Quanto a lungo vive una tartaruga in media? E come fa a superare molto la durata di vita umana? Tutti i segreti di questi rettili.
Sebbene dall’aspetto sembrino piuttosto rugose, in realtà potremmo dire che la tartaruga i suoi anni ‘se li porta bene’. Infatti questo rettile riesce a vivere piuttosto a lungo, anche rispetto a un essere umano. Certo bisogna fare le dovute distinzioni anche tra esemplari della stessa specie, non dimenticando di dare uno sguardo anche alle loro condizioni di vita.
Si tratta di predisposizione genetica o fortuna? Questo e altri dubbi a cui proveremo a rispondere nel seguente articolo che proverà a spiegare motivi e condizioni della vita media di una tartaruga, uno degli animali più longevi della natura.
Non si può fare un discorso generale oppure aspettarsi che tutte le tartarughe siano come George il Solitario, che pare abbia vissuto fino a 100 anni.
La durata della loro vita dipende anche dalle loro dimensioni: quelle piccole hanno una vita media di circa 30-40 anni, mentre quelle marine possono arrivare fino agli 80, ma solo quelle giganti sfiorano i 100 anni. E quelle che raggiungono anche i 200 anni? Si tratta di alcune specie particolari.
Quindi se dobbiamo parlare di ‘vita media’ possiamo affermare che si va da un minimo di 30 anni fino ai 150. In realtà non è possibile stabilire una vita media comune a tutte le tartarughe, ma gran parte di esse riescono a sopravvivere al proprio padrone.
Infatti tra le preoccupazioni di un padrone di tartaruga vi è anche quella di capire a chi poterla affidare quando non sarà più in grado di farlo di persona.
In realtà non vi sono ragioni scientifiche per cui una tartaruga vive più di un’altra.
Di certo le condizioni di vita sono molto importanti: un rettile del genere deve avere sempre a disposizione delle aree ampie di acqua o di vegetazione.
Pensiamo alla Testudo Hermanni: deve avere uno spazio abbastanza grande per poter passeggiare, ma anche scavare, arrampicarsi e stare al sole.
Se vive in casa come animale domestico è fondamentale pulire sempre il suo habitat naturale, non fargli mai mancare acqua fresca e pulita ma anche i cibi più adatti alla sua alimentazione.
Le tartarughe hanno un metabolismo lento e uno stile di vita piuttosto tranquillo, ma è molto importante la loro capacità di adattamento e di contrastare inquinamento e i possibili attacchi dei predatori in natura.
I pericoli per questi rettili infatti iniziano quando ancora sono nelle uova: infatti molti predatori si cibano proprio di esse, quindi non lasciano loro neppure la possibilità di nascere.
Una volta uscite dall’uovo, le tartarughe neonate dovranno da sole raggiungere le acqua del mare e cercare di non morire lungo il tragitto.
Sono queste quelle che vengono scelte più spesso come animali domestici nelle nostre case. In Italia le specie più diffuse sono: la Testudo graeca, la Testudo hermanni e la Testudo marginata.
Naturalmente se tenute in casa, con particolare cura ed attenzione per la loro igiene e alimentazione, queste creature possono vivere molto più a lungo che in natura.
Pensiamo che in mezzo ai pericoli costanti di predatori, la difficoltà di trovare cibo e altri problemi legati alla propria sopravvivenza, solitamente non riescono a superare i 35 anni.
Una tartaruga di terra, che vive in cattività, potrebbe essere ‘tramandata’ di generazione in generazione, quindi bisogna pensarci bene prima di adottarne una.
Le tartarughe ‘non nostrane’, come la Geochelone radiata, la sulcata, la pardalis vivono anche 100 anni in cattività e molto meno in natura (addirittura la vita media è di 25 anni).
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Quelle più diffuse nelle nostre zone sono la Trachemys scripta scripta e la Trachemys scripta elegans.
Rispetto alle loro simili di terra, le tartarughe di acqua dolce sono meno longeve: solitamente si parla di 20 anni in condizioni di libertà, di 40 anni se vivono in casa.
Naturalmente anche i padroni dovranno fare la loro parte: infatti hanno un ruolo fondamentale nella gestione e la pulizia dell’acquario e dell’alimentazione.
Bisogna essere molto ben informati sulle condizioni di vita di questo animale, poiché hanno una salute davvero molto delicata.
Il pericolo di malattie mortali (Leggi qui: Malattie delle tartarughe trasmissibili all’uomo: quali sono e come evitarle), come la ipovitaminosi A o la polmonite, è sempre dietro l’angolo.
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F. C.
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