Si dice che i meticci siano più sani e che vivano molto di più rispetto ai cani di razza, sarà vero?

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By Francesca Ciardiello

Cani, Curiosita

Sono davvero più sani rispetto agli altri esemplari di razza o è una diceria? I cani meticci sono i più sani: vero o falso?

Meticcio e cane di razza pura
Cane di razza mista e cane di razza pura: è vero che il primo vive di più? (Foto Canva – amoreaquattrozampe.it)

Tutti noi vorremmo che i nostri amici a quattro zampe non ci lasciassero mai, ma sappiamo bene che purtroppo prima o poi potremmo fare a meno di loro. Per quante cure e attenzioni possiamo destinare loro, la vita media di un cane è solitamente più breve della nostra umana; eppure si dice che alcuni vivano più di altri. In particolare una ricerca si è soffermata su un quesito: è vero che i cani meticci sono più sani rispetto ai cani di razza? La risposta vi lascerà senza parole.

I cani meticci sono più sani rispetto ai cani di razza: le differenze

Una domanda che sta a cuore a molti padroni che scelgono un cane di razza mista, ovvero ottenuto attraverso la ‘mescolanza’ genetica di due cani di razze differenti, è la seguente: vivrà di più o di meno rispetto a un cane di (un’unica) razza? In realtà la preoccupazione è che possa vivere meno del previsto, ma altri invece sostengono il contrario.

Carlino nel prato
Razza pura: il Carlino, che presenta però problemi genetici (foto Canva – amoreaquattrozampe.it)

D’altra parte, a sostegno di questa tesi di longevità maggiore, c’è il fatto che alcune razze ‘pure’ possono presentare problemi respiratori (come nel caso del Carlino), ma anche agli occhi (come per il Barboncino) e infine problemi di tipo neurologico, piuttosto frequenti nella razza Chihuahua. Ma in cosa sono diverse le due categorie di cani, mista e di razza?

Poiché considerati (ingiustamente) cani di minor prestigio, i meticci spesso affollano canili e rifugi ma in realtà sono proprio questi ultimi ad essere più affabili di altri, ad ambientarsi più facilmente a contesti e situazioni, meno inclini ad avere problemi genetici, anche se dal punto di vista comportamentale a lungo termine le sorprese potrebbero non essere piacevoli nella convivenza.

D’altra parte abbiamo gli esemplari di razza, da sempre più ambiti, frutto di una lunga e precisa selezione genetica, spesso allo scopo di sviluppare determinate doti, come nel caso di cani da tartufo o da pastore. Ma il motivo che spinge i padroni ad adottare (o meglio, acquistare) un cane di razza è quasi sempre meramente estetico; non si potranno tuttavia escludere problemi e anomalie genetiche.

Se vuoi saperne di più, leggi il nostro approfondimento sul tema>>> Cani meticci o incroci: 5 modi per prendersi cura di un cane di razza mista

I cani meticci sono più sani rispetto ai cani di razza: la ricerca

Sulla base di queste considerazioni che da sempre accompagnano le due ‘categorie’ di cani, è stata condotta una ricerca pubblicata sulla rivista Plos One su un campione di tre tipologie di razze incrociate tra loro. Si tratta di 4900 esemplari molto giovani (minori di 5 anni) appartenenti a tre varietà di Barboncino, ovvero il Cavapoo (incrociato col Cavalier King Charles Spaniel), il Labradoodle (incrociato col Labrador) e infine il Cockapoo (incrociato col Cocker Spaniel).

Labrador
Labrador: è uno dei cani che, incrociato col Barboncino, dà alla luce il Labradoodle (Pixabay-Amoreaquattrozampe.it)

Sulla base di questa ricerca, che ha mirato a capire l’incidenza di alcune malattie tipiche di questi esemplari, si è visto che nell’87% dei casi questi cani di razza mista si ammalano come quelli di razza pura, senza alcuna differenza. Quindi non è vero che i meticci vivono di più o siano immuni da alcune patologie, anzi si ammalano ugualmente sebbene di patologie diverse magari rispetto a quelle comuni ai cani puri.

Ma lo studio non è ancora completo per due motivi: il primo è che gli esemplari analizzati sono tutti molto giovani, quindi non si sa se l’età possa incidere o meno sullo sviluppo di altre patologie; l’altro motivo è costituito da un problema di razza analizzata: non bisognerebbe ‘fermarsi’ solo al Barboncino ma studiare anche esemplari di altre razze incrociate.

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