Quando il tuo amico a 4 zampe ti guarda con gli occhioni dolci ti domandi se davvero è pentito per ciò che ha combinato? Ecco la verità sul senso di colpa nel cane.
Se hai adottato un cane sai bene di cosa stiamo parlando: quando il tuo amico a quattro zampe ti fa gli occhioni dolci e assume il classico aspetto colpevole, è altamente probabile che abbia combinato qualche guaio! Ma davvero ogni volta che Fido fa qualcosa che non dovrebbe si sente in colpa? Vediamo insieme quali sono i risultati di uno studio portato avanti alcuni anni fa dalla dott.ssa Alexandra Horowitz, specialista in comportamento canino, che ha indagato a fondo il tema del senso di colpa del cane.
L’aspetto che il cane, cucciolo o adulto che sia, assume quando sa bene di essere nei guai è a dir poco inconfondibile: Fido si rannicchia, si chiude in sé stesso, stringe la testa nelle spalle, fa gli occhioni tristi e spesso sbadiglia o si lecca il muso. Tutti segnali che l’essere umano interpreta inequivocabilmente come l’espressione e la postura del senso di colpa nel cane!
Peccato che, molto spesso, chi adotta un cane tende a “umanizzare” le sue reazioni dando una spiegazione un po’ troppo superficiale alle emozioni che Fido prova: il problema è che la psicologia e la sfera emotiva del cane sono differenti da quelle umane e non sempre è giusto dare un significato, per l’appunto, umanizzato a ciò che il cane fa o prova.
L’aspetto che noi percepiamo come colpevole, a ben vedere, racchiude in sé tutti i segnali che indicano invece un cane spaventato: secondo lo studio della dott.ssa Horowitz, infatti, più che senso di colpa i cani che assumono quell’atteggiamento stanno in realtà provando la paura per il rimprovero che sanno che sta per arrivare.
Secondo un altro studio scientifico, effettuato dal prof. Nathan Lents sui comportamenti del cane, l’atteggiamento di Fido che tipicamente ricolleghiamo all’idea del senso di colpa è in realtà il modo che il nostro cane utilizza per chiederci scusa della marachella combinata. I cani, infatti, sono bravissimi a leggere le nostre emozioni e sanno riconoscere alla perfezione il nostro disappunto, la rabbia o la frustrazione.
Seguendo l’esempio dei loro antenati lupi, utilizzano la reazione che noi identifichiamo come senso di colpa per difendersi: in particolare, la postura che il lupo utilizzava per chiedere scusa ai suoi simili in caso di necessità è caratterizzata da capo chino e coda tra le gambe. In questo modo, si evita il contatto visivo con chi è arrabbiato e si dimostra il proprio pentimento.
Il cosiddetto “inchino di scuse” del cane è soltanto un esempio degli innumerevoli messaggi che il cane invia con il proprio corpo: imparare a riconoscere ed interpretare il linguaggio corporeo di Fido è fondamentale per comunicare con il proprio amico a quattro zampe e costruire un rapporto sano e profondo tra cane e uomo.
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Chiara Burriello
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