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Curiosità

Riconoscere una processionaria in natura ed evitare la proliferazione in giardino

Riconoscere una processionaria ed evitare la proliferazione di questi esemplari nel rispetto della natura è possibile: alcuni consigli per intervenire nel modo giusto. 

Processionaria sugli alberi (Pixabay michaelmep – Amoreaquattrozampe.it)

Se si scorge la presenza di alcuni caterpillar con una folta peluria sugli alberi, molto spesso di pino o di quercia, gli esperti ci avvertono: potrebbe trattarsi al 99% di una colonia di processionarie. La processionaria è, infatti, un esemplare di lepidottero estremamente pericoloso per alcune distese naturale, come – ad esempio – le pinete. La sua peluria può inoltre rappresentare un problema anche per alcuni animali, specialmente se la proliferazione della processionaria si manifesta all’interno di un ambiente circoscritto come il giardino o il cortile di un’abitazione privata.

Riconoscere una processionaria: come intervenire in natura senza danneggiare il giardino

Oltre a fare molta attenzione ai danni che potrebbe arrecare al pino terrestre, identificare in tempo la processionaria in un giardino frequentato dai nostri amici con la coda è indispensabile per prevenire irritazioni, o allergie, da contatto con la peluria di questo lepidottero. Durante la stagione primaverile la processionaria diventa un esemplare molto pericoloso anche per l’uomo: causando anche in questo caso fastidiose reazioni allergiche, dermatiti e – nei soggetti considerati a rischio – lo shock anafilattico.

Processionaria sulle foglie (Pixabay LeeleeUusikuu – Amoreaquattrozampe.it)

I rischi per il cane relativi alla processionaria in un ambiente dove la flora è rigogliosa possono essere elevati, fino a indurre il fido al soffocamento. Nel caso in cui il cane mostrasse i tipici sintomi da contato con una processionaria è caldamente consigliato di rivolgersi con urgenza al proprio veterinario di fiducia.

Ma come si può, invece, prevenire la proliferazione di questa specie nel proprio giardino? Le soluzioni migliori, continuano gli esperti, sono quelle che prevedono il completo rispetto della natura. Ricorrere a pesticidi particolarmente invasivi potrebbe danneggiare in modo irreversibile le piante, già soggette all’attacco delle processionarie, e – ancora – gli altri innocui animali presenti nell’habitat naturale di riferimento. Un buon momento per intervenire, spiegano gli esperti a tal proposito, è la stagione invernale.

Alcuni prodotti per proteggere la biodiversità

Quando si sceglie di intervenire per sbarazzarsi del pericolo rappresentato da questa specie di lepidotteri bisogna sapere che non si tratta di un compito semplice da portare a termine. Uno dei primi errori da evitare è di bruciare le loro colonie. Questo tentativo, oltre a danneggiare parzialmente l’habitat naturale che vorreste invece preservare, rischia di amplificare il rischio di allergie causato dalla diffusione nell’aria dell’urticante peluria di questi animali. Un’ottima soluzione è quella di ricorrere all’utilizzo di prodotti che agiscono direttamente sull’animale e nel totale rispetto dell’ambiente.

Sviluppo della processionaria (Pixabay LeeleeUusikuu – Amoreaquattrozampe.it)

O, meglio ancora: se si preferisce agire tempestivamente, la scelta di applicare feromoni sulle piante infestate dalla processionaria. Questo escamotage permette a chi desidera eliminare il problema di ridurre drasticamente il numero di esemplari di processionaria sulle piante del proprio giardino. La sostanza agisce in breve tempo facendo in modo che gli esemplari restino intrappolati nel terreno da loro precedentemente invaso. Ciò si verifica grazie alla superficie adesiva generata dall’utilizzo dei feromoni.

Giada Ciliberto

Laureata in Lingue, Culture, Letterature e Traduzione e laureanda in Scritture e Produzioni dello Spettacolo e dei Media (cinema) presso "La Sapienza" di Roma. La scrittura rappresenta per me un imprescindibile flusso vitale.  Il mio percorso nella Comunicazione inizia con BEJOUR (Become a journalist in Europe) conclusosi nel 2020, presso il Dipartimento CORIS dell'Università La Sapienza e con la successiva collaborazione con alcune riviste on-line. Tra i miei ulteriori interessi ed esperienze rientrano laboratori di scrittura creativa, di teatro, e altre attività legate alla scrittura per immagini.  Sono dell’idea che le creature del mondo animale sappiano ascoltarci anche quando restiamo in silenzio. In ognuna di loro abita un’anima sensibile, per tal ragione tangibile e meritevole di rispetto. Amo osservare e analizzare ciò che mi circonda, viaggiare senza una meta precisa. Credo nel potere anti-anestetico dell’arte e nell’energia potente e costruttiva che deriva dal lavorare a contatto con la natura e con tutte le persone che non hanno mai smesso di dialogare con il loro bambino interiore. 

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Giada Ciliberto

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