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Curiosita

Quanti sono i muscoli delle orecchie del gatto e qual’è la loro funzione

Le orecchie del gatto hanno molti muscoli: sapere quanti sono e a cosa servono ti permetterà di scoprire delle curiosità in più su di loro.

Le orecchie del gatto (Pixabay Alexas_Fotos – Amoreaquattrozampe.it)

Non tutti sanno che un gatto è capare di far ruotale le proprie orecchie di ben 180 gradi. Così come molte persone tendono a ignorare quale sia il numero esatto dei muscoli che le compongono. I gatti, inoltre, conoscono un modo infallibile per ignorare quello che li circonda pur avendo a loro disposizione un udito estremamente sensibile. Allora qual’è il loro segreto? Se siete curiosi di scoprire di più sul loro conto: non vi resta che approfondire l’argomento.

Orecchie del gatto, quanti sono i loro muscoli e a cosa servono

Studiare l’anatomia delle orecchie del gatto ci ricorda che ciascuna di esse è composta da 32 muscoli. Le abilità uditive dei gatti sono cinque volte superiore a quelle degli umani. E – per tal ragione – questi meravigliosi esemplari di felino, riescono a percepire più suoni contemporaneamente anche quando, questi ultimi, dovessero provenire da direzioni molto diverse.

Orecchie al sole (Pixabay ivabalk – Amoreaquattrozampe.it)

Queste caratteristiche del loro udito permetteno ai gatti di identificare, in breve tempo e con grande precisione, l’esatta posizione degli esseri viventi che si trovano nei loro paraggi. Inoltre, al di là della nitida ricezione dei suoi più comuni, dovuta alla ramificata conformazione del loro padiglione auricolare, i gatti riescono a percepire anche gli ultrasuoni. La rapida e indipendente rotazione di 180 gradi dei loro padiglioni li aiuta a individuare la provenienza dei suoni.

È anche per tal ragione, infatti, che saper decifrare il significato della posizione delle orecchie del gatto può dirci molto del suo stato d’animo, specialmente di risposta al suo luogo in cui vive. Uno degli esempi più significativi, a tal proposito, e che coinvolge direttamente il suo entourage, è rappresentato dal momento in cui  il gatto sposta le orecchie all’indietro. Essere in grado di comprendere il motivo di questi spostamenti del suo padiglione auricolare del gatto ci permette dunque di rapportarci con il micio nel modo più giusto e di comprendere, al tempo stesso, quelle che sono le sue necessità.

Se vuoi saperne di più, leggi il nostro approfondimento sul tema>>> Anche i gatti amano la musica e i suoi effetti: questa è la loro preferita

Gli esperti dell’universo dei felini ricordano inoltre che le dimensioni delle orecchie del gatto possono trarre in inganno chiunque scelga di ignorare alcune curiosità sul suo conto. Pur essendo molto piccole, le orecchie dei mici riescono ad avere accesso alle basse frequenze e grazie a esse possono riuscire a scovare senza troppo impegno anche le prede più scaltre e silenziose.

Sensibilità e significato della loro posizione

Se crediamo che il nostro gatto non ci abbia sentito, poiché ci troviamo dall’altro lato della casa, stiamo commettendo un errore. Difatti, anche in simili situazioni di lontananza – tra noi e il gatto, dobbiamo convivere con la certezza che, pur riuscendo ad udire i nostri richiami, un micio potrebbe deliberatamente decidere di ignorarci.

Gatto di spalle (Pixabay modi74 – Amoreaquattrozampe.it)

Sulla posizione, infine, si può ricordare che quando le orecchie del gatto sono orientate verso il basso indicano una maggiore “sottomissione” del felino. Questa posizione suggerisce che il gatto è ben disposto nei confronti del suo interlocutore. Qualora, invece, ci accorgiamo che sue orecchie sono rivolte verso i lati del suo corpo non dobbiamo escludere che il micio stia manifestando una forma di ansia o di preoccupazione.

Giada Ciliberto

Laureata in Lingue, Culture, Letterature e Traduzione e laureanda in Scritture e Produzioni dello Spettacolo e dei Media (cinema) presso "La Sapienza" di Roma. La scrittura rappresenta per me un imprescindibile flusso vitale.  Il mio percorso nella Comunicazione inizia con BEJOUR (Become a journalist in Europe) conclusosi nel 2020, presso il Dipartimento CORIS dell'Università La Sapienza e con la successiva collaborazione con alcune riviste on-line. Tra i miei ulteriori interessi ed esperienze rientrano laboratori di scrittura creativa, di teatro, e altre attività legate alla scrittura per immagini.  Sono dell’idea che le creature del mondo animale sappiano ascoltarci anche quando restiamo in silenzio. In ognuna di loro abita un’anima sensibile, per tal ragione tangibile e meritevole di rispetto. Amo osservare e analizzare ciò che mi circonda, viaggiare senza una meta precisa. Credo nel potere anti-anestetico dell’arte e nell’energia potente e costruttiva che deriva dal lavorare a contatto con la natura e con tutte le persone che non hanno mai smesso di dialogare con il loro bambino interiore. 

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