Come riconoscere la razza di un gatto: le caratteristiche di quelle più comuni

Come riconoscere la razza di un gatto: le caratteristiche di quelle più comuni

E il tuo micio di che razza è? Non è sempre facile rispondere a questa domanda perché bisogna selezionare alcune caratteristiche: come riconoscere la razza di un gatto.

Come riconoscere la razza di un gatto
(Foto Pixabay)

E’ ovvio che, a meno che non siamo degli esperti o dei super-appassionati di felini, non è possibile memorizzare tutte le caratteristiche di tutte le razze feline al mondo. Però è altrettanto vero che alcune particolarità del micio possono aiutarci a riconoscere la razza di un gatto: dal muso al pelo alle orecchie, tutto può essere utile nella nostra ‘indagine’. Vediamo quali sono tutti i fattori che possono rivelarci qualcosa in più sulla razza del nostro amato felino domestico.

Le caratteristiche fisiche del gatto: la carta d’identità della sua razza

Lo hai appena adottato ma non conosci i suoi genitori oppure l’hai visto per strada e sei rimasto affascinato dai suoi occhioni ma non ricordi dove li avevi visti prima? Ebbene sia per curiosità sia per capire quali sono le caratteristiche principali della tipologia, è importante riconoscere la razza del proprio gatto.

Gatto europeo
(Foto Pixabay)

Come già detto, non è facile ricordare perfettamente tutte le razze esistenti in natura e riconoscerle ma alcuni tratti caratteristici del felino possono aiutarci ad associarlo ad una razza anziché a un’altra.

In questo articolo non si darà spazio alla personalità o al carattere del micio perché, oltre ad essere una questione estremamente soggettiva, è anche vero che si tende troppo spesso a generalizzare sui gatti. Soprattutto l’errore più comune è quello di paragonare il loro comportamento e il loro modo di esprimere affetto e amore a quello dei cani: sono due animali differenti, con linguaggi diversi e, ovviamente, anche all’interno della medesima razza felina possono esserci grandi differenze.

Riconoscere la razza di un gatto dal pelo

Quando guardiamo un micio la prima caratteristica che ‘salta all’occhio’ è sicuramente il colore del manto, la lunghezza del pelo ma anche la presenza o meno di ‘motivi’ sulla sua coltre pelosa.

Riconoscere la razza di un gatto dal pelo
(Foto Pixabay)

In fatto di pelo c’è un gatto che sicuramente si distingue dagli altri ed è facile riconoscerlo anche per i meno esperti: stiamo parlando del gatto sfinge o Sphynx, che non ha praticamente pelo se non una sottile e cortissima peluria che ne ricopre la pelle.

Un pelo chiaro che diventa più scuro in alcune parti del corpo, come ad esempio le zampe, la coda e il muso può essere un ottimo indizio per identificare un Siamese. Se il pelo c’è ed è pure piuttosto lungo potrebbe trattarsi di un Persiano: facciamo attenzione anche alla coda che può essere un fattore molto utile.

Restando in tema di razze con la coda spessa e con pelo lungo, come ad esempio un Sacro di Birmania o un Himalayano; se invece la coda è corta e morbida, simile ad un pon-pon applicato sulla parte finale del corpo, si tratta quasi certamente di un Kurilian Bobtail.

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Riconoscere la razza di un gatto da muso e orecchie

Quanto ci piace massaggiare il retro delle orecchie e quanto piace al nostro micio? Tantissimo! Ma possono dirci qualcosa in più sulla sua razza? Certo che sì. Quelle grandi e allungate, un po’ a punta, sono quasi sempre tipiche delle razze di gatti orientali. Quelle dei gatti persiani invece sono più piccole e nella forma ricordano spesso un triangolo.

Come riconoscere la razza di un gatto
(Foto Pixabay)

Il muso, oltre al colore, può essere di due forme: muso ‘a V’ oppure arrotondato. In realtà è più facile riconoscere i gatti che hanno il muso appiattito a forma di ‘V’ rispetto agli altri che sono comuni alla maggior parte dei gatti in natura (pensiamo al gatto europeo). I felini con il muso appiattito e triangolare sono di origine esotica, persiana o l’Himalayano.

Francesca Ciardiello

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