Alcuni lo desiderano, altri storcono il naso. Ma l’usanza di seppellire persone coi loro animali risale a tempi molto antichi. Perché si fa?
Julie Tichota era un’artista che disegnava angeli dall’aspetto felino: i suoi soggetti erano bellissime creature con le ali, dall’aspetto realistico, con occhi penetranti, ispirati a quelli dei suoi micetti del Maine. Uno di loro, Gracie, era particolarmente amato e morì, purtroppo, a causa di alcune complicazioni durante un semplice intervento di routine finito male.
L’artista, afflitta dal dolore, non riusciva a dormire e restava in piedi tutta la notte, per realizzare una bara al suo animale domestico e un bracciale con perline per la sua zampa. Quindi fece cremare Gracie. Tichota mise da parte le ceneri; quando arrivò la sua ora, disse a un amico intimo che voleva che le sue ceneri e quelle di Gracie fossero messe insieme.
Nel mondo di oggi, siamo sempre più affezionati e intimi con i nostri animali domestici: da un lato perché ci fanno compagnia e questo ci fa sentire bene; dall’altro perché sopperiscono l’assenza di legami umani forti e profondi, difficili da instaurare di questi tempi. Il senso di connessione che si realizza tra umano e cucciolo è talmente forte che molte persone vogliono che i loro animali domestici siano sepolti con loro, proprio come Tichota voleva che Gracie fosse sepolta con lei.
Seppellire persone coi loro animali domestici non è però una nuova moda. Questa usanza ha origini molto lontane ed è un bisogno che spesso gli animal lover hanno sentito nel corso della storia umana.
Mentre certi modi di pensare e abitudini, come portare il cane a farsi fare la manicure, sono completamente innovativi, altre cose come seppellire persone coi loro animali domestici non aggiungono nulla di nuovo a quello che si è sempre fatto. Ad alcuni potrebbe sembrare una semplice stramberia di questi tempi moderni. E invece è un’usanza che faceva parte dei costumi di molte culture antiche, molto prima che noi inventassimo il concetto stesso di “animale domestico”.
Gli archeologi hanno portato alla luce antiche sepolture di animali domestici risalenti a quattordici mila anni fa, dagli albori dell’addomesticamento degli animali. Sebbene gli animali sepolti siano relativamente rari (se si considera l’intera documentazione archeologica di tutte le società umane), si sono riscontrati in almeno un paio di culture, ogni tot di tempo, in tutti i continenti, eccetto che in Antartide.
La vera sfida è capire le motivazioni alla base di queste sepolture. Le popolazioni antiche potrebbero aver sepolto gli animali per le stesse ragioni per cui lo facciamo (o lo vorremmo fare) oggi: perché amavano i loro animali domestici, li consideravano membri della famiglia degni di un memoriale. In alternativa, gli animali avrebbero potuto essere sepolti per conto loro, in dei cimiteri appositi, ma sempre onorati di una cerimonia funebre, molto simile a quella riservata agli esseri umani: sepolti, dunque, alla presenza dei suoi cari umani, e insieme agli oggetti a cui erano più affezionati in vita, le loro ricchezze (questo ci ricorda l’Antico Egitto).
Ecco cosa hanno scoperto gli archeologi, lavorando sulle tombe di umani e animali.
I cani che vengono sepolti insieme ai loro umani: un’usanza che deriva addirittura dal Paleolitico. Una testimonianza di ciò è un cucciolo trovato in una tomba di quattordici mila anni nella Germania moderna. La cura data a quel cucciolo, l’attenzione per la salma e tutto il rito funebre che si evince essere stato effettuato dai particolari della tomba hanno intrigato i ricercatori che sono giunti a questa scoperta. Almeno alcuni umani del Paleolitico consideravano alcuni dei loro cani non solo materialmente, in termini di valore utilitaristico, ma avevano già un forte legame emotivo con questi animali, dice la dottoressa Liane Giemsch, coautrice di un articolo sulla scoperta e curatrice del Archäologisches Museum di Francoforte.
Il fatto che i ricercatori nel nuovo studio abbiano trovato così tanti cani nella regione in cui hanno fatto la scoperta indica che la pratica di seppellire i cani con gli umani era molto comune all’epoca, dalla tarda età del rame alla prima età del bronzo. Forse i compagni canini aiutavano l’allevamento o la custodia del bestiame. Quel che è certo è che gli umani antichi hanno trovato gli animali abbastanza importanti da voler rimanere vicini a loro anche dopo la morte.
C’è una lunga storia di sepolture di animali, sia rituali che da compagnia, in Egitto. Tra i molti animali sepolti in Egitto, cani e gatti sono tra i più comunemente trovati. Nei casi di depositi rituali (votivi), i cani (Canis lupus familaris) sono sepolti in gruppi insieme, lontano da qualsiasi residuo umano. Una manciata di sepolture di animali domestici indicano che i cani sono stati sepolti vicino ai loro padroni. Inoltre, recenti scavi nelle oasi di Fayum e Baharia hanno prodotto un tipo di deposito finora sconosciuto, contenente resti di cani e umani.
Oggi la questione sta rispuntando, ma la mentalità comune non è più come quella mi cinque mila anni fa. La maggior parte della gente è controllata, oltre che dai propri gusti e pulsioni, anche da una cosiddetta “morale” che produce giudizi e sentenze su tutto quello che ci sta attorno, anche e soprattutto le scelte che fanno gli altri per la propria vita.
Una cosa vera è che certe decisioni sono portate all’estremo dalla pazzia di alcuni esseri umani: parliamo ad esempio del caso di una donna che, poco prima di morire, ha lasciato nel testamento il desiderio che il suo cane fosse soppresso e sepolto insieme a lei. Magari no.
Però, adesso il mondo si sta svegliando, dando attenzione a tutti quegli umani sinceramente e profondamente affezionati ai loro cuccioli, che decidono di essere seppelliti con loro, nella stessa maniera in cui due persone innamorate decidono di far riposare i loro corpi assieme per tutta l’eternità. Non c’è alcuna differenza.
Non tutti, appunto, condividono questo pensiero e alcune persone persino vi si oppongono con tutte le forze: il caso del sacerdote che si è rifiutato di celebrare il funerale di un uomo che voleva farsi seppellire con i resti del suo cane.
In Italia non esiste ancora una legge vera e propria che regoli (o neghi) la possibilità di seppellire persone coi loro animali. Anche perché le pratiche funerarie hanno poche scartoffie amministrative da far sbrigare, la maggior parte delle cose rientra nel campo della religione. Organizzazione del rito funebre, preparazione della salma, invio al cimitero: tutte queste cose seguono, in genere, un iter che è la liturgia cattolica a stabilire. Quello che si può fare e non si può fare lo decide la morale religiosa. Facendo parte dei campi di interesse della Chiesa, lo Stato non si è soffermato molto sull’argomento. Fino ad oggi.
In Liguria, finalmente, il Consiglio Regionale si è riunito per prendere una decisione definitiva sull’argomento: un cittadino può scegliere o no di farsi seppellire assieme al suo cucciolo? La risposta, non unanime, è stata sì. Gli unici ad opporsi sono stati PD e Movimento 5 Stelle, ma da questo momento in Liguria le persone possono essere seppellite insieme agli animali.
Questa decisione, che era già stata presa dal Consiglio Regionale della Lombardia, potrebbe essere presa come esempio e modello da altre parti. Chissà cosa decideranno di fare i consigli delle altre regioni italiane.
Hartsdale Pet Cemetery a New York è il luogo di numerose sepolture combinate dal 1925, quando una donna chiese che le sue ceneri fossero sparse sulla tomba del suo cane. Il cimitero non consentiva più la dispersione delle ceneri umane, ma la loro sepoltura è stata consentita almeno dal 1950. Tuttavia, se gli animali domestici dovevano essere cremati, questo dipendeva unicamente dal loro umano.
Qualche anno fa, lo stato di New York ha tentato di fermare la sepoltura di Thomas Ryan, un poliziotto in pensione, ad Hartsdale. Lo stato ha perso la battaglia. Le ceneri di Ryan ora riposano dove voleva che fossero: insieme a sua moglie, Bunny, e ai suoi cani.
Il diritto di essere seppellito con la propria famiglia, che essa sia composta da membri con quattro zampe piuttosto che con due, ci sembra di fondamentale importanza, aveva affermato il direttore di Hartsdale Edward C. Martin, Jr., eppure è ancora qualcosa che sconvolge molte persone.
Tre anni fa, New York ha fatto un ulteriore passo avanti: a giugno, l’assemblea statale ha votato per consentire la sepoltura delle ceneri degli animali domestici con i loro umani nei cimiteri. Questa è stata considerata una vittoria per i Thomas Ryan del mondo e i loro amici a quattro zampe.
Gli amanti degli animali hanno sempre trovato un modo per aggirare le regole. Nel suo libro “All My Patients Are Under the Bed” (1980), lo specialista di gatti Dr. Louis J. Camuti ha raccontato come alcuni dei suoi clienti hanno fatto proprio questo. La storia migliore riguarda una vecchia molto esuberante che ha trovato una soluzione davvero creativa quando le è stato detto che non poteva seppellire il suo gatto, Molly, nella tomba di famiglia. Ho disposto di essere seppellita nel mio abito da sposa, ha detto a Camuti quando ha riportato le ceneri del gatto. Non possono fermarlo. E avrò le ceneri di Molly cucite nell’orlo del mio vestito.
La morale della favola: gli amanti degli animali vogliono i loro amati cuccioli domestici vicino a loro nella morte come lo erano nella vita; e faranno di tutto per ottenere ciò che più desiderano.
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S.S.
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