Si può entrare nel fondo del vicino al fine di recuperare il proprio animale domestico? Scopriamo insieme cosa stabilisce la legge.
Sul proprietario di un animale domestico, a norma di legge, gravano diversi obblighi. Il principale è quello di prendersi cura del benessere psicofisico dell’animale, e, va da sé, condizione necessaria è la custodia dello stesso. Ma se il nostro amico a quattro zampe si intrufola nel fondo del vicino, possiamo accedervi liberamente al fine di recuperare il nostro animale? O è vietato dalla legge?
Il proprietario dell’animale deve vigilare costantemente sul suo amico a quattro zampe.
In primis per una ragione di tutela dello stesso; d’altronde per provvedere alla cura del suo benessere psicofisico è necessario che sullo stesso sia attuata una custodia diligente.
Inoltre, al fine di evitare che il nostro animale domestico possa recare disturbo ad altre persone, e nello specifico ai nostri vicini di casa. D’altronde, a norma dell’art. 2052 c.c., il proprietario risponde dei danni cagionati a terzi dall’animale, anche se fuggito o temporaneamente sotto la sua custodia.
Insomma, se il nostro cane si infila nel giardino altrui e danneggia un’aiuola, non potremmo certo invocare il fatto che nel momento in cui ha commesso il danno non era sotto la nostra custodia, alla quale avremmo dovuto provvedere.
Dunque, come prima cosa occorre evitare che il cane scappi (o qualsiasi altro animale che custodiamo); come seconda che possa arrecare danno a qualcun altro.
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Fatta questa breve premessa, è altresì necessario comprendere cosa fare per recuperare, a norma di legge, il proprio animale domestico che abbia pensato bene di intrufolarsi nel fondo del vicino.
È chiaro che stiamo mettendo una pezza ad una nostra condotta lacunosa (avremmo dovuto sorvegliare meglio il nostro amico a quattro zampe). Allo stesso tempo, recuperare il nostro animale domestico nel fondo del vicino è un comportamento dettato dall’amore verso lo stesso, e dal buon senso.
Inoltre, in ogni caso, la Cassazione ha stabilito che integra il reato di abbandono di animali la condotta del proprietario che non si attivi nella ricerca dell’animale scomparso.
Per ciò che concerne il quesito cui l’articolo vuole rispondere, l’art. 843 c.c. stabilisce che il proprietario del fondo (che sia un vicino o meno) deve consentire l’accesso al fine di recuperare l’animale.
Questo, tuttavia, non si traduce in lasciapassare, che vi consenta di entrare, laddove si sia verificata tale condizione, nella proprietà altrui: dovrete comunque sempre chiedere il permesso.
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D’altronde, è lo stesso art. 843 c.c. a stabilire che il vicino possa comunque impedirvi l’accesso nel suo fondo, purché sia lui stesso a consegnarvi l’animale. Insomma, non v’è pericolo che non possiate recuperare il vostro amico a quattro zampe, tuttavia le modalità di recupero dipenderanno dalla volontà del titolare del fondo.
Attenzione anche al portafoglio, che potrebbe essere più leggero in seguito alla scappatella del vostro pelosetto: laddove l’animale abbia prodotto qualche danno, sarete voi a dovervi accollare le spese per il risarcimento.
A meno che non ricorra il caso fortuito: ovvero laddove dimostriate che avete perduto la custodia del vostro amico a quattro zampe per un evento di natura eccezionale, che non potevate prevedere, e che vi esonera dalla responsabilità.
Antonio Scaramozza
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