Stripping del pelo del gatto: che cos’è, come funziona e a cosa serve

Stripping del pelo del gatto: che cos’è, come funziona e a cosa serve

Che cos’è lo stripping del pelo del gatto, a che serve e quando è assolutamente necessario? Tutto quello che c’è da sapere su questa pratica di bellezza e non solo.

Stripping del pelo del gatto
(Foto Pixabay)

Talvolta delle pratiche che sembrano mostruosamente crudeli si rivelano estremamente utili nella cura dei nostri animali domestici: stiamo parlando appunto dello stripping del gatto, ma anche del cane. E’ una pratica piuttosto diffusa che, se effettuata da mani esperte, non farà soffrire il nostro felino domestico. Vediamo in cosa consiste questa pratica, quando è necessaria e in che modo viene messa in atto dai toelettatori più esperti.

Stripping del pelo del gatto: che cos’è?

Tra le varie tecniche di cura del manto del micio probabilmente avremo sentito parlare anche di quella dello ‘stripping’ del pelo: già il nome potrebbe suggerirci di cosa si tratta. Il suono prodotto dalla parola dà facilmente l’idea dello strappo, della eliminazione di parte del pelo, ed è effettivamente così.

Stripping del pelo del gatto
(Foto AdobeStock)

‘stripping’ infatti significa ‘strappare’ e si applica sul manto morto, che sarebbe comunque caduto, ma ne accelera il processo di muta del pelo nel gatto. Non si tratta di un procedimento necessario ma di sicuro può rivelarsi molto utile, soprattutto dal punto di vista estetico.

Non a caso è una tecnica che viene utilizzata per mettere in vista le caratteristiche fisiche e la muscolatura degli animali, sia che si tratti di gatti sia di cani.

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Stripping del pelo del gatto: come e quando si applica questa tecnica

Sebbene possa sembrare una vera e propria tortura, paragonabile solo alla ceretta, in realtà se fatta da mani esperte non sarà così dolorosa e insopportabile per i nostri amici a quattro zampe.

Micio dal pelo lungo
(Foto Pixabay)

Il pelo viene strappato alla radice con le mani o per mezzo di alcuni strumenti, in particolare appositi coltellini. Il coltellino citato è diverso dagli altri perché privo di lame, che agisce meccanicamente per la rimozione di quella zona di pelo.

Il metodo migliore, sebbene possa sembrare strano, è quello manuale: il toelettatore esperto saprà qual è il pelo morto da tirare e, trattandosi di una parte del manto già ‘sradicata’, non farà soffrire il nostro micio.

In pratica il pelo dovrà già essere ‘largo’ nel bulbo e non perfettamente attaccato ad esso: è ovvio che se si tratta di pelo nuovo e appena cresciuto, strapparlo causerebbe dolore al gatto o al cane.

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Stripping al micio: quando non è il caso di farlo

Solitamente si sconsiglia tale tecnica se la pelle del gatto o del cane appare già irritata: un trauma del genere, sebbene non doloroso se si tratta di pelo morto, potrebbe comunque favorire l’insorgere o il peggiorare di arrossamenti e infezioni. Una volta fatto lo stripping, non è consigliato il lavaggio neppure con prodotti specifici e delicati: meglio dare il tempo alla pelle di stabilizzarsi.

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Francesca Ciardiello

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