Sapevate dell’esistenza del tarsio? Un animale situato nelle foreste del Sud-Est asiatico che saprebbe farsi riconoscere tra mille altre specie grazie alle sue straordinarie doti vocali.
Il tarsio, animale che gode decisamente di pochissima notorietà rispetto a quella che si meriterebbe. Si tratta di una specie che presenta tante affascinanti peculiarità , tra cui, quella citata prima, quelle delle corde vocali.
Lo troviamo soprattutto in Indonesia, precisamente sull’Isola di Sulawesi. Ad approfondire meglio il caso del tarsio sono stati i ricercatori della famosissima Università Cornell di New York.
Lo studio, avvenuto in piena estate nella foresta del Tangkoko National Park dell’Indonesia, e successivamente pubblicato sul giornale Frontiers in Ecology and Evolution, è stato importante per riuscire a capire come riuscissero ad essere dotati di queste straordinarie corde vocali: ed ecco cosa è emerso.
Tarsi, i piccoli primati che cantano meglio degli esseri umani: cosa sappiamo su di loro
Grazie a dei registratori portatili sono riusciti a ricavare più informazioni, e ciò che hanno scoperto ha dell’incredibile. Pensate, cantano utilizzando una (difficilissima) tecnica dell’opera, conosciuta come “Belcanto”.
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Tuttavia, non tutti cantono allo stesso modo e di conseguenza solo alcuni riescono a ‘spendere’ così tanta energia per intonare queste note abbastanza alte.
Ma perché cantano? La motivazione più probabile (al momento) è che si tratti di una forma di corteggiamento: infatti, cantare dinanzi alla propria preda, riuscirebbe a catturare più facilmente l’attenzione del partner.
Altra caratteristica piuttosto particolare del Tarsio sono gli occhi, grazie ai quali, riesce a ruotare la testa a 180 gradi. Per giunta, è l’unico animale ad averli così tanto grandi rispetto alle dimensioni del corpo che è quasi minuscolo. (Entrerebbe benissimo nel nostro palmo della mano).
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Pensate, gli occhi li aiutano in tante situazioni. Tanto per iniziare, sono perfetti per la vita notturna, e questo, consente loro di visualizzare qualsiasi pericolo (compresi i predatori).
Da dove deriva il loro nome?
Il loro nome si deve alla loro particolare lunghezza delle ossa dei piedi, estramamente lunghe rispetto a quelle di tutti gli altri mammiferi.
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Irene Forte