Un animale estinto che torna in vita? Perché no, se parliamo del rallo di Cuvier, un uccello che non volava ritrovato di recente. E non è nemmeno l’unico caso.
Come si dice: la speranza è l’ultima a morire. E anche il rallo di Cuvier, forse. Questo uccello (noto anche come rallo dalla gola bianca) si riteneva estinto da circa 136 mila anni, quando dominava un atollo delle Seychelles, ma in un recente studio scientifico si è scoperto che è vivo e vegeto, anche se nuovamente in pericolo di estinzione. Quando si dice avere una seconda possibilità! Ma come mai è “tornato in vita”? E casi del genere sono mai avvenuti in natura?
Questo particolare uccello non sapeva (e ancora non sa) volare, e migliaia di anni fa era tipico dell’atollo di Aldabra, nelle Seychelles. Ma in uno studio pubblicato nel 2019 ha mostrato come questo uccello fosse di nuovo tra noi: in Madagascar, questa volta, oltre che ad Alabra.
Se parliamo del mondo degli uccelli, il rallo di Cuvier è il primo animale a tornare dopo l’estinzione. Ma questo fenomeno, detto “evoluzione iterativa” dagli scienziati, non è unico: è successo in passato, ad esempio con la tigre della Tasmania, e non solo.
In poche parole, è possibile che dopo molto tempo compaiano specie identiche ad altre passate, a causa dell’evoluzione delle loro strutture da un antenato comune. Ma come dicevamo, non esistono altri esempi di uccelli noti per essere stati protagonisti di questo stesso fenomeno. Dopo circa 136 mila anni, il rallo non ha potuto scegliere un posto diverso per mostrarsi di nuovo al mondo, forse perché questo atollo dell’Oceano Indiano gli piace davvero tanto.
L’aspetto del rallo di Cuvier è particolare. Misura 30–33 cm di lunghezza, con un peso tra che oscilla tra i 150-220 grammi per i maschi, o 140-220 per le femmine. È interamente di colore marrone, tranne che per una sorta piccolo “bavaglio” bianco, da cui il suo soprannome “rallo dalla gola bianca”. Ha una corporatura piuttosto esile, con zampe lunghe e dita sottili. Il suo collo è lungo ed il becco è diritto e scuro, con una base rosa nelle femmine e rosso scuro nei maschi.
Sembra quasi un pollo, e le sue origini si possono trovare in Madagascar. La certezza del suo ritorno dopo l’estinzione è arrivata dopo aver confrontato le ossa dei suoi antenati con quelle degli esemplari moderni. Non ci sono più dubbi, nonostante il fatto che la specie rischi di scomparire per l’ennesima volta: forse vale anche per questo uccello il detto “non c’è due senza tre”?
Questa recente ricerca ha dimostrato che questo tipo di rallo, l’ultima specie di uccelli incapaci di volare in vita nell’Oceano Indiano, si era in precedenza estinta ma è tornata dal mondo dei morti grazie a questo processo di evoluzione iterativa. La ricerca, condotta dall’Università di Portsmouth e dal Museo di Storia Naturale, ha scoperto che in due occasioni, separate da decine di migliaia di anni, il rallo dalla gola bianca è stato in grado di colonizzare con successo l’atollo di Aldabra, e in seguito ha perso la capacità di volare. L’ultima colonia sopravvissuta di questi uccelli che non volano, si trova ancora oggi su questa isola.
Il rallo di Cuvier è un uccello originario del Madagascar nell’Oceano Indiano sud-occidentale. Sono colonizzatori persistenti di isole isolate, che possono avere frequenti esplosioni di popolazione e migrano in gran numero da quest’isola. Molti di quelli che andarono a nord o a sud annegarono nella distesa dell’oceano, e quelli che andarono a ovest sbarcarono in Africa, dove i predatori li mangiarono. Di quelli che andarono a est, alcuni sbarcarono sulle numerose isole oceaniche come Mauritius, Reunion e Aldabra, l’ultimo dei quali è un atollo di corallo a forma di anello che si è formato circa 400.000 anni fa.
Con l’assenza di predatori sull’atollo e, proprio come il Dodo delle Mauritius, questi uccelli si sono evoluti in modo da perdere la capacità di volare. Tuttavia, Aldabra è scomparso quando è stato completamente coperto dal mare durante un grande evento di inondazione circa 136.000 anni fa, spazzando via tutta la fauna e la flora, compreso il rallo incapace di volare.
I ricercatori hanno studiato le prove fossili risalenti a 100.000 anni fa, quando i livelli del mare calarono durante la successiva era glaciale, e l’atollo fu colonizzato di nuovo da ralli non volanti. I ricercatori hanno confrontato le ossa di un rallo fossilizzato prima dell’evento di inondazione, con le ossa di un rallo dopo l’evento di inondazione.
Hanno scoperto che l’osso dell’ala mostrava uno stato avanzato di assenza di volo e le ossa della caviglia mostravano proprietà distinte che dimostravano che questo uccello si stava evolvendo verso l’assenza di volo. Ciò significa che una specie del Madagascar ha dato origine a due diverse specie di rallo incapaci di volare ad Aldabra, nel giro di poche migliaia di anni.
Secondo gli scienziati, questi fossili unici forniscono prove inconfutabili che un membro della famiglia dei ralli colonizzò l’atollo, molto probabilmente dal Madagascar, e divenne indipendente, in una qualunque occasione. Le prove fossili trovate sono uniche per i ralli e incarnano la capacità di questi uccelli di colonizzare con successo isole isolate e di evolvere in assenza di volo in più occasioni.
Non conosciamo nessun altro esempio nei ralli, né negli uccelli in generale, che dimostri questo fenomeno in modo così evidente. Solo su Aldabra, che ha la più antica documentazione paleontologica di qualsiasi isola oceanica all’interno della regione dell’Oceano Indiano, sono disponibili prove fossili che dimostrano gli effetti del cambiamento dei livelli del mare sugli eventi di estinzione e ricolonizzazione. Le condizioni erano tali su Aldabra, la più importante delle quali era l’assenza di predatori terrestri e mammiferi in competizione, che un rallo era in grado di evolvere anche senza volare.
Potrebbe interessarti anche:
F. B.
La vera storia del cane Balto, con il suo compagno Togo salvò una città intera.…
Lo ha beccato anche lui e ora non sai come guarirlo? Il raffreddore nel gatto…
Animali strani e bizzarri quelli che si generano con l'incrocio tra diverse specie. Scopriamo insieme…