Riconoscere le uova di uccello è utile per capire quali volatili nidificano in un determinato luogo. Dall’aspetto, colore, dimensione, è facile.
Gli uccelli che nidificano in Italia sono vari, e i più comuni sono spesso a pochi metri dalle nostre case. A volte, ci può capitare di trovare un uovo di uccello, e di chiederci: di chi sarà? Gli uccelli, infatti, depongono uova molto diverse tra le varie specie, in quanto a dimensioni, a colore del guscio, a quantità, e anche a motivi grafici presenti sull’uovo. Cerchiamo allora di imparare a riconoscere le uova degli uccelli più comuni nelle nostre zone, e impariamo qualcosa di più sulle affascinanti creature che li depongono.
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Le uova di pettirosso europeo (Erithacus rubecula) sono lunghe circa 20 mm e larghe circa 15,5 mm, dall’aspetto liscio e con una finitura opaca. Sono di colore bianco, con variazioni di macchie (simili a lentiggini) sottili e marroni. L’uovo intero può sembrare simile al cuoio.
Indipendenti durante l’anno, i pettirossi si accoppiano durante la loro stagione riproduttiva. Solitamente, tra la fine dell’inverno e l’inizio della stagione primaverile iniziano il corteggiamento. Mentre la femmina è seduta nel nido, i maschi si occupano di nutrirla, dandole un terzo del loro cibo circa.
I pettirossi nidificano in luoghi piuttosto bizzarri, anche in oggetti umani lasciati incustoditi (tasche di cappotti, stivali, bollitori, ecc). Se pensano di essere stati scoperti, abbandonano senza problemi il loro nido. Spesso si trovano i gusci delle uova in terra, perché la femmina le getta via dal nido immediatamente dopo che i piccoli sono nati. A volte può anche mangiare parti del guscio d’uovo, come fonte di calcio.
Nel giro di due settimane, i pulcini si schiudono e lasciano l’uovo. Per altre tre settimane sono i genitori a curarli, e durante l’anno possono essere deposte anche tre o quattro gruppi di uova. Non contenti di curare i propri piccoli, possono anche nutrire i cuccioli di altre specie, se necessario, perché hanno un forte istinto per il nutrimento.
Le uova di merlo (Turdus merula) sono lisce e lucide. Hanno dimensioni 29 x 22 mm circa e colore del guscio verde-blu, o completamente blu con grandi macchie rosso-marroni, che possono far sembrare il guscio completamente marrone. A seconda delle del tempo (e delle condizioni meteorologiche), in un anno possono verificarsi da due a quattro nidiate. Il nido può essere anche riutilizzato per soddisfare tutte le varie covate.
Gli uccelli appena nati impiegano solo 15 giorni circa per spiccare il volo, ma riescono a sopravvivere da soli già dopo appena 9 giorni, se costretti a lasciare il nido in anticipo. I giovani merli si nascondono in qualche riparo vicino, in attesa di imparare a volare. I padri si prendono cura dei pulcini mentre svolazzano e cercano cibo, mentre le madri accumulano energia per deporre un’altra nidiata.
Le uova di storno (Sturnus vulgaris) sono lisce e abbastanza lucide, di dimensioni medie 30 x 21 mm. Sono di colore azzurro pallido senza segni. Gli storni nidificano in colonie, con tutti gli individui che si nutrono grazie al cibo trovato in un terreno comune. I maschi di questi uccelli costruiscono la prima parte del nido, per poi cantare su un trespolo vicino per attirare una potenziale compagna con cui accoppiarsi.
Quando una femmina trova un maschio soddisfacente, finirà il nido rivestendolo di materiale isolante. Nel periodo di aprile, si verificano deposizioni di 4-6 uova, con i pulcini che si schiudono dodici giorni dopo, e spiccano il volo dopo tre settimane. La maggior parte dei pulcini di storno riesce a raggiungere l’età adulta.
Blu brillanti e senza segni, le uova di passera scopaiola (Prunella modularis) sono lisce e lucide, dalle dimensioni di circa 20 x 15 mm. Sono più piccole delle uova di storno anche se a una prima occhiata possono sembrare simili.
Le uova di questo uccello vengono deposte in un nido composto da erba, foglie e radici. Vengono spesso presi di mira dai cuculi, che rimuovono un uovo della passera scopaiola per sostituirlo con uno loro, molto più grande. I cuculi sono noti per nidificare nei nidi di altri uccelli, mescolando le proprie uova a quelle già presenti.
E per quanto le uova possono avere un aspetto semplice e senza molte pretese, le abitudini di riproduzione di questi uccelli sono molto più complesse. I maschi e le femmine della passera scopaiola si sforzano di avere le migliori possibilità che i loro geni vengano trasmessi alla generazione successiva.
E se per i maschi questo significa semplicemente accoppiarsi il più possibile e assicurarsi di essere l’unico maschio di una specifica femmina, per le femmine questo significa accoppiarsi anche con più maschi, così che entrambi i potenziali padri si occupino dei suoi pulcini, per avere maggiori possibilità di sopravvivenza. Proprio a causa di queste abitudini, a volte i maschi beccano la cloaca (l’organo in cui ha luogo l’attività riproduttiva degli uccelli) di una femmina prima di accoppiarsi con lei. Questo serve a tentare di espellere il seme di un altro maschio con cui potrebbe essersi accoppiata in precedenza.
Le uova del comune passero (Passer domesticus) sono 22,5 x 15,5 mm e hanno un aspetto leggermente lucido. Il colore è bianco con macchie variabili (spesso molto grandi), di varie sfumature di marrone e/o di grigio/blu. I passeri nidificano in colonie, con i nidi distanti solo pochi centimetri tra di loro. I nidi sono costruiti con ramoscelli e lana, e sono solitamente molto disordinati. Si nutrono di grano ed insetti.
I pulcini del passero impiegano circa due settimane a nascere. I genitori, per altre due settimane, continuano a prendersi cura di loro anche durante la prima settimana fuori dal nido, perché ancora non riescono a nutrirsi da soli. Il maschio si occupa dei pulcini solitamente da solo, mentre la femmina è già in preparazione per una nuova deposizione di uova. Nella stagione di nidificazione dei passeri (da aprile ad agosto), si possono verificare anche quattro covate.
Le uova del gabbiano reale (Larus argentatus) hanno una superficie che sembra scolpita con attenzione. Hanno dimensioni di 70 x 48 mm, e sono di colore marrone chiaro, o blu-verdi con macchie di dimensioni e numero variabili.
Questi uccelli marini nidificano di solito sulle scogliere o sulle dune di sabbia, ma ci sono esemplari che nidificano anche lontano dalla costa, nelle aree urbane. Qui si sentono più al sicuro, e possono trovare facilmente cibo nelle discariche cittadine, visto che mangiano di tutto. In ogni caso, i pulcini che nascono e vengono allevati in aree vicino agli esseri umani mostrano di solito un tasso di sopravvivenza minore, a causa della dieta povera.
Le coppie di gabbiani che invece scelgono il mare, formano dei nidi ben costruiti, con ramoscelli e fili d’erba, di solito al riparo in una fessura o vicino a qualche frangivento. I pulcini sono curati da entrambi i genitori, e nel giro di pochi giorni si spostano in un’area della vegetazione vicina al luogo del nido. Nel giro di 5-6 settimane, saranno ancora i genitori a curare i piccoli.
Questi uccelli raggiungono a 4 anni l’età della maturità sessuale, con un’aspettativa di vita di 20 anni circa. Nonostante nelle città sembrano abbondare – anche a causa dell’immondizia e della facilità di trovare cibo – sono considerati una specie a rischio. Questo è dovuto sia alle minacce all’habitat naturale di questo uccello, quanto alle tradizionali fonti di cibo (il pesce).
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Tra le uova di uccello più comuni, non possono mancare quelli di fattoria. Nelle dimensioni (46 x 36 mm), le uova del fagiano (Phasianus colchicus) sono simili all’uovo di una piccola gallina. Quello che differisce però è il colore: di solito sono di colore marrone-olivastre, ma possono anche essere brune, o avere delle sfumature di colore bluastre.
I nidi vengono costruiti a terra scavando una fossa, nascosta tra l’erba alta. I maschi dei fagiani sono molto territoriali (anche in modo feroce), e dominano sul loro territorio in cui si cibano, e sul gruppo di femmine con cui si accoppiano. I pulcini del fagiano sono esteticamente simili ai pulcini delle galline, fin dalla cova sono già ricoperti di piume e in grado di lasciare il loro nido. Seguono la madre in giro, e cercano subito cibo insieme a lei. Sono uccelli onnivori, mangiano bacche, erba, semi, ma anche dei piccoli invertebrati.
F. B.
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