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Le sanzioni per chi chiede le detrazioni fiscali per animali domestici senza dimostrarne la proprietà

Sono pesanti le sanzioni per chi richiede le detrazioni fiscali per gli animali domestici, nei casi previsti dalla legge, senza dimostrarne la proprietà. Ecco quali.

(Foto Adobe Stock)

L’aumentata sensibilità nella nostra società verso gli animali domestici ha fatto sì che gradualmente la stessa legge abbia previsto delle tutele sempre maggiori per i proprietari. Le condotte opportunistiche, tuttavia, non mancano mai. Ecco quali sono le sanzioni per chi chiede le detrazioni fiscali per animali domestici senza dimostrarne la proprietà.

Quali sono le detrazioni fiscali

I proprietari degli animali domestici possono gioire: vi sono alcune novità che riguardano delle agevolazioni fiscali per chi ha in casa un pelosetto.

(Foto Pixabay)

Più precisamente, il beneficio riguarda le spese sostenute per curare il nostro amico a quattro zampe. D’altronde, si sa, anche i nostri amici animali si ammalano.

Può trattarsi di un semplice malessere, di malattie croniche da dover affrontare per tutta la vita dell’animale domestico; in alcuni casi si può trattare anche di una patologia con esito fatale.

Oltre all’aspetto emotivo concernente la grande preoccupazione per il nostro amico a quattro zampe, molto spesso si aggiunge quello economico.

Faremmo di tutto per i nostri animali domestici, ma è innegabile che ogni spesa che si rende necessaria non è mai piacevole. La legge tuttavia ci soccorre in aiuto: è possibile ottenere delle detrazioni fiscali per le spese sostenute per curare i nostri animali domestici.

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Le sanzioni

Ottenere il beneficio è piuttosto semplice: è sufficiente annotare, nella propria dichiarazione dei redditi, il totale delle spese mediche sostenute per il proprio animale domestico, compilando l’apposito modello 730.

(Foto Pixabay)

Ovviamente con la normativa il Legislatore ha dovuto stabilire delle precauzioni, per tutelare la comunità da eventuali condotte opportunistiche, volte ad ottenere il bonus senza averne alcun diritto.

Pertanto occorreranno alcuni requisiti di base: il primo, ovviamente, è la proprietà di un animale d’affezione. Ma come dimostrare tale proprietà? Per i proprietari dei cani è sufficiente seguire la legge: è notorio come sia obbligatorio registrare il proprio animale d’affezione.

È sufficiente recarsi all’ASL territorialmente competente al fine di far inoculare il microchip al cane; quest’ultimo è contrassegnato da un codice univoco, composto da 15 cifre, che identifica il l’animale e il suo proprietario. Per quanto riguarda gli altri animali?

Per gli altri amici a quattro zampe si potrebbe utilizzare una fattura che attesta l’acquisto dell’animale; ma laddove si tratti di un randagio adottato, o della prole di un nostro animale d’affezione, sarebbe buona norma avvalersi della registrazione nell’anagrafe nazionale.

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Ricordiamo che per specie come il gatto od il furetto non è obbligatorio l’inoculazione del microchip, anche se è fortemente consigliata, in quanto da un lato facilita il ritrovamento dell’animale smarrito, dall’altro costituisce un forte deterrente al reato di abbandono di animali.

Quali sono le sanzioni per chi chiede di essere ammesso alle detrazioni fiscali per le spese mediche sostenute per la cura degli animali domestici di proprietà? Una multa, di importo proporzionale alla detrazione richiesta (la somma dichiarata) con l’applicazione del 30% oltre gli interessi legali sulla minore imposta Irpef versata.

Inoltre, la sanzione pecuniaria per la mancata registrazione dell’animale da compagnia: questo tuttavia solo nell’ipotesi in cui sia obbligatoria per legge, come nel caso del cane.

Antonio Scaramozza

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