Sembra un innocuo corallo, ma in realtà si tratta di un pesce abbastanza pericoloso: ecco tutte le caratteristiche del Wobbegong.
Gli oceani occupano il settanta per cento della superficie totale della Terra e più del novanta per cento dello spazio vitale del pianeta. Anche se gli esseri umani hanno colonizzato ormai tutti i continenti, la maggior parte degli oceani è ancora inesplorata. Si stima che solo il cinque per cento del fondo oceanico sia stato studiato, mentre sul restante novantacinque per cento aleggia il mistero. Per divulgare le conoscenze che si hanno sulla piccola parte del mondo marino conosciuta, scienziati e documentaristi hanno da sempre realizzato contenuti che possano essere rivolti a tutti. Nonostante i numerosi documentari, foto e video dei fondali marini, sono ancora moltissime le specie viventi che rimangono del tutto ignote alla maggior parte delle persone. Un esempio è rappresentato da un animale che sembra un innocuo corallo ma che in realtà è potenzialmente pericoloso. Ecco di cosa si tratta.
Il misterioso animale che sembra un innocuo corallo: ecco le informazioni sul poco noto Wobbegong
Questa specie vivente è un pesce noto con il nome di Wobbegong. Quasi del tutto sconosciuto, il Wobbegong è un pesce che riesce a mimetizzarsi con i fondali marini, con coralli e alghe.
Con il termine Wobbegong si indicano le dodici specie di squali tappeto appartenenti alla famiglia degli Orectolobidae, dell’ordine degli Orectolobiformes. Il loro areale di diffusione comprende tutti i mari tropicali e temperati dell’Oceano Pacifico Occidentale e dell’Oceano Indiano Orientale. In particolare questi squali vivono nelle acque al largo di Australia ed Indonesia e nelle acque del Giappone.
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Il nome Wobbegong deriva dalla lingua aborigena australiana e significa “barba ispida”. Il nome della specie, Dasypogon, ha un’origine greca derivando dalla parola dasys, che significa “peloso”, e pogon, che si traduce come “barba”. Questi squali hanno una pelle maculata con frange ed escrescenze che lo rendono simile a un pezzo di corallo in grado di mimetizzarsi.
Questa specie di pesci sfrutta un organo sensoriale a forma di baffi, chiamato barbiglio, che permette loro di percepire l’ambiente circostante attaccando le prede anche più grandi. Le sue capacità di mimetizzarsi lo rendono un predatore perfetto. La sua strategia di caccia prevede di rimanere immobile mimetizzato tra le rocce del fondale o tra i coralli. Non appena una preda passa nelle vicinanze, il Wobbegong l’attacca.
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Mari e oceani regalano momenti indimenticabili, soprattutto quando la natura affiora dalle acque in tutta la sua meravigliosa bellezza. Sfortunatamente, però, sono molte le specie marine a rischio a causa dei cambiamenti climatici, dell’inquinamento e della pesca, e i pesci come gli squali sono tra queste. Gli agenti inquinanti e le emissioni di CO2 secondo recenti studi porteranno infatti la Terra a perdere più di un decimo del suo patrimonio vegetale e animale e all’estinzione di una specie vivente su dieci. Per questo motivo assume grandissima importanza la salvaguardia degli oceani e del Pianeta. Ogni specie vivente ha la sua importanza nell’ecosistema e solo una conoscenza degli esseri che abitano terra e mari potrà permettere di migliorare la preoccupante situazione attuale. (di Elisabetta Guglielmi)