Una ricerca di un’Università inglese sostiene che esistono cinque tipi di padroni di gatti. Ognuno con precise caratteristiche specifiche.
Se abbiamo un micio, potremmo rientrare in una delle cinque tipologie di padroni di gatti dettagliate dai ricercatori dell’Università di Exeter, in Inghilterra. E anche se ognuno di noi ritiene di essere probabilmente il padrone perfetto per il suo micio, potrebbe essere interessante capire che, in fondo, dipende molto da quello che consideriamo essere il gatto come animale domestico.
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I padroni e i loro gatti: un rapporto unico
I gatti domestici sono animali particolari: hanno una grande propensione alla caccia e a vagare come gli animali selvatici, e i loro padroni si comportano di conseguenza.
A seconda del livello di supervisione del padrone, un micio avrà un comportamento diverso quando interagisce con l’ambiente in cui vive.
Ci sono padroni che accettano e supportano le tendenze più selvagge dei loro gatti, lasciandoli vagare all’esterno come farebbero in natura.
Altri invece, preferiscono allevare un micio domestico, tenendolo all’interno e sempre supervisionato. E non c’è una scelta unica che sia corretta.
Il tipo di padrone di gatti che siamo sarà parte di uno spettro, che va da un custode coscienzioso che vuole il suo gatto in casa, fino al padrone più libertino per il suo micio.
L’Università di Exeter ha determinato per questo cinque raggruppamenti per i padroni di gatti, per un progetto di ricerca sui gatti, i loro proprietari, e il loro impatto sulla fauna selvatica.
Secondo una stima, infatti, nel Regno Unito, ci sono più di 10 milioni di gatti domestici, e questi indipendenti animali possono essere un rischio sia per sé che per dei piccoli animali quando sono all’esterno.
I cinque tipi di padroni di mici
Secondo gli studiosi di Exeter, esistono cinque tipologie di proprietari di mici. Ognuna ha le sue idee e prospettive nel modo di allevare il proprio animale domestico.
L’obiettivo finale di questa ricerca è stato identificare quali sono le migliori pratiche per la gestione sostenibile del comportamento dei gatti, in modo che siano comunque felici.
I cinque punti di vista distintivi di un padrone di gatti quindi possono essere:
- Protettore interessato: si concentra sulla sicurezza del suo micio. Il gatto non può uscire di casa, resta sempre all’interno sotto la sua supervisione;
- Difensore della libertà: la sua priorità è l’indipendenza del gatto, e si oppone alle restrizioni sul comportamento del suo animale. Lascia uscire il micio all’esterno senza nessun limite, lasciandolo libero di andare a caccia quanto vuole;
- Tutore tollerante: ritiene che l’accesso all’aperto è importante per un micio, ma non ama il fattore predatorio. Non sostiene quindi che il suo gatto cacci altri piccoli animali, ma lo lascia uscire con qualche limite;
- Guardiano coscienzioso: sente una certa responsabilità nella gestione della caccia del suo animale. Il gatto ha una certa libertà all’esterno, ma non eccessiva;
- Proprietario inconsapevole: non si interessa molto del comportamento del suo gatto fuori casa o del suo istinto predatorio, e lascia fare senza problemi.
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La vita dei gatti all’aperto
I gatti che vivono all’esterno non solo mettono in pericolo piccoli animali (uccelli, roditori) come potenziali prede, ma senza il controllo dei padroni possono anche essere a rischio.
Gli animali che vagano all’aperto sono infatti più a rischio di malattie, ma anche di incidenti stradali. Inoltre, sono un grosso problema per gli uccelli e i rettili.
Abbiamo approfondito già in passato i rischi e i pericoli della vita all’aperto per un gatto.
I mici che cacciano o vagano all’esterno non sono tutti uguali, e le differenze sono ancora più evidenti tra i gatti di città o campagna.
Ma il tutto si riduce sempre a che tipo di padrone vogliamo essere per il nostro gatto. Un proprietario che lascia libertà al suo micio deve accettare anche i rischi che ne conseguono.
E soprattutto, a prescindere da che tipo siamo (libertino o coscienzioso), dobbiamo esserne consapevoli. Questo secondo i ricercatori è fondamentale.
F. B.