Nonostante tutti sono a conoscenza delle proporzioni del muso del cavallo in realtà pochi sanno il reale motivo di questa caratteristica negli equini.
I cavalli non sono gli unici animali con il muso allungato. Questa particolare conformazione fisica è infatti una caratteristica che riguarda anche molti mammiferi. Le ragioni di tale conformazione va ricercata innanzitutto – secondo gli esperti – nei cambiamenti generati dall’evoluzione di queste specie e nelle consecutive funzionalità che questi cambiamenti hanno lasciato se venissero sviluppate da alcuni esemplari. Ad ogni modo gli studiosi hanno voluto dare una risposta quanto più possibile univoca ed esaustiva sull’argomento in seguito a una ricerca portata a termine recentemente e pubblicata sulla rivista scientifica “The Conversation”.
Oltre ai cavalli anche alcuni roditori, gatti, mucche, pecore o cervi sfoggiano un muso allungato. Il fenomeno in questione è conosciuto sotto il nome di “craniofacial evolutionary allometry“. Ossia una conformazione dell’animale che, dal punto di vista biologico, rende identificabili alcune specie – considerandole in uno stato di vantaggio rispetto ad altre – proprio grazie al loro muso allungato.
Tra i segni distintivi del cavallo il muso allungato è quello che riguarda, più nello specifico, il suo modo di rapportarsi con il mondo esterno. Questa caratteristica appartiene, nella maggioranza dei casi, ai mammiferi di grandi dimensioni. Universalmente, pur rispettando alcune eccezioni: per cui vale l’esatto contrario, gli scienziati tendono ad associare un muso grande e allungato agli esemplari, anche della stessa specie, con conformità fisiche differenti. Ad esempio: un piccolo cervo avrà un muso meno allungato, e dunque di dimensioni più minute, rispetto a un’alce.
Un altro segno particolare del cavallo è quello che riguarda la sua espressività. Questo meraviglioso animale ha, infatti, delle espressioni facciali che ricordano, agli studiosi, quelle tipiche dell’uomo. Anche per questo motivo, al di là dei loro comportamenti con gli esseri umani, si parla molto spesso della sensibilità degli equini in merito al suo rapporto con l’uomo.
Secondo quanto emerso dai recenti studi sulla biomeccanica e sull’alimentazione di questa specie, i cavalli hanno dimostrato di avere un muso più allungato rispetto ad animali più piccoli per poter facilitare la loro ricerca e il loro quotidiano approvvigionamento alimentare. Per poter raggiungere, quindi, luoghi più impervi o posizionati più in alto. Similmente a quanto avviene per le giraffe. Questa conformazione permette ai cavalli di avere una muscolatura facciale poderosa.
Questo tipo di muscolatura aiuta il cavallo a fare grandi bocconi – dal momento che si nutre principalmente di fieno, frutta e verdura – diminuendo, in tal modo, il tempo loro necessario a raggiungere la sazietà. Se si cerca, dunque, una motivazione univoca alla lunghezza del muso di alcuni cavalli si può rispondere che si tratta dunque del risultato di un processo evolutivo che dona dei considerevoli vantaggi agli esemplari di questa specie. Nel caso in cui le necessità del cavallo dovessero, per assurda ipotesi, cambiare con il tempo, allora anche la sua conformazione muterà di conseguenza.
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