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Curiosità

Quando bisogna fare il bagno al cane: come rispettare i tempi giusti

La guida per rispettare i tempi giusti aiuta a capire quando è opportuno fare il bagno al cane e a mettere in pratica alcuni consigli. 

Golden Retriever in acqua (Pixabay pet1 – Amoreaquattrozampe.it)

Per capire quando sia momento giusto di fare il bagno al cane è opportuno considerare in anticipo alcuni fattori in modo tale da agirenel rispetto della salute del fido. Secondo gli esperti fare il bagno al cane una volta al mese sarebbe la scelta ideale. Eppure la frequenza di tale esigenza può variare a seconda dell’esemplare di quattro zampe. Il motivo per cui sarebbe meglio ricorrere a tale procedura soltanto una volta al mese ha innanzitutto a che vedere con la corretta preservazione della superficie lipidica della cute del cane evitando che quest’ultimo possa essere più esposto ai rischi rappresentati dagli agenti esterni.

Quando bisogna fare bagno al cane: perché la frequenza è relativa

Dunque, se la frequenza è relativa, poiché si valuta in base alle caratteristiche della razza del cane, come dalla lunghezza e dalla tipologia del suo pelo, al contempo è altrettanto importante saper evitare i principali pericoli per il fido celati nel bagno della propria abitazione.

French mastiff nella vasca (Pixabay 947051 – Amoreaquattrozampe.it)

Per scegliere adeguatamente la frequenza con cui fare il bagno al fido si devono valutare alcuni fattori anche propri del cane, come: le condizioni di salute e lo stile di vita del fido. Se il cane ha il pelo lungo le tempistiche si riducono inevitabilmente. Per cui, in tal caso, sarebbe meglio procedere con il bagnetto almeno ogni 3 settimane. Mentre per i cani con il pelo corto o con il pelo medio il consiglio è di fare loro il bagno una volta al mese oppure ogni mese e mezzo.

I prodotti giusti e l’asciugatura

Per assicurarsi che l’esperienza del bagno sia un momento piacevole per il proprio cane si possono scegliere dei prodotti naturali per il lavaggio che non alterino il Ph della sua cute e, al contempo, non diano fastidio ai suoi occhi o alla sua cute sensibile. (Ad esempio, i prodotti di beauty, come lo shampoo “Orme naturali“, sembrano essere quelli maggiormente consigliati dai veterinari).

Oltre alla consapevole scelta delle lozioni e le diverse modalità per rendere meno stressante il momento del bagno per il cane, fra i consigli pratici vi è quello di risciacquare bene il pelo del cane dopo averlo insaponato, per evitare che rimangano residui di prodotto in grado di provocare fastidio al fido. Oppure di non dimenticare mai di asciugare il cane dopo il bagno. Si può asciugare il pelo del fido delicatamente con un semplice asciugamano, oppure anche con un asciugacapelli di uso comune.

La temperatura dell’acqua e altri consigli

Se l’acqua calda rischia di seccare la pelle del fido controllare la temperatura dell’acqua prima di procedere con il bagno si considera un’accortezza fondamentale. Generalmente una temperatura dell’acqua considerata ottimale è intorno ai 30°-35°.

Weimaraner dopo il bagno (Pixabay StockSnap – Amoreaquattrozampe.it)

Se il cane ha un pelo grasso oppure è abituato a trascorrere la maggior parte delle sue giornate in un ambiente naturale, piuttosto che in casa, rischiando così di sporcarsi più frequentemente, allora sarà opportuno ridurre le tempistiche previste per il suo bagnetto.

Giada Ciliberto

Laureata in Lingue, Culture, Letterature e Traduzione e laureanda in Scritture e Produzioni dello Spettacolo e dei Media (cinema) presso "La Sapienza" di Roma. La scrittura rappresenta per me un imprescindibile flusso vitale.  Il mio percorso nella Comunicazione inizia con BEJOUR (Become a journalist in Europe) conclusosi nel 2020, presso il Dipartimento CORIS dell'Università La Sapienza e con la successiva collaborazione con alcune riviste on-line. Tra i miei ulteriori interessi ed esperienze rientrano laboratori di scrittura creativa, di teatro, e altre attività legate alla scrittura per immagini.  Sono dell’idea che le creature del mondo animale sappiano ascoltarci anche quando restiamo in silenzio. In ognuna di loro abita un’anima sensibile, per tal ragione tangibile e meritevole di rispetto. Amo osservare e analizzare ciò che mi circonda, viaggiare senza una meta precisa. Credo nel potere anti-anestetico dell’arte e nell’energia potente e costruttiva che deriva dal lavorare a contatto con la natura e con tutte le persone che non hanno mai smesso di dialogare con il loro bambino interiore. 

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