Le Forze dell’Ordine hanno assoldato i topi per sgominare il contrabbando: ecco in che modo i roditori aiutano gli esseri umani.
Ratti giganti addestrati per fermare il contrabbando. Una specie animale come quella dei roditori rivela in un’ulteriore modo la sua intelligenza e le sue capacità che permettono di migliorare la vita degli esseri umani. Recenti ricerche hanno portato gli scienziati a consigliare alle Forze dell’Ordine di utilizzare i topi per combattere il contrabbando. Ma in che modo questi animali di piccole dimensioni possono sgominare bande di criminali? Ecco i dettagli al riguardo.
I ratti giganti africani sono la nuova frontiera degli animali da fiuto: vengono addestrati con successo per fermare il contrabbando di animali esotici. Questo il dato che emerge da una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Frontiers in Conservation Science.
Proprio come i cani vengono addestrati per fiutare la droga, anche altre specie animali possono svolgere lo stesso compito. I topi, infatti, possono essere addestrati a individuare odori specifici e a segnalarli agli esseri umani. La specie utilizzata per questo scopo è quella dei ratti giganti africani (noti con il nome scientifico di Cricetomys ansorgei). Ad addestrarli è l’associazione APOPO. L’ultima ricerca in ordine di tempo svolta dall’organizzazione è quella olfattiva di animali esotici (o parti degli stessi) che vengono contrabbandati negli aeroporti di tutto il mondo: un primo tentativo di addestramento andato a buon fine è raccontato in uno studio pubblicato su Frontiers in Conservation Science.
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I ratti giganti africani si contraddistinguono per un olfatto eccezionale nonché per una sviluppata intelligenza che permette loro di imparare a svolgere compiti di ricerca e segnalazione. Rispetto ai cani, poi, i ratti hanno dimensioni più ridotte e possono quindi entrare in spazi più stretti. Utilizzati in passato per operazioni di sminamento, i topi vengono impiegati anche per individuare certi batteri responsabili della trasmissione della tubercolosi. Negli ultimi anni, il team di APOPO ha deciso di verificare la possibilità di insegnare ai roditori a riconoscere gli odori di certe specie animali e i tentativi hanno avuto successo.
La prima tornata di addestramento ha coinvolto 11 ratti, 8 dei quali alla fine del percorso si sono “laureati a pieni voti” in detection olfattiva. Questi animali hanno dimostrato di saper interagire con un umano, segnalandogli un odore sospetto: i ratti hanno imparato a riconoscere le quattro specie campione (pangolini, elefanti, rinoceronti e anche una specie di albero africana), e a individuare il loro odore in mezzo a centinaia di altri aromi potenzialmente distraenti (i contrabbandieri usano materiali odorosi per mascherare la loro merce, soprattutto chicchi di caffè e candeggina).
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Il prossimo passo sarà dotare i topi addestrati di una piccola tuta con un campanello appeso al collo: i ratti impareranno che, quando individuano un odore, devono suonarlo, per attirare l’attenzione del collega umano. Finora, comunque, si tratta di esperimenti condotti in laboratorio: la vera prova sarà la loro prima uscita sul campo.
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L’intelligenza che caratterizza gli animali ormai è nota a tutte le persone che vivono con loro e nel caso dei topi il discorso non è affatto diverso. Associati allo sporco e alle malattie, i topi suscitano in molte persone paura e repulsione. Superando pregiudizi e luoghi comuni, si può scoprire come i ratti siano animali ricchi di qualità. Ricerche scientifiche dimostrano come i ratti siano in grado di associare il proprio vissuto a quello dei loro compagni di specie, mettendosi nei loro panni e sviluppando un senso di empatia nei loro confronti. (di Elisabetta Guglielmi)
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