una lettera aperta.

Come funziona, invece, la lettiera chiusa? Ha piccola gattaiola che permette al gatto di entrare e uscire tenendo però gli odori più nascosti.

La tipologia di sabbiolina da utilizzare andrebbe individuata in base alle esigenze casalinghe: potremo optare per una lettiera al silicio che assorbirà molto facilmente le urine e rilascerà pochi odori in casa, oppure una lettiera alla bentonite, dall’azione agglomerante, molto fina e sempre profumata, oppure potremmo puntare per una lettiera al mais, che risulta biodegradabile e adatta per essere smaltita nel wc.

Dovremmo cercare di usare sempre lo stesso tipo di sabbia: dei cambiamenti troppo frequenti, infatti, potrebbero destabilizzare il micio.

Inoltre, sarebbe preferibile utilizzare la sabbietta biodegradabile ai trucioli di mais in modo tale da non avere profumi particolari che potrebbero infastidire il gatto.

Attenzione, poi, alla quantità di sabbietta: il gatto deve avere la possibilità di muoversi all’interno della lettiera senza sporcarsi. Del resto, questi animali non gradiscono camminare nella propria urina, così come non piace a noi.

Primo incontro tra il micio e la lettiera: ecco cosa fare

Iniziamo col prendere il gattino piccolo, o il felino adulto, e posizioniamolo nella lettiera della vaschetta.

(Foto Adobe Stock)

Una volta dentro, aiutiamolo a scavare con le zampe, per risvegliare il suo istinto.

In questo modo, il micio inizierà ad ispezionare la sabbia e a cercare i diversi odori proprio come farebbe nell’ambiente esterno.

L’obiettivo è di scatenare la reazione istintiva dell’animale di scavare e coprire i propri escrementi dopo aver usato la lettiera.

Un trucchetto davvero efficace che possiamo mettere in pratica? Insegnare al gatto ad usare la lettiera grazie all’odore.

Se il micio tende a fare la pipì all’aperto, basterà prelevare un po’ di terra con l’odore della sua urina e metterla nella vaschetta.

Allo stesso modo, qualora abbia fatto pipì sul pavimento, potremo prelevare un piccolo campione di urina con un foglio di giornale o una siringa.

In questo modo, il gatto compirà un’associazione olfattiva che gli permetterà di comprendere facilmente dove fare i suoi bisogni.

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Insegnare al gatto a usare la lettiera: gli errori da evitare

Attenzione, però: se l’animale si agita quando prendiamo la sua zampa, dovremmo evitare di farlo.

Un altro errore da evitare quando cerchiamo di insegnare al gatto a usare la lettiera? Cercare di attirarlo nella vaschetta con bocconcini e giochi.

Questa strategia è del tutto sbagliata perché potrebbe confondere il micio: esattamente come noi, i gatti non vogliono mangiare nello stesso luogo in cui fanno i bisogni.

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Come pulire la lettiera del gatto?

Ovviamente, dovremo essere disposti a pulire giornalmente la lettiera del micio: il quattro zampe, infatti, ama fare i suoi bisogni in un luogo pulito. Del resto, come dargli torto?!

(Foto Adobe Stock)

Per questo, occorrerà igienizzare la vaschetta tutti i giorni, usando una paletta per rimuovere le feci e i grumi di urina. Inoltre, dovremo cambiare regolarmente la sabbia per mantenerla fresca.

Se notiamo che la lettiera ha un cattivo odore, sarà fondamentale svuotarla e lavarla: per il gatto, che è un animale dall’olfatto molto sviluppato, l’odore sarà insopportabile.

Nel caso in cui abbiamo poco tempo a disposizione, ma anche scarsa voglia di dedicarci a questa operazione, potremo valutare l’acquisto di una lettiera autopulente per il micio.

Dove posizionare la lettiera?

In natura, gli animali risultano maggiormente vulnerabili durante minzione e defecazione.

(Foto Pinterest)

Per questo, dovremo posizionare la lettiera in un posto tranquillo, preferibilmente in un angolo della casa, in cui ci siano almeno due pareti che schermino le spalle del quattro zampe e facciano sì che non si senta esposto agli attacchi di eventuali predatori.

Per questa ragione, dovremmo evitare anche di mettere la lettiera accanto alla lavatrice o a un altro dispositivo che emette suoni improvvisi o che comincia a muoversi da solo.

Se l’elettrodomestico dovesse iniziare la centrifuga quando il gattino è nella lettiera, questo lo spingerebbe a non usarla in futuro a causa dell’improvviso spavento.

Beatrice Masi

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Beatrice Masi

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