In vacanza con il gatto? Certamente, in queste perfette mete turistiche per tutti gli amanti dei mici. Dall’Europa, all’America, all’Asia, fino a tornare in Italia. Preparate le valigie!
Volete viaggiare e amate i gatti? Perfetto, siamo qui per questo! Vi presentiamo alcune delle mete turistiche più adatte agli amanti di questi adorabili quattro zampe. In tutto il mondo, ci sono alcuni luoghi che ogni vero fan dei gatti dovrebbe visitare, e con noi sarà possibile farlo anche solo virtualmente. Dal Giappone dei Neko Cafè, ai musei sui gatti di Amsterdam, fino ai festival per i gatti dei rifugi di Washington, non c’è che preparare la valigia, prendere in braccio il nostro amato gattino e fare il biglietto! Pronti a partire?
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Agli amanti degli animali, e ancor più dei gatti, piace curiosare sul web per conoscere sempre più questi amati pelosetti. A volte ci siamo imbattuti in immagini di luoghi magici, che sembrano essere usciti da una favola con protagonisti i nostri animaletti preferiti. E allora perchè non partire per una vacanza con il gatto in uno di questi luoghi?
In tutto il mondo esistono luoghi in cui il gatto viene celebrato, ricordato, in una parola: amato. Per un motivo storico, per qualche antica leggenda che viene tramandata da generazioni, o perché semplicemente i gatti sono uno degli animali più adorabili del mondo intero, queste mete di vacanze saranno perfette per immergerci in un mondo di code, baffetti e orecchie a punta.
Come non partire dal magico paese del Sol Levante, con i Neko Cafè (o Cat Cafè), i bar dove i gatti sono i veri padroni di casa. In questi bar è possibile bere e mangiare qualcosa, in compagnia di tanti gatti che possono vagare liberamente nel locale. Solitamente sono gatti che vengono dalla strada (o dai rifugi), e per loro il Neko Cafè è un luogo sicuro, lontano da pericoli della strada. E ovviamente, pieno di umani che li amano.
Molti giapponesi non possono avere un gatto, a causa dei ritmi di vita frenetici, di regole molto rigide dei condomini o degli appartamenti, in cui è vietato avere animali domestici, o per il fatto di stare fuori casa molte ore per lavoro. Quindi, il Neko Cafè è un ottimo modo per i clienti di godersi per un po’ – magari in pausa pranzo proprio sul lavoro – un amico a quattro zampe. Il tutto godendosi uno snack, un pranzo, o una bevanda dissetante.
Certo, andare in vacanza con il gatto proprio in Giappone e visitare un Neko Cafè sarebbe fantastico. Magari si potrebbe partire da Taiwan, dove ha aperto il primo locale di questo tipo, nel 1998. Il bello è che da qualche anno, anche in Italia ce ne sono vari.
E rimanendo sempre in Giappone, potremo fare una piccola tappa anche a Tashirojima, detta anche ”l’isola dei gatti”. Certo, è facile capire che in questo luogo – un po’ come nei Neko Cafè – i padroni di casa sono proprio i nostri adorati micetti.
Quest’isola aveva un grande problema con i topi nel periodo Edo (tra il 1600 e il 1800 circa), che distruggevano i campi dei bachi da seta. Quindi, si pensò di introdurre dei formidabili cacciatori: i gatti, appunto. Oggi la colonia dei gatti è più numerosa di quella degli umani, e infatti è vietato l’accesso all’isola ai cani.
Gli abitanti dell’isola, tutti pescatori, considerano i gatti un vero portafortuna. Dai loro comportamenti capiscono se è in arrivo una tempesta (o un terremoto, addirittura), hanno eretto vari edifici a forma di micio, e addirittura un piccolo tempio per commemorare la morte accidentale di uno dei piccoli abitanti dell’isola.
Nell’antico Egitto, si sa, tra enormi piramidi e grandi faraoni, i gatti erano letteralmente venerati. I felini erano infatti considerati delle divinità sacre e godevano di amore e rispetto. Molte divinità egizie, infatti, avevano caratteristiche fisiche legate ai felini: Sekhmet (dea delle epidemie), Bastet (la divinità più venerata, protettrice dei guerrieri e dea della fertilità), Mafdet (dea della giustizia), erano rappresentate con la testa di leone o gatto.
Nel basso Egitto, a Zagazig, sono state trovare le rovine dell’antica città di Bubastis: una città totalmente dedicata al culto di Bastet. Qui sono state rinvenute statue di gatti, moltissime mummie, gioielli con figure di gatto e un enorme tempio dedicato alla dea gatto. Se siamo in vacanza con il gatto in Egitto, potremmo visitare il Museo del Cairo, dove ci sono moltissime sculture e mummie di questi meravigliosi animali tanto amati fin dall’antichità.
A Key West (Florida) si trova una casa in cui lo scrittore e premio Nobel Ernest Hemingway visse per una decina di anni, e restò di sua proprietà fino alla sua morte nel 1961. Oggi, è diventata un museo dove è possibile vedere molti cimeli dello scrittore, nonché il suo studio dove scrisse molte delle sue opere.
Hemingway, per quanto burbero e malinconico, amava moltissimo i gatti, specialmente la sua SnowWhite (in italiano “Biancaneve”), una gatta polidattile, che le fu regalata da un marinaio. Questa gatta non era l’unica ospite felina in casa. C’erano altri gatti, tutti con nomi di personaggi dei romanzi e del cinema o di autori amati dallo scrittore. Oggi nel museo e nel giardino che lo circonda vivono i discendenti di quei gatti. Oltre 50 mici, di cui molti polidattili, sono i padroni della tenuta.
E spostandoci a Washington, passiamo alla città di Arlington. Qui, se siamo in vacanza con il gatto nel mese di maggio, potremo assistere all’Average Joe Cat Show (traducibile come “lo spettacolo del gatto medio”), un festival con tante divertenti categorie che premiano i gatti per motivi più unici. In realtà, si tratta innanzitutto di un modo per sostenere i rifugi locali, tanto che vengono ospitati anche i gatti che provengono da queste strutture. Insomma, un festival allegro e divertente che celebra il nostro unico amore: il gatto.
L’Olanda, considerata la Venezia del Nord Europa, ha due principali luoghi che ogni amante dei gatti non può perdersi. Prima di tutto, la “Cat Boat”: una vera e propria barca, che è ferma in un canale per dare rifugio a molti gatti randagi. Gestita dall’organizzazione De Poezenboot, ogni giorno è la meta di tanti visitatori o per sola curiosità o per adottare uno degli ospiti pelosi.
La seconda meta per gli amanti del gatto in Olanda, è il Katten Kabinet. Un museo in onore di John Pierpont Morgan, il gatto rosso del fondatore, Bob Meijer. Dal 1990, questo museo offre tante opere (quadri, sculture, disegni) tutte a tema “gattaro”. Tra i tanti autori è possibile trovare Rembrandt, Picasso, Toulouse-Lautrec. Meijer vive tuttora nella casa, e ospita anche qualche gatto che solitamente si ritrova a gironzola per il museo.
In Malesia, c’è una città che prende il nome proprio dal nostro amato micio: la città di Kuching, che in malese vuol dire appunto “gatto”. Per tenere fede al suo nome, in giro per la città ci sono molte statue di gatti, nello stemma della città c’è un gatto e non basta.
Ovviamente, a Kuching c’è un museo completamente dedicato ai mici. Qui è possibile trovare oltre 2000 tra statue, oggetti, manufatti, tutti legati al tema del gatto che qui è sinonimo di fortuna.
A San Pietroburgo, c’è il famoso Museo dell’Hermitage, in cui è possibile ammirare una preziosa galleria di opere d’arte. Qui, nel 1745, Caterina la Grande, diede l’ordine di ospitare molti gatti vennero perché si sbarazzassero dei topi che intaccavano l’integrità delle opere esposte.
Più di due secoli dopo, i discendenti di quei cacciatori e curatori d’arte con la coda, sono ancora lì a eseguire lo stesso compito al meglio. Attualmente, i gatti del museo sono circa una cinquantina, e tra una caccia e l’altra si godono le coccole dei visitatori (specie dei bambini), anche in giornate dedicate a loro.
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E per tornare in Italia dai nostri viaggi in vacanza con il gatto, non c’è meta migliore della Sardegna. Tra le tante bellezze che abbondano nel nostro paese, c’è una riserva naturale vicino ad Oristano, dove mare, natura e gatti si fondono in un luogo magico. Parliamo della riserva naturale di Su Pallosu.
L’Associazione “Amici di Su Pallosu” lavora per gestire ogni giorno questa oasi naturale. In questa riserva è possibile trovare molti gatti che giocano sulla spiaggia, si godono l’aria di mare, e sonnecchiano un po’ sui sassi. Non è possibile non innamorarsi di un posto del genere e dei gatti che ci abitano.
F. B.
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