Tutti tranne questi: cosa dice un veterinario sugli animali che non si dovrebbero mai adottare e quali sono le motivazioni.
Tutti andrebbero adottati e non comprati ma forse non tutti gli animali dovrebbero varcare la soglia di casa nostra: la rivelazione di un veterinario è spiazzante. Ma quali sono, secondo lui, gli animali che non si dovrebbero mai adottare? Ne sono 4 anche se se ne potrebbero aggiungere altri, perché appartenenti a una determinata categoria: ma di quali creature stiamo parlando e perché dovrebbero essere ‘escluse’ dalla lista delle adozioni? Tutte le risposte che cerchiamo.
Da quando lo smart-working è dilagato come modalità di lavoro nelle nostre case, pare che il popolo italiano abbia sviluppato una maggiore tendenza ad adottare animali domestici. Ma quali sono i preferiti? Di sicuro in cima alla lista, com’è facile immaginare, abbiamo cani e gatti ma ultimamente le tipologie di creature scelte si sono notevolmente ampliate.
Hanno fatto ‘passi da gigante’ nella lista delle adozioni anche uccelli e pesci. Negli ultimi anni e in particolare nel 2023, le stime tuttavia hanno infatti evidenziato un cambio di tendenza: il primo posto non è infatti occupato dai ‘soliti’ amici a quattro zampe bensì dai pesci: se infatti dei primi se ne contavano almeno 19 milioni, equamente divisi tra le due specie, i secondi hanno raggiunto quota quasi 30milioni. Mentre gli uccelli nelle nostre case raggiungono una soglia di circa 12 milioni in totale.
A questo punto dovremmo porci un’altra domanda: ma davvero tutti gli animali si possono adottare? Ce ne sono alcuni che preferirebbero di gran lunga restare nel loro habitat naturale e non entrare necessariamente in contatto con l’essere umano. In fondo è come se vivessero un po’ per conto loro, e si tratta infatti di: pesci, uccelli, rettili e anfibi.
Ma cosa gli avranno mai fatto questi 4 animali che non dovrebbero entrare a far parte della nostra famiglia? In realtà le motivazioni del dott. Ben The Vet, famosissimo grazie al suo canale Tik Tok, sono tutte valide e non sottintendono alcuna antipatia nei loro confronti, anzi. Nella sua black list trovano posto:
Ma come mai non dovrebbe mai venirci in mente di adottare uno di questi? Iniziamo dal furetto: si tratta di un animale complesso da gestire, poiché richiede tempo e attenzione, necessari per soddisfare la sua voglia di conoscere e fare attività fisica. Ha dunque necessità di essere stimolato, esattamente come fosse un cane o un gatto, ma può anche diventare molto aggressivo quando si arrabbia.
Il topo domestico, lo stesso utilizzato come cavia da laboratorio, non dovrebbe essere adottato perché forse le condizioni di vita che gli verrebbero prospettate non lo renderebbero davvero felice e non andrebbero incontro alle sue esigenze: non a caso infatti la prospettiva di vita per queste creature in casa si aggira intorno ai due anni al massimo.
Al terzo posto nella lista ritroviamo uno degli animali più amati dai bambini, forse perché è famoso per ripetere tutte le parole che gli insegniamo: tuttavia è facile notare segnali di stress nel pappagallo, perché spesso non si riesce a creare (per quanto sia massima la nostra buona volontà) le condizioni di vita ideali per il pennuto. All’ultimo posto ritroviamo infine il coniglio, delicati e timidi, poco adatti a vivere tra le urla e la voglia di svago dei bambini, che li trattano sempre più spesso come peluche e non come animali da rispettare come tali.
Se vuoi saperne di più, leggi un nostro approfondimento sul tema >>> Gli animali domestici migliorano la nostra salute mentale, lo studio lo rivela
Ma quali sono gli animali che non si dovrebbero mai adottare per non commettere alcun reato? Vi è infatti una categoria a parte che include tutti gli animali vietati in casa in Italia. Essa comprende, comprensibilmente, animali di grossa (enorme) dimensione come l’orso, l’elefante e la tigre ad esempio ma anche animali più ‘piccoli’ come lemuri, suricati, pipistrelli e infine una specie che purtroppo spesso abita le case di coloro che non si preoccupano né di violare la Legge né della salute stessa dell’animale.
Stiamo parlando infatti della scimmia, protagonista frequente di commerci e traffici illegali che non solo vive in condizioni assolutamente incompatibili con la sua natura ma viene anche barbaramente allontanata dalla figura materna per soddisfare i capricci di padroni senza scrupoli.
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