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Curiosità

La tartaruga mata mata: caratteristiche, alimentazione, curiosità

Una delle più bizzarre tartarughe, la mata mata è una specie sudamericana dall’aspetto davvero unico: sembra quasi piatta, ed è piena di sorprese.

Tartaruga mata mata (Foto Flickr)

La mata mata (o matamata) è una tartaruga sudamericana con un aspetto davvero sorprendente. Il suo carapace, o guscio, è ruvido e sottile, ed il collo lungo presenta frange, protuberanze e creste della pelle. La grande testa piatta di questa tartaruga presenta una bocca larga e un muso lungo simile a un boccaglio da sommozzatore. Il suo nome non deriva dal luogo di origine, Matamata è infatti una città della Nuova Zelanda, mentre questa tartaruga è originaria dell’Amazzonia, in Sud America. Ma non è l’unica particolarità di questo simpatico rettile.

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L’aspetto fisico

L’aspetto fisico davvero unico della mata mata (Foto Flickr)

Una delle caratteristiche più importanti della tartaruga mata mata è il suo guscio. Il carapace infatti non è solo grande, ma anche ruvido e duro, con una sorta di coni sferici che spuntano. Questi “bozzi” sono il risultato di tre creste, che vanno dalla parte anteriore alla parte posteriore del guscio. Le squame costali, che corrono accanto a quelle al centro del guscio, sono coniche con anelli di crescita concentrici ben marcati.

Il collo della tartaruga mata mata è largo, appiattito e ricoperto da verruche, frange della pelle e creste. I suoi piccoli occhi sono annidati ai lati della sua grande testa triangolare appiattita, e ha una bocca larga e un muso lungo e tubolare. Quel muso viene usato come un boccaglio da sommozzatore, riducendo al minimo il movimento della tartaruga poiché solo la punta del muso deve emergere dall’acqua per poter respirare.

Queste tartarughe hanno una vista estremamente scarsa, ma una serie di altri ausili sensoriali consente loro di rilevare i movimenti nei substrati oscuri in cui vivono. I lembi carnosi si estendono dai lati della loro testa triangolare, così come lungo il collo, che è coperto di protuberanze e creste. Quei lembi cutanei aiutano la tartaruga a camuffarsi e contengono nervi che rispondono agli stimoli, come le vibrazioni causate dal movimento vicino di potenziali prede. Sembra che anche i tubercoli vicino agli angoli della bocca e del collo, e anche quelli sul mento, hanno nervi sensoriali. Le orecchie di questa tartaruga sono grandi ed estremamente sensibili al suono.

Le dimensioni di questa tartaruga sono piuttosto enormi: l’imponente guscio di questa tartaruga può crescere fino a quasi 45 centimetri e pesare 17,2 chilogrammi. Parliamo di un peso simile a quello di un bambino di 4 anni!

Tutte le zampe della tartaruga matamata sono palmate. Gli arti anteriori hanno cinque artigli, mentre le zampe posteriori ne hanno quattro. Le sue gambe sono piccole, con squame borchiate. La sua coda è corta ed appuntita.

Il collo di questa tartaruga può allungarsi molto (Foto Flickr)

Il guscio ed il collo di una giovane mata mata è di un colore marrone scuro (simile al mogano), mentre il fondo del guscio è di solito un color salmone brillante. Invecchiando, il color salmone si attenua in toni di giallo e marrone, e la gola passa da un bruno-rossastro ad un marrone chiaro o marrone. Le tartarughe mata mata mostrano un certo dimorfismo sessuale (variazioni nell’aspetto tra maschio e femmina): i maschi hanno code più spesse rispetto alle femmine, così come la parte del guscio sul ventre concava. 

Nonostante sia una specie acquatica, le mata mata non si sono mai adattate del tutto a nuotare in acque libere. Sono più adatte a camminare sui letti fangosi delle pozze d’acqua poco profonde, tra detriti di foglie e piante. I piccoli e i giovani possono nuotare goffamente, ma gli adulti raramente lasciano il fondo di pozze e corsi d’acqua poco profondi.

Habitat e abitudini alimentari

Habitat e abitudini alimentari della mata mata (Foto Flickr)

Le tartarughe mata mata sono notturne, e si trovano in tutta l’Amazzonia nel nord del Sud America, tra cui Venezuela, Brasile, Perù, Ecuador, Colombia e Bolivia. Si trovano anche sull’isola di Trinidad.

Si può capire da dove proviene una mata mata tramite il suo guscio e la sua colorazione. Quelle dell’Amazzonia hanno gusci più rettangolari, e segni scuri sulla testa e sul collo. Quelle provenienti dal fiume Orinoco, in Venezuela, hanno gusci ovali e colli pallidi.

Il loro nome, stranamente, non deriva dalla città di Matamata. A differenza dell’habitat sudamericano di queste tartarughe, infatti, la città di Matamata è in Nuova Zelanda, ed è stata il luogo delle riprese della città di Hobbiton nella saga de Il Signore degli Anelli

Sono principalmente acquatiche, e preferiscono i fondali molli e fangosi di corpi d’acqua lenti, poco profondi (per il non saper nuotare bene) come corsi d’acqua e paludi. Possono anche abitare nelle acque salmastre del bacino inferiore amazzonico.

La mata mata usa il suo strano naso come boccaglio (Foto Flickr)

Le mata mata sono carnivore, con un metodo di predazione unico che prevede “l’aspirazione” di piccoli pesci e invertebrati. Cacciano in questo modo: rimangono in gran parte immobili e mimetizzati nelle acque fangose ​​in cui vivono, il che consente loro di tendere un’imboscata alla loro preda. Poi, con il loro “boccaglio” aspirano la preda.

Quando i pesci si avvicinano a lei, la tartaruga allunga il collo ed apre la bocca, per creare un vuoto. Le mata mata espellono l’acqua ed inghiottono la loro preda intera, perché le loro mascelle non sono fisicamente in grado di masticare. Non sono le uniche tartarughe con questo interessante trucco per cacciare: anche le tartarughe a scatto si alimentano con l’aspirazione.

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Riproduzione della mata mata

Riproduzione della mata mata (Foto Flickr)

Un maschio inizia il processo di corteggiamento estendendo la testa verso una femmina e aprendo e chiudendo la bocca. Inoltre estende in modo estremo le zampe posteriori, e muove i lembi laterali sulla sua testa. Questo è il loro modo di corteggiare le femmine.

La stagione di nidificazione delle tartarughe mata mata si verifica da ottobre a dicembre. Le femmine costruiscono i loro nidi nella vegetazione vicino al bordo di una foresta. Di solito depongono da 12 a 28 uova, che hanno un lungo periodo di incubazione di circa 200 giorni.

F. B.

Fabrizio B

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