Dopo qualche giorno dal suo arrivo nel rifugio, il giorno del patrono degli innamorati ha avuto un malore, provocato da un’ulcera sanguinante, facendo preoccupare un po’ tutto lo staff che per questo lo ha voluto chiamare Valentino. Molto probabilmente non aveva mai conosciuto il significato di una carezza prima del momento in cui una persona si è accorta di lui e lo aveva portato presso un’associazione, la Leave No Paws Behind in California. Il povero gatto randagio era in pessime condizioni, era affetto di scabbia e aveva una vasta infezione batterica agli occhi.
I veterinari lo avevano subito trattato e nel periodo di degenza, oltre alle cure, ancora nessuno aveva pensato a lui, a fargli capire il significato dell’amore. Ma il giorno di San Valentino, le cose hanno iniziato a cambiare.
La scabbia di cui era affetto da molto tempo aveva provocato delle lesioni croniche e delle ulceri che rischiavano di infettarsi a loro volta e proprio il 14 febbraio si è registrato un peggioramento per cui i veterinari hanno dovuto subito trattare un’ulcera sanguinante. Quel giorno però, Valentino ha scoperto un’altra cosa, immortalata dagli scatti di un giovane fotografo John Hwang che ha dedicato degli straordinari scatti ai piccoli ospiti dei rifugi, commuovendo in alcuni casi la rete, con lo scopo di promuovere la loro adozione.
Come per la vicenda dell’anziano bassotto abbandonato in canile bisognoso di un abbraccio, Hwang è riuscito ad immortalare la prima volta in cui il gatto Valentino ha conosciuto un abbraccio.
Una serie di scatti davvero commuoventi che lo ritraggono tra le braccia di una volontaria, Elaine Seamans che nonostante l’aspetto del micio lo ha preso tra le braccia, poggiandolo sue spalle per offrirgli un po’ di conforto. Ed è in quel preciso istante che Valentino per la prima volta dal suo arrivo ha emesso un debole miagolio, il più dolce che aveva mai emesso, forse per ringraziare quella donna. “Era evidente – raccontano i volontari- che Valentino voleva un po’ di affetto, perché non appena Elaine lo ha preso tra le braccia, lui ha subito poggiato il suo muso sulla sua spalla, facendo le fusa”.
Dagli aggiornamenti condivisi sulla pagina facebook dell’associazione, le condizioni di Valentino stanno migliorando e i volontari sperano che al termine della sua guarigione, sia adottato da qualcuno. Quel gatto randagio, dall’aspetto orrido che aveva bisogno di aiuto, senza conoscere un abbraccio è riuscito senza saperlo a commuovere molte persone alle quali ha regalato l’immagine dell’amore, proprio nel giorno di San Valentino.
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