Purtroppo l’uomo non interagisce con i ragni, anzi… è più probabile che finiscano sotto le nostre scarpe. Tuttavia, stiamo parlando di animali estremamente intelligenti, dotati di grandi capacità e in grado di fare molte più cose di quel che immaginiamo.
Nonostante siano tutti convinti del contrario, i ragni non fanno parte della categoria degli insetti, ma a quella degli aracnidi, ma sono animali che appartengono alla stessa classe di artropodi. Quindi, se di solito anche voi cadevate nell’errore di associare i ragni alle blatte o altri scarafaggi, sappiate che avete sempre sbagliato a farlo.
Infatti, mentre gli insetti vengono subito riconosciuti per la presenza di antenne (quantomeno nella maggior parte di essi), i ragni non ne hanno. Inoltre, non solo i ragni hanno molti più occhi rispetto agli insetti, hanno anche solo 6 zampe a differenza dei ragni che ne hanno perfino otto.
La maggior parte dei ragni sono creature solitarie, ma nella sorprendente giungla Amazzonica si nascondono i Anelosimus Eximius, una specie di ragni che ama socializzare l’un con l’altro. Non a caso, infatti, si stabiliscono con decine di migliaia di altri ragni in enormi ragnatele, tanto è vero che arrivano fino a 50.000 esemplare in un’unica rete.
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Solitamente, l’errore che facciamo in molti, è associare l’intelligenza alla grandezza del cervello… cosa non del tutto sbagliata, poiché effettivamente ci sarebbe più spazio per le cellule celebrali. Ad esempio, è il caso degli scimpanzé o i delfini.
“C’è questa idea generale che probabilmente i ragni sono troppo piccoli, che hai bisogno di una sorta di massa critica di tessuto cerebrale per essere in grado di eseguire comportamenti complessi”,
Ad affermarlo è il famoso aracnologo e biologo evoluzionista Dimitar Dimitrov del Museo Universitario di Bergen in Norvegia.
“Ma penso che i ragni siano un caso in cui questa idea generale è messa in discussione. Alcune piccole cose sono in realtà in grado di fare cose molto complesse”.
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Ecco quindi che abbiamo la conferma, nonostante la loro dimensione, in quel piccolo cervello si nasconde tanto. Ma come mai sono così tanto intelligenti? Cosa fanno? Il genere Portia, ad esempio, ha una strategia molto efficace per attirare le prede. Ad aver scoperto queste tattiche è stato lo studioso Robert Jackson all’Università di Canterbury.
Quando infatti provano a cacciare altre specie, come gli Euryattus, costruiscono dei veri e propri nidi con le foglie che sospendono in aria dalla seta attaccata alla vegetazione e i maschi cominciano a strisciare lungo queste corde di sospensione, riuscendo così ad attirare a sé le femmine, che infatti, escono subito fuori dal nido.
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Irene Forte
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