I gatti sono animali intelligentissimi e ci sono tanti piccoli e grandi elementi a dimostrarlo: scopri quali, con i nostri test di intelligenza per gatti.
Sebbene l’intelligenza felina sia stata studiata fino ad oggi meno rispetto a quella dei cani, ci sono moltissimi segnali da valutare che potrebbero indicare che il vostro micio abbia un intelletto degno di Einstein! Nella vita di tutti i giorni, infatti, è possibile valutare il grado di intelligenza del gatto attraverso l’osservazione mirata di alcuni suoi comportamenti.
Ad esempio, il tuo gatto è in grado di riconoscere il suo nome? Sa distinguere la tua voce da quella di uno sonosciuto? Individua facilmente i giocattoli o i bocconcini nascosti? Se la risposta a queste tre domande è sì, sei già a buon punto: il test di intelligenza per gatti darà molto probabilmente degli ottimi risultati.
Vediamo di seguito una serie di variabili da osservare per provare a misurare il Q.I. del nostro micio domestico.
Un po’ come accade con i bambini, lo studio cognitivo dell’intelligenza del gatto domestico passa anche dalla capacità di micio di capire che, anche quando scompare dalla sua vista, un oggetto continua comunque ad esistere. Di solito basta sottoporre il gatto a un semplice test di spostamento: i gatti vedono sparire l’oggetto e vanno a cercarlo dove lo hanno visto l’ultima volta. I ricercatori hanno scoperto che i gatti migliorano nella capacità di risposta al test sulla permanenza degli oggetti con il passare degli anni.
Un aspetto imprescindibile dell’acume felino è dato dal suo orologio interno: i gatti che vivono in casa sono in grado di modellare i propri orari istintivamente crepuscolari e notturni alle abitudini quotidiane della famiglia che li ospita.
Chi ha adottato un gatto sa benissimo che micio sa benissimo che quando fuori c’è la luce bisogna svegliare il padrone e farsi riempire la ciotola, anche se è ancora l’alba!
I gatti intelligenti hanno anche un’elevata cognizione di tipo sociale, nel senso che sono in grado di percepire e agire sulla base degli stimoli sociali che provengono dal loro ambiente di riferimento. In particolare, si può effettuare un test di intelligenza per gatti su questo aspetto esaminando in che modo i gatti raccolgono stimoli e segnali provenienti dagli esseri umani, ad esempio se il gatto sa comprendere le emozioni di una persona e adattare di conseguenza il suo comportamento.
Un’altra misura della capacità cognitiva dei gatti è la loro capacità di creare un legame di attaccamento con le persone. Esattamente come accaduto in passato per i bambini, la ricercatrice specializzata in comportamento felino Kristyn Vitale dell’Oregon State University ha sottoposto alcuni gatti a un test per valutare la loro capacità di attaccamento e creazione di un legame con il proprio essere umano di riferimento.
I gatti venivano lasciati soli dal padrone in una stanza per alcuni minuti, per poi osservarne le reazioni al rientro della persona: se il gatto saluta la persona per poi tornare tranquillamente ad esplorare la stanza, abbiamo a che fare con un esemplare equilibrato che ha costruito un legame di attaccamento sicuro. I gatti che invece si mostrano sconvolti dalla separazione con il padrone sono insicuri, quelli che lo ignorano una volta rientrato sono invece gatti che hanno un legame incompleto.
Seguire il dito del padrone con lo sguardo rappresenta un segnale di sintonia e un sintomo di intelligenza di micio: in particolare, il gatto intelligente è capace di seguire la direzione indicata dal dito della persona per raggiungere, ad esempio, la ciotola con il cibo.
Di solito si parla di addestramento ai comandi di base del cane, ma ciò non significa che il gatto sia impossibile da addestrare, anzi: i gatti possono imparare tanti trucchetti ed esercizi, come ad esempio stare seduti, salire in piedi su due zampe, saltare un ostacolo, dare il cinque eccetera.
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Chiara Burriello
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