Prendersi cura di un gatto traumatizzato: l’approccio giusto, i modi impeccabili per poter calmare il micio in una condizione di paura.
Il gatto traumatizzato tende a nascondersi ed è capace di restare nascosto sotto un letto o anche in posti a noi inaccessibili della casa, anche per giornate intere. Se invece viene colto di sorpresa saranno molto evidenti i segnali di paura che il suo corpo manifesterà. In questi casi come prendersi cura di un gatto traumatizzato? Scopriamo insieme nei prossimi paragrafi.
I segnali di un gatto traumatizzato
È risaputo che il gatto è molto bravo a nascondere i propri dolori, figuriamoci le proprie paure. Ecco perché riteniamo opportuno fare un elenco di probabili segnali che l’animale potrebbe manifestare laddove si dovesse sentire traumatizzato da qualcosa o da qualcuno. Ad esempio:
- il primo segnale di un gatto traumatizzato è la coda bassa o ripiegata;
- schiena arcuata;
- il tremore;
- le orecchie abbassate e rivolte all’indietro;
- le pupille sono dilatate;
- gli occhi sono sbarrati;
- lo sbadiglio (un segnale tipico degli animali che sono impauriti o infastiditi);
- posizione quasi fetale.
Davanti alla presenza di questi segnali poco equivocabili, possiamo affermare che il gatto è traumatizzato da qualcosa. Le cause naturalmente possono essere diverse, scatenate da qualcosa (rumori vari di elettrodomestici, da qualcuno (persone estranee) o da luoghi (ambulatorio veterinario). Nel prossimo paragrafo capiremo come prendersi cura di un gatto traumatizzato.
Prendersi cura di un gatto traumatizzato
Come prima cosa dinnanzi ad un gatto traumatizzato è fondamentale non sgridarlo e non alzare la voce, poiché otterremmo solo l’effetto contrario. Occorre perciò tenere la calma e mantenere toni bassi e dolci che possano infondere sicurezza e calore all’animale momentaneamente in difficoltà.
Non obbligare il gatto a fare qualcosa che non desidera fare in quel momento. In generale il gatto non ama le costrizioni e in particolare quanto ha paura, questa sua caratteristica si accentua. In questo momento occorre cercare di ottenere qualcosa tramite la gratificazione, attraverso i croccantini e procedere man mano alla tranquillità dell’animale.
Prendersi cura di un gatto traumatizzato è un impegno che a volte può durare anche a lungo, non sempre si tratta di traumi leggeri e passeggeri. A volte è possibile che il gatto abbia potuto subire maltrattamenti, se non forti violenze da parte dell’uomo.
Ragion per cui l’avvicinamento, la fiducia del gatto è un qualcosa che si raggiunge con molta fatica ed impegno. Di seguito alcuni consigli degli esperti per poter conquistare la fiducia dell’animale e prendersi cura di un gatto traumatizzato:
- impara a conoscere il suo carattere e il suo stile di vita;
- donagli uno spazio e rendiglielo comodo;
- offrigli un ambiente sicuro, sereno e poco rumoroso;
- premia il gatto con i suoi croccantini preferiti.
Una volta ottenuta la fiducia del gatto sei a metà strada, poiché è fondamentale che il gatto possa fidarsi del suo padrone ma ciò non toglie che è difficile eliminare i traumi dalla mente di un gatto o di un animale qualsiasi. Perciò continua ad avere un atteggiamento di rispetto e di cautela nei confronti dell’animale e cerca di non coglierlo mai di sorpresa e non impaurirlo con movimenti improvvisi.
Lascia sempre che sia lui ad avvicinarsi a te e non viceversa. Se ti guarda fisso e resta fermo sulle quattro zampe, con la coda dritta e le pupille dilatate, vuol dire che è teso. Non fare nulla! Al massimo se hai spazio a disposizione sdraiati allo stesso livello dell’animale, per sembrargli meno enorme e minaccioso.
Evita di guardarlo negli occhi, poiché nel linguaggio del gatto è un segnale di sfida. Cerca di guardare altrove sarà molto meglio. Occorrerà molta pazienza e tanto tempo prima che il gatto possa farsi avanti e instaurare un contatto. Cerca magari di incoraggiare il gatto ad avvicinarsi a te offrendogli del cibo gustoso e non appena riceverai dei segnali positivi, cerca di non esagerare con il contatto, in particolare con coccole invadenti ed eccessivi abbracci.
Accarezza il mento e le orecchie del gatto lentamente e delicatamente. Non fare movimenti improvvisi e ricordati che potrebbe morderti improvvisamente mentre lo accarezzi. Questo comportamento, unito ai graffi, può indicare che è sopraffatto dal contatto fisico e dall’affetto.
Dagli il tempo di calmarsi e tieni a mente di non esagerare con le coccole la prossima volta. Con tanto amore e perseveranza vedrai che riuscirai ad ottenere ottimi risultati, ricorda che prendersi cura di un gatto traumatizzato non è facile ma è un gesto che ti fa onore.
Potrebbe interessarti anche: Nuovo gatto in casa: come introdurre micio in famiglia
Raffaella Lauretta