Gli scienziati hanno stimato il numero di coppie nel regno animale: secondo le ricerche sarebbero oltre mille e cinquecento.
Le ricerche scientifiche sul mondo animale e sulle diverse specie viventi sono da sempre diffuse. Ricercatori e studiosi si sono a lungo interrogati sulle ragioni dei comportamenti degli animali, studiandoli in un’ottica comparata. Recenti scoperte da parte di un gruppo di scienziati potrebbe cambiare le conoscenze fino a ora note sulle relazioni che legano gli animali tra loro. Secondo una nuova ricerca, nel regno animale esisterebbero oltre mille e cinquecento specie che in natura possono formare coppie dello stesso sesso. Di seguito verranno riportari i risultati degli studi.
Oltre mille e cinquecento coppie dello steso sesso: a rivelarlo una ricerca scientifica appena pubblicata
Chris Choi, Consumer Editor di Notizie ITV, ha intervistato i ricercatori che hanno appena pubblicato un nuovo studio capace di rivoluzionare le conoscenze sul regno animale.
Un gruppo di scienziati del Regno Unito, dell’Imperial College di Londra, ha studiato per diversi mesi i comportamenti di un gruppo di scimmie che vive su una piccola isola di soli trentadue acri al largo della costa orientale di Porto Rico. Lo studio dei comportamenti di questi primati ha portato i ricercatori ad appurare come la maggior parte degli esemplari maschi abbia rapporti con gli esemplari dello stesso sesso. Questo comportamento è stato definito con l’espressione “paradosso darwiniano”.
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Secondo una visione estremamente semplificata delle teorie di Darwin, l’evoluzione impone che i geni e i comportamenti che rappresentano un vantaggio vengano trasmessi di generazione in generazione. Gli scienziati britannici si sono dunque interrogati sui possibili benefici dei comportamenti osservati nel gruppo di primati. Il professor Vincent Savolainen, che sta guidando la ricerca sui macachi ha spiegato a ITV News che i maschi che hanno legami con i simili dello stesso sesso hanno più probabilità di accoppiarsi con gli esemplari femmine e avere una prole più numerosa.
Il professore ha aggiunto che queste scoperte stanno contribuendo alla comprensione di quali comportamenti possano essere definiti naturali. La ricerca sulle scimmie bisessuali fa parte di una visione in espansione della diversità sessuale nel regno animale. In questa ottica si pone anche il lavoro svolto dal Museo di Storia Naturale per dimostrare che il comportamento omosessuale è diffuso in quasi tutte le specie animali.
Questi comportamenti tra i pinguini in Antartide, in realtà, furono osservati per la prima volta nel 1912, ma i risultati delle ricerche sono stati pubblicati solo un secolo più tardi. Un nuovo studio pubblicato sulla rivista PLOS One ha rilevato che nonostante il 77% dei ricercatori di mammiferi intervistati avesse registrato il comportamento omosessuale nella specie di studio, solo il 18% lo aveva pubblicato.(di Elisabetta Guglielmi)