Non è esattamente una libera scelta a discrezione del padrone: quanti gatti puoi tenere in casa se non si vuole violare la Legge.
Amiamo i felini e vorremmo trasformare la nostra casa in un rifugio per tutti i gatti del mondo? Diciamo che la Legge non ce lo consente per diversi motivi, ma non si tratta tanto di provvedimenti nazionali quanto comunali. Per chi volesse adottare dei felini è molto importante dunque sapere quanti gatti puoi tenere in casa se non si vuole incorrere in sanzioni. Ma come mai ci sono certi limiti? Tutto quello che c’è da sapere per evitare guai.
Se per alcune razze di cani in particolare avere uno spazio aperto o comunque la possibilità di uscire è quasi un ‘obbligo’ per il padrone prima di adottarne uno, per i felini domestici il discorso può essere decisamente diverso. Nel corso degli anni questi che sono diventati a tutti gli effetti tra gli animali da compagnia per eccellenza, si sono perfettamente adeguati alla vita tra le quattro mura, godendo di comfort e della pace che essa poteva offrire loro.
Nato libero e abituato a grandi spazi, è importante però che il gattino abbia lo spazio necessario per muoversi agevolmente tra una stanza e l’altro: è dunque da valutare anche l’arredamento e i suppellettili presenti negli ambienti, che non devono essere di intralcio al piccolo peloso. Inoltre non ama molto i luoghi troppo affollati, quindi pensiamo bene a quanto spazio avrà a disposizione se in casa vivono più di due persone.
Al di là del fatto che sarebbe consigliabile avere in casa degli esemplari di razze di gatti che vanno d’accordo con altri gatti, molti consigliano di tenere in appartamento un numero di felini ‘pari’ al numero delle stanze a disposizione in casa, in modo che ciascuno di loro possa avere il proprio spazio e trovare una sua dimensione di tranquillità. Di sicuro però al proprietario di un appartamento o ai vicini di casa (specie se si tratta di un condominio) il fatto di avere in casa uno o più animali domestici potrebbe far storcere il naso, e arrivare addirittura a decidere di percorrere vie legali: ma come si esprime la Legge a riguardo?
In realtà non esiste un Legge, dunque un provvedimento a livello nazionale, che pone un limite di felini in casa a patto che ciascuno di essi viva in condizioni dignitose e che non sia maltrattato (secondo la Legge 281/1991 e la Legge 189/2004). Ma a livello regionale e anche comunale le condizioni potrebbero cambiare, e di molto. Infatti se abbiamo intenzione di adottare uno o più felini dobbiamo prima informarci sulle prescrizioni locali, se non vogliamo avere problemi.
Compreso nel reato di maltrattamento di animali, descritto nell’art. 544 del Codice Penale, vi è anche la situazione in cui i gatti vivono in maniera poco dignitosa per questione di spazio: ovviamente il sovraffollamento in una casa potrebbe contribuire a rendere la situazione poco agevole per i felini che la abitano.
Se a livello nazionale la Legge si preoccupa ‘solo’ di tutelare la dignità dell’animale, i provvedimenti regionali e comunali possono stabilire un limite di gatti in casa e dunque un numero preciso e giusto secondo veterinari e associazioni veterinarie locali. Non solo stabiliscono il numero di gatti in casa ma anche di animali in generali appartenenti ad altre specie (come ad esempio i cani).
Innovativa da questo punto di vista è stata la regione Lombardia, che ha stabilito non solo che il numero di animali d’affezione in casa non può essere illimitato ma in particolare per cani e gatti non deve superare i 10 esemplari in una casa (se si considerano anche uccelli e rettili, il numero non può superare i 15 esemplari). Qualora ne vivessero più di 10 non si andrebbe incontro a provvedimenti legali, ma bisognerà informare il sindaco. Perché è stato necessario prendere questi provvedimenti? Per tutelare decoro e condizioni igienico-sanitarie degli ambienti non solo privati ama anche collettivi.
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Posto che nessun regolamento condominiale può vietare la coabitazione con animali o gatti in particolare né limitarne gli esemplari in una casa, è assolutamente fondamentale che non si disturbino i condomini e che siano rispettate le norme igienico-sanitarie degli spazi comuni e delle proprietà private altrui. E’ buona norma sempre impedire al gatto di andare dai vicini per evitare problemi, perché molti vicini potrebbero non gradire la sua presenza, e prendersi cura dei randagi in condominio è possibile se uno dei condomini se ne assume la responsabilità.
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